S. Giovanni Canzio nacque nel 1390 nel villaggio di Kęty, nella diocesi di Cracovia, da genitori di profonda pietà. Grazie alle loro cure, trascorse l’infanzia e la giovinezza in uno stato di innocenza e di fervore cristiano.
Compiuti i primi studi, si dedicò a quelli filosofici e teologici presso l’Università di Cracovia, dove conseguì i gradi di dottore e di professore. Durante l’insegnamento non si limitò a istruire le menti con una dottrina pura, ma seppe soprattutto formare i cuori alla più sincera pietà.
Ordinato sacerdote, all’ardore dello studio unì una sempre più intensa cura della propria perfezione spirituale. Dopo alcuni anni di insegnamento, fu chiamato al ministero pastorale nella parrocchia di Olkusz. Questo nuovo incarico fece risplendere in lui virtù ancora più alte.
Vero pastore di anime, adempì con zelo edificante e con somma diligenza i doveri del sacro ministero. Severo con sé stesso e indulgente verso gli altri, divenne padre del suo gregge: tutti erano certi di trovare in lui un amico fedele e un consolatore nelle tribolazioni. In questo periodo si distinse in modo particolare per la sua grande carità verso i poveri.
Una domenica mattina, mentre si recava in chiesa, trovò un povero disteso sulla neve, quasi nudo e intirizzito dal freddo. Senza esitazione, lo coprì con il proprio mantello e lo condusse nella sua casa, facendolo sedere alla sua mensa.
Più tardi fu richiamato nuovamente all’insegnamento universitario, ma impiegava tutto il tempo libero nella preghiera e nel beneficare il prossimo, vivendo in spirito di profonda povertà evangelica.
Era profondamente commosso dal ricordo della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo e talvolta trascorreva intere notti nella contemplazione di questo mistero. Per imprimere ancora più profondamente nel cuore tali sentimenti, intraprese un pellegrinaggio in Terra Santa.
Si recò inoltre quattro volte a Roma per venerare le tombe dei santi Apostoli. Durante uno di questi viaggi fu assalito dai ladri, che lo spogliarono di tutto ciò che possedeva. Interrogato se avesse altro, rispose di no; ma poco dopo, accortosi che gli rimanevano alcune monete, tornò indietro per consegnarle. I ladri, colpiti da tanta rettitudine, non solo rifiutarono di prenderle, ma gli restituirono tutto quanto gli avevano sottratto.
Le veglie, i digiuni e le continue mortificazioni lo condussero a un altissimo grado di perfezione. La sua anima, ricca di meriti, volò al Signore il 24 dicembre 1473, all’età di 83 anni.
Numerosi miracoli furono operati per sua intercessione e papa Clemente XIII, il 16 luglio 1767, lo innalzò agli onori degli altari, proponendolo alla Chiesa come modello di dottrina, carità e santità sacerdotale.
PRATICA. La santità ed a sapere sono le basi di ogni fecondo apostolato e la sorgente di grandi meriti per l'anima nostra. Preghiamo S. Giovanni Canzio che ci ottenga da Dio amore al sapere e alla santità.