Rincasando dal seminario di Verona, un chierico trova accovacciato all'uscio un bambino, vittima di sfruttatori che lo costringono a mendicare. Lo conduce in casa, affidandolo a sua madre Angiolina. «I poveri li avrete sempre», diceva Gesù, e il chierico Giovanni Calabria lo comprende bene: anche lui, infatti, da piccolo ha dovuto abbandonare la scuola e cercare lavoro, dopo la morte del padre calzolaio. Sua madre, peraltro, era stata allevata in un istituto per bambine abbandonate.
Grazie all’aiuto del sacerdote veronese Pietro Scapini, Giovanni può riprendere gli studi, fino a essere ammesso al seminario. Nel 1901 riceve l'ordinazione sacerdotale e il suo primo incarico è quello di rettore della chiesa di San Benedetto al Monte.
È qui che, ricordando quel ragazzino fuggiasco, fonda la prima Casa Buoni Fanciulli, sostenuto da un gruppo di laici che non sono semplici benefattori: egli cerca veri amici nella fede, capaci di testimoniare Cristo nella vita quotidiana, in famiglia e sul lavoro, e desiderosi di aiutarlo nel soccorso agli abbandonati.
Da questo nucleo nascerà la congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza, con sacerdoti e fratelli laici; più tardi si unirà la comunità femminile delle Piccole Serve.
Nel suo istituto don Calabria vuole pari dignità tra sacerdoti e fratelli laici, cosa che, all’epoca, appare audace e quasi sovversiva. In molti degli scritti e delle lettere che riceve e invia — tra i destinatari anche il cardinale Schuster, arcivescovo di Milano — anticipa intuizioni e riforme che più tardi verranno approfondite dal Concilio Vaticano II.
Questa sua libertà evangelica gli procura una visita apostolica, una rigorosa ispezione ordinata dalla Santa Sede. Ma i delegati non trovano nulla di irregolare: solo lui, don Calabria, con la sua fede limpida, totale, e con la sua capacità di farsi carico delle sofferenze di tutti.
Nonostante la salute precaria, accoglie i bisogni di genti lontane, come il popolo dell’India, e vi manda i suoi Poveri Servi in aiuto. Gli uomini e le donne formati da lui approdano in molte parti del mondo, mentre don Calabria, ormai malato, non può più muoversi.
Dopo sei anni di sofferenze, muore nel 1954. Giovanni Paolo II lo beatifica nel 1988 e lo proclama santo nel 1999.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Verona, san Giovanni Calabria, sacerdote, che fondò la Congregazione dei Poveri Servi e delle Povere Serve della Divina Provvidenza.