Beati Giacomo Sales e Guglielmo Saltemouche
Nome: Beati Giacomo Sales e Guglielmo Saltemouche
Titolo: Gesuiti, martiri
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
La Francia del xvi secolo fu lacerata da una serie di guerre di natura religiosa e politica, tra cattolici e ugonotti, con manifestazioni di notevole brutalità da parte di entrambi.
Agli ugonotti era stato riconosciuto il diritto alla libertà religiosa con la pace di Saint-Germain nel 1572: tale riconoscimento fu però seguito di poco dal massacro nella notte di S. Bartolomeo (24 agosto 1572), durante il quale, su istigazione della regina Caterina de' Medici, madre dell'allora re di Francia (Carlo IX), persero la vita tra i cinquemila e i diecimila ugonotti.
A un'altra pace, che sembrava assicurare loro una libertà religiosa quasi totale, fecero poi seguito ulteriori restrizioni; quando poi parve che stesse per salire al trono l'ugonotto Enrico di Navarra, la lega cattolica costituitasi per impedirlo tentò ancora una volta di sopprimere il calvinismo.
Furono assassinati i capi della lega e, successivamente, Enrico III, fratello di Carlo IX al quale era succeduto sul trono, costretto ad allearsi con gli ugonotti, venne ucciso per mano di un domenicano. 11 successore Enrico IV, re di Navarra e Francia nonché capo della fazione ugonotta, sarebbe tornato, almeno a parole, alla fede cattolica nello stesso anno in cui furono messi a morte i due martiri di oggi, i quali subirono il martirio in una regione in cui gli ugonotti erano forti e le tensioni religiose alte.
Giacomo Salès, nato nell'Alvernia nel 1556 e istruito dai gesuiti, era entrato nel loro noviziato all'età di diciassette anni; fu il primo laureato della nuova università di Pont-à-Mousson, proseguendo quindi gli studi a Parigi.
Evidentemente desideroso del martirio, chiese il permesso di recarsi in missione in India, ma il provinciale gesuita Aquaviva, ritenendo che il suo talento per la predicazione e l'insegnamento fosse troppo grande per poter fare a meno di lui, gli disse che avrebbe trovato in Francia «tutto ciò che le Indie gli avrebbero potuto offrire». Guglielmo Saltemouche, che era stato un domestico del collegio dei gesuiti presso cui Giacomo aveva studiato, si fece in seguito fratello coadiutore.
Nell'autunno del 1592 il governatore di Aubenas (nel dipartimento di Ardèche, tra Le Puy e Montélimar) fece richiesta al provinciale dei gesuiti di un sacerdote che tenesse le omelie dell'Avvento e che discutesse con i ministri calvinisti. Fu quindi inviato Giacomo in compagnia di Guglielmo. La predicazione dell'Avvento suscitò una grande controversia, e il governatore chiese a Giacomo di fermarsi fino alla Pasqua successiva, essendo Aubenas priva di un prete residente.
Una notte di febbraio gli ugonotti attaccarono la città e poiché il punto maggiormente controverso nelle dispute tra cattolici e ugonotti era la dottrina dell'eucarestia, quando gli ugonotti razziavano le chiese cattoliche le Sacre Specie venivano spesso esposte al sacrilegio. Giacomo e Guglielmo si ritirarono così nella chiesa e consumarono le ostie. Gli assalitori riuscirono però a entrare e, dopo aver cercato senza esito del denaro, li trascinarono via. Furono condotti davanti a un tribunale informale di ministri calvinisti il 6 febbraio 1593, dove scoppiò un'accesa discussione teologica: le tesi sostenute da Giacomo in difesa dell'insegnamento cattolico sulla Presenza Reale di Cristo nell'eucarestia irritò talmente i calvinisti che il giorno dopo Giacomo fu condotto nella piazza della città, trafitto con frecce, pugnalato e linciato. Egli aveva supplicato Guglielmo di fuggire, ma questi non volle lasciarlo e fu pugnalato a morte mentre si stringeva al corpo del prete. Furono beatificati insieme il 6 giugno 1926.
MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Aubenas nel territorio di Viviers in Francia, beati martiri Giacomo Salès, sacerdote, e Guglielmo Saultemouche, religioso, della Compagnia di Gesù, i quali, poiché con la loro predicazione rafforzavano tra la gente la fede cattolica, quando la città venne occupata dai protestanti, furono trucidati di domenica davanti al popolo per la loro fede.
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