San Leone Magno

San Leone Magno
Nome: San Leone Magno
Titolo: Papa e dottore della Chiesa
Nascita: 390 circa, Toscana
Morte: 10 novembre 461, Roma
Ricorrenza: 10 novembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione


San Leone visse nella prima metà del fortunoso secolo V, che vide il dissolvimento e lo sfacelo finale dell'Impero dei Cesari, e gli effetti meravigliosi del Pontificato cattolico, che trasformò ed avviò l'Europa in quei secoli di ferro verso la civiltà cristiana.

Nato in Toscana, ma educato nella Città Eterna, rivelò fin da principio un ingegno non comune, applicato con tutto il vigore della sua verginale giovinezza alla scienza sacra.

Per l'alta dottrina che ben presto raggiunse e per il suo zelo, fu caro al Papa San Celestino I, che lo creò arcidiacono. Fu stimato dal popolo e dai dotti, tanto che il celebre Cassiano gli dedicò i suoi libri sull'Incarnazione, chiamandolo «decoro e splendore della Chiesa Romana e del sacro ministero».

Ma Dio lo riservava a cose più grandi. Nell'anno 440, trovandosi Leone in Francia, ove s'era recato per dirimere una contesa, morì San Sisto III ed il clero, concorde, lo elesse Papa. Reduce dalle Gallie, umile e fidente in Dio, abbracciò la sublime e ardua missione, che esercitò in modo sì mirabile da meritarsi il titolo di «Grande».

Esplicò la sua attività in tutti i campi dello zelo: attese instancabilmente all'istruzione del popolo e alla santificazione del clero, che formarono le sue maggiori preoccupazioni. Nel frattempo, con il concorso di persone ricche e pie, costruì molte chiese.

Fu il martello degli eretici: combatté i Manichei, ma soprattutto smascherò l'eresia di Eutiche, il quale, adulterando il mistero adorabile dell'Incarnazione del Verbo, scuoteva i fondamenti della religione cristiana. E nel Concilio di Calcedonia, dove per ordine suo si erano radunati ben 630 vescovi, l'eresia di Eutiche e quella di Nestorio furono confutate e condannate, principalmente grazie all'esposizione della lettera che egli aveva inviato a San Flaviano, capolavoro e monumento dell'antichità cristiana sul dogma dell'Incarnazione.

Leone si prese cura anche delle necessità materiali dell'Italia e di Roma, e quando l'imperatore e l'esercito, impotenti a frenare le orde devastanti del Flagello di Dio, Attila, fuggivano impauriti, il Santo Pontefice, fidente nell'aiuto di Dio, si recò sulle rive del Mincio e fece retrocedere il fiero conquistatore. Poco dopo, risparmiò pure Roma dalla totale distruzione minacciata dal vandalo Genserico.

Questa forza morale per cui Leone s'imponeva perfino agli imperatori più crudeli era l'effetto della sua umiltà, della sua carità e della sua dolcezza, che lo facevano amare e rispettare non solo dal popolo, ma anche dai principi, dagli imperatori, dai barbari e persino dagli stessi eretici.

Dopo un pontificato glorioso di ben 21 anni, nel 461 andò a ricevere il premio da quel Dio che aveva tanto amato e glorificato. Fu scrittore profondo, tanto che la Chiesa lo dichiarò Dottore. Anzi, San Leone deve una gran parte della gloria che sempre godé nella Chiesa alle sue 69 omelie e 173 lettere, monumenti autentici della sua pietà e del suo ingegno.

Secondo alcuni storici, Leone Magno fu il primo Papa a essere sepolto all’interno della Basilica Vaticana. Ancora oggi, le sue reliquie sono custodite in San Pietro, nella Cappella della “Madonna della Colonna”.


PRATICA. Cerchiamo, nella nostra vita quotidiana, di imitare l'amabilità di questo Santo.

PREGHIERA. Deh! Signore esaudisci le nostre preghiere che t'indirizziamo nella solennità del tuo beato confessore e Pontefice Leone e per intercessione dei meriti di lui, che tí servì sì degnamente, assolvici da tutti i peccati.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di san Leone I, papa e dottore della Chiesa: nato in Toscana, fu dapprima a Roma solerte diacono e poi, elevato alla cattedra di Pietro, meritò a buon diritto l’appellativo di Magno sia per aver nutrito il gregge a lui affidato con la sua parola raffinata e saggia, sia per aver sostenuto strenuamente attraverso i suoi legati nel Concilio Ecumenico di Calcedonia la retta dottrina sull’incarnazione di Dio. Riposò nel Signore a Roma, dove in questo giorno fu deposto presso san Pietro.

