Dardilly, piccolo paesello della diocesi di Lione, fu la patria del santo Curato. La sua famiglia si dedicava ai lavori agricoli, e Giovanni medesimo, quando fu giunto all'età di sette anni, dovette aiutare il fratello maggiore nei campi. Ma in quella buona casa regnava l'amor di Dio e del prossimo.
Quanta pietà aveva il nostro piccolo Vianney nei suoi primi anni di età, e quale devozione alla Vergine! Lo dirà poi, quando sarà sacerdote e confessore: «Io non conoscevo il male, lo conobbi più tardi, dalle labbra dei penitenti».
Dopo qualche anno Giovanni dovette recarsi a Ecully da sua zia. Anche qui era la Provvidenza che lo guidava: in questa casa, dalle mani di don Balley, sfuggito alla terribile persecuzione, riceve la prima Comunione. Dopo sei anni sente nell'anima il desiderio ardente di farsi sacerdote; egli vorrebbe subito seguire la divina chiamata, ma per un po’ ne è impedito dai lavori campestri. In questo tempo però si esercita nella grammatica latina sotto il buon Balley e impara a recitare il Rosario; senonché la chiamata alle armi interrompe gli studi.
Dopo 14 lunghi mesi di perplessità e di fatiche, viene quasi miracolosamente rimandato a casa, e don Balley si incarica di farlo accettare in seminario.
Quante difficoltà trova il povero Giovanni negli studi! Ma egli è costante, prega la SS. Vergine e, per la sua pietà, viene ammesso agli ordini sacri il 9 agosto 1815.
Sacerdote, viene eletto come vicario di Ecully e poi mandato parroco ad Ars. Trovò quella parrocchia completamente abbandonata e subito si diede a risanarla dai corrotti costumi. Il suo zelo, la sua eroica penitenza, la sua profonda umiltà, la sua ardente carità, in poco tempo avevano cambiato quel popolo: la chiesa era frequentata, i fedeli si accostavano spesso ai Sacramenti ed i vizi lasciavano il posto alle virtù. In qualsiasi momento i fedeli si recassero alla parrocchia, trovavano il loro Curato in chiesa.
Il confessionale era il suo luogo ordinario di abitazione e non passarono molti anni che Ars divenne la mèta degli uomini più eminenti: persone di stato, letterati e vescovi si recavano dal santo Curato per ricevere i suoi illuminati consigli.
Fu ammirabile nella devozione a Maria, al Rosario, all’Eucaristia: queste furono le sorgenti della sua efficacia sulle anime. Il demonio, però, non mancò di mettere a dura prova la virtù del Santo. Ma tutto ciò non fece che irrobustire il suo spirito.
Estenuato dalle fatiche, macerato dai digiuni e dalle penitenze, il 4 agosto 1859 terminò i suoi giorni nel bacio del Signore. Ma dal cielo il suo apostolato si perpetua con l’esempio della sua vita e delle sue virtù.
Oggi il suo corpo, incorrotto, è custodito all'interno della basilica di Santa Filomena di Ars-sur-Formans.
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