Francesco Borgia, duca di Gandia, terzo generale della Compagnia di Gesù, era figlio primogenito di Giovanni Borgia e di Giovanna d'Aragona, principi di Spagna. Nacque nell'anno 1510, il 20 ottobre. Il Signore gli diede una natura dolce e affabile, inclinata alla pietà, nella quale andò sempre più crescendo per la buona educazione che ricevette dai suoi genitori. All'età di 18 anni fu mandato alla corte di Carlo V, presso il quale, come pure presso l'imperatrice Isabella, incontrò tanto favore, che gli diedero in moglie una delle più nobili donne di corte, Eleonora di Castro, e gli conferirono la carica di primo cavallerizzo dell'imperatrice.
A corte Francesco serbò sempre il suo cuore buono e religioso. Leggeva libri devoti, e soprattutto il S. Vangelo, che portava sempre con sè. Aveva le sue ore per l'orazione, ed i tempi destinati alla frequenza deí Sacramenti ed agli esercizi di pietà. Con questi mezzi si preservò dai vizi del gioco, dal lusso e dalla dissolutezza, tanto facili nelle grandi corti.
La morte improvvisa di Isabella spezzò in quel nobile cuore i fili che lo tenevano ancor legato al mondo. Ebbe l'incarico di accompagnarne la salma a Granata, dove, aperta la cassa per fare la ricognizione del cadavere, ebbe modo di vedere quel volto sfigurato, quella bellezza divenuta preda della morte, che faceva orrore a chiunque la rimirava; a quella vista concepì un totale aborrimento delle cose umane. Per circostanze di famiglia, non potendo abbandonare subito il mondo, dovette accettare di essere duca di Gandia e vicerè di Catalogna.
Non contava ancora trentasei anni, quando la morte gli rapì la consorte Eleonora. A tale perdita non esitò più: era libero dal vincolo che lo teneva legato al mondo e potè quindi darsi tutto al suo Dio. Non potendo subito entrare nella Compagnia di Gesù come desiderava, S. Ignazio gli ottenne dal Pontefice la facoltà di fare privatamente i voti religiosi, e di rimanere ancora quattro anni nell'amministrazione della famiglia e dei suoi stati. In questo tempo, si comportò come, un vero religioso. Regolate le faccende di casa, abbracciò la nuova vita con volontà indomita. Nella Compagnia di Gesù salì di grado in grado fino al generalato: contribuì alla fondazione del Collegio Romano, favorì le missioni, e datosi alla predicazione, tutta la Spagna udì la sua voce innumerevoli e memorabili le conversioni ottenute. Ricusò per tre volte la porpora, dicendo che doveva coprirsi del sacco dei peccatori e non ornarsi di porpora. Era già in età avanzata quando Pio V lo inviò come suo delegato con la missione di radunare la crociata dei principi cristiani contro i Turchi. Al ritorno in Roma sentì approssimarsi l'ora della morte; ricevette con straordinaria devozione i Ss. Sacramenti e si riposò nel Signore all'età di 62 anni.
PRATICA. Leggiamo ogni giorno una pagina di Vangelo.
PREGHIERA. O Signore Gesù Cristo, modello e ricompensa dei veri umili, noi ti preghiamo perchè, come hai santificato il beato Francesco, così anche noi possiamo imitarne le virtù per essergli poi compagni nella gloria.
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