NON TI ARRENDERE MAI


Non ti arrendere mai,
neanche quando la fatica si fa sentire,
neanche quando il tuo piede inciampa,
neanche quando i tuoi occhi bruciano,
neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati,
neanche quando la delusione ti avvilisce,
neanche quando l’errore ti scoraggia,
neanche quando il tradimento ti ferisce,
neanche quando il successo ti abbandona,
neanche quando l’ingratitudine ti sgomenta,
neanche quando l’incomprensione ti circonda,
neanche quando la noia ti atterra,
neanche quando tutto ha l’aria del niente,
neanche quando il peso del peccato ti schiaccia…
Invoca il tuo Dio, stringi i pugni, sorridi e ricomincia!
San Leone Magno ~ Papa

ICONOGRAFIA

Attributi e simboli

San Leone Magno viene rappresentato con alcuni elementi iconografici che richiamano il suo ruolo e il suo insegnamento:

  • Abiti papali con tiara o triregno, stola e paramenti pontifici.
  • Libro o volumi, simbolo del magistero e dell’insegnamento dottrinale.
  • Mano destra sollevata in segno di benedizione, a indicare la sua autorità pastorale.
  • Talvolta la palma o altri simboli che esprimono la sua santità e la fermezza della fede.

Scene iconografiche principali

  • L’incontro di Leone Magno con Attila: episodio più celebre della sua vita, raffigurato in pittura e scultura, in cui il papa ferma il condottiero unno alle porte di Roma.
  • San Leone in gloria: rappresentazioni devozionali che lo mostrano elevato alla dimensione celeste.
  • Apparizioni mariane: in alcune opere il santo è rappresentato in visione o in dialogo con la Vergine.

Indicazioni per il riconoscimento

Quando si osservano raffigurazioni di papi o figure pontificali, si può riconoscere San Leone Magno attraverso i seguenti indizi:

  • Presenza della tiara papale o di ricchi paramenti liturgici.
  • Libro o rotolo nella mano sinistra, simbolo dell’autorità dottrinale.
  • Mano destra alzata in segno di benedizione.
  • Scene che rappresentano il confronto con Attila o la presenza miracolosa dei santi Pietro e Paolo.

Opere dedicate a San Leone Magno

  1. Incontro di Leone Magno con Attila — Raffaello Sanzio, 1513-1514. Affresco nella “Stanza di Eliodoro” nei Musei Vaticani: raffigurò il papa che, secondo la leggenda, convinse Attila il Pugno a non saccheggiare Roma.
    Incontro di Leone Magno con Attila
    titolo Incontro di Leone Magno con Attila
    autore Raffaello Sanzio anno 1513-1514
  2. Altare di San Leone Magno — Alessandro Algardi, circa 1649-1653. Pala marmorea nella Basilica di San Pietro: un’opera barocca che celebra lo stesso episodio dell’incontro con Attila.
    Altare di San Leone Magno
    titolo Altare di San Leone Magno
    autore Alessandro Algardi anno 1649-1653
  3. San Leone in gloria — Giandomenico Tiepolo, circa 1783-1784. Tela veneziana (bozzetto per la volta della chiesa di San Lio a Venezia) che raffigura il santo in scena celestiale.
    San Leone in gloria
    titolo San Leone in gloria
    autore Giandomenico Tiepolo anno 1783-84

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Domande Frequenti

  • Quando si festeggia San Leone Magno?

    San Leone Magno si festeggia il 10 novembre

  • Quando nacque San Leone Magno?

    San Leone Magno nacque il 390 circa

  • Dove nacque San Leone Magno?

    San Leone Magno nacque a Toscana

  • Quando morì San Leone Magno?

    San Leone Magno morì il 10 novembre 461

  • Dove morì San Leone Magno?

    San Leone Magno morì a Roma

  • Di quali comuni è patrono San Leone Magno?

    San Leone Magno è patrono di Manta, Sperlonga, Cenate Sopra, Ruviano, Margarita, Cairano

  • Chi sono i dottori della Chiesa?

    I dottori della Chiesa furono dei santi che mostrarono grandi doti di illuminazione della dottrina, sia per la loro fede che per la divulgazione del cattolicesimo, clicca qui per l'elenco completo.

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