San Lorenzo da Brindisi fu un religioso francescano. Uomo singolare per intelligenza, seppe compiere le più belle opere per la gloria di Dio e il bene delle anime. Compì i suoi studi nel convento di Verona, dove si distinse per pietà e scienza. In breve tempo riuscì ad apprendere la lingua greca, ebraica, francese, spagnola e tedesca, tanto bene da saper predicare in tutte queste lingue.
Sebbene godesse dell’universale stima, il Santo praticò sempre l’umiltà, aiutato in ciò dalle frequenti mortificazioni. Digiunava molto spesso, camminava a piedi nudi e a capo scoperto; meditava continuamente, pregava e predicava ai poveri la Buona Novella. A Vienna e a Praga aprì conventi del suo ordine.
Vide in spirito l’assalto dei musulmani a Vienna, per la cui difesa osservò il digiuno di un giorno e celebrò la Santa Messa. Dopo, montato a cavallo e tenendo il Crocifisso in mano, levò alto il grido: «Avanti! Dio lo vuole, Dio è con noi!» E la vittoria fu dei Cristiani. Nel convento francescano della città di Innsbruck si conserva ancora oggi il Crocifisso che ostentava San Lorenzo.
Esemplare in tutto, fu eletto Ministro Generale. Oltre alla buona riputazione che godeva presso i re, aveva anche il favore e la fiducia del Papa, che lo inviò come delegato in Portogallo, presso il re Filippo III di Spagna, in difesa dei nobili e dei sudditi napoletani oppressi dal viceré spagnolo Pietro Giron.
Ma poco dopo essere giunto, San Lorenzo fu colto da una grave malattia e morì nel Signore a Lisbona il 22 luglio 1619.
Il corpo di San Lorenzo fu trasferito al monastero delle Francescane Scalze di Villafranca del Bierzo per volere del marchese spagnolo Pedro Álvarez de Toledo Osorio, che era il proprietario del marchesato e padre della suora fondatrice del convento. Egli, ricevuto l’incarico, fece imbalsamare le spoglie subito dopo la morte e ne ordinò il trasporto in Spagna, accompagnato da una scorta armata e da una lettera indirizzata a sua figlia, suor Maria della Trinità, affinché provvedesse alla sepoltura nel convento da lui fondato
Fu beatificato nel 1783 da Papa Pio VI e canonizzato nel 1881 da Papa Leone XIII.
Nel 1959 venne proclamato Dottore della Chiesa, con il titolo di Doctor Apostolicus, da Papa Giovanni XXIII. È oggi patrono di Brindisi e di numerose altre città e paesi.
È ricordato anche per la sua straordinaria conoscenza della Bibbia nelle tre lingue originali e per la sua profonda fede eucaristica.
PRATICA. Siamo ubbidienti a tutte le leggi della Chiesa.San Lorenzo da Brindisi (1559–1619), frate cappuccino e Dottore della Chiesa, è rappresentato con alcuni elementi ricorrenti nell’arte sacra:
Bottega siciliana, XVIII–XIX sec., Museo Diocesano, Mazara del Vallo
San Lorenzo celebra la Messa e riceve la visione del Bambino tra le nubi. I libri teologici sono in evidenza.
Ambito laziale, Museo Diocesano, Frosinone
Raffigura il santo inginocchiato, in atto di devozione, probabilmente davanti alla Vergine col Bambino. Stile sobrio e contemplativo.
Ambito salentino, XVIII sec., Museo Diocesano, Ugento
Il santo mostra autorità spirituale sollevando croce o libro contro figure simboliche dell’eresia. Atmosfera di trionfo mistico.
Francesco Personi (attrib.), 1783, Museo Diocesano, Adria
Lorenzo è inginocchiato accanto agli altri santi. Il libro ai suoi piedi sottolinea la sua erudizione e santità.
Fra Stefano da Carpi, 1786, Chiesa dei Cappuccini, Reggio Emilia
Celebre rappresentazione della visione mistica: il Bambino appare in alto durante la celebrazione eucaristica. Opera ricca di dettagli e spiritualità.
Umberto Colonna, XX secolo
Il santo è raffigurato a mezzo busto, con l’abito cappuccino, aureola dorata, penna d’oca in mano e un grande libro aperto su cui si legge la scritta “MARIALE”, riferimento alla sua celebre opera teologica. L’espressione estatica e lo sguardo rivolto verso l’alto indicano l’ispirazione divina. Lo sfondo è mosso e pittorico, con tonalità calde e una luce che illumina il volto del santo. L’opera sottolinea il suo ruolo di Dottore della Chiesa, come recita l’iscrizione dorata in alto.