autore: Ludovico Mazzantianno: XVIII sectitolo: San Giuseppe da Copertino si eleva in volo alla vista della Basilica di Loretoluogo: Santuario di S. Giuseppe da Copertino, Osimo
I. Glorioso s. Giuseppe, che, non pago di tollerar sempre in pace i duri trattamenti che aveste a soffrire nella vostra domestica educazione, vi aggiungeste ancora spontaneamente, non solo la fuga costante d’ogni anche lecito divertimento, ma anche l’assiduità la più instancabile a prender parte al servizio del divin culto, non che la macerazione la più penosa dell’ innocente vostro corpo; ottenete a noi tutti la grazia di non querelarci giammai dei mali trattamenti che ci venissero usati dal nostro prossimo e di trarne anzi per frutto un più cordiale ed assoluto distacco dai falsi beni del mondo, per più sollecitamente operare la nostra compita santificazione con la pratica del ritiro e della penitenza, indispensabili a preservarci dalla corruzione del secolo.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. II. Glorioso s. Giuseppe, che, malgrado l’imputata vi deficienza d’intellettuale perspicacia, non entraste appena a far parte del Francescano Istituto che vi diveniste tosto l’oggetto dell’universale ammirazione, per la pratica sempre perfetta d’ogni monastica regola, e specialmente per la prontezza della vostra obbedienza a qualsiasi più arduo comando, e per la sincerità del vostro amore alle umiliazioni e ai patimenti nel disimpegnare sempre con giubilo gli uffici più abbietti e faticosi; ottenete a noi tutti la grazia di non amare altra scienza che quella di Gesù crocifisso nel rinnegamento continuo d’ogni nostro men retto appetito, o nell’adempimento sempre fedele di tutti quanti i doveri del nostro stato.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. III. Glorioso s. Giuseppe, che, elevato contro ogni vostra aspettazione, dall’umile condizion di converso al sublime grado di sacerdote, vi riguardaste mai sempre come il più gran peccatore, indegno dell’abito monastico, non che dell’onor di ministro dei santi altari, o perciò, non pago di appropriarvi le colpe indebitamente a voi imputate, e i conseguenti rimproveri non mai da voi meritati, sceglieste ancora per vostra stanza la cella più disagiata ed oscura, rifiutando in essa quei pochi comodi che vi eran dalla regola acconsentiti, e cercaste sempre la solitudine dei più derelitti Oratori per meglio occultare gli slanci del vostro fervore col divino ed unico oggetto dell’amor vostro; ottenete a noi tutti la grazia di non invanirci giammai per l’altrui stima e le altrui distinzioni, o di farci scala allo più intime comunicazioni con Dio per mezzo di un continuo distacco da tutti gli agi e i piaceri di questa vita.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. IV. Glorioso s. Giuseppe che della tenerissima divozione che voi professaste mai sempre a Maria santissima qual vostra madre, e alla Passione del divino suo Figlio qual’unica vostra speranza, dei continui digiuni da voi protratti a più odierni col solo ristoro di erbe e frutta secche, delle desolantissime aridità da cui foste per gran tempo travagliato, e delle umiliantissime prove cui foste più volto assoggettato da che non era ben conscio del vostro spirito, foste anche in vita largamente compensato coi più straordinari favori, fino a non chieder mai altro che d’esser sempre più acceso del santo amore di Dio, e passar spesso più giorni senza nutrirvi di altro che della santissima Eucaristia, e poi infiammarvi nel volto, ed elevarvi gran tratto da terra nel trattare i santi misteri, e ciò con tanta altrui edificazione che, se i buoni alla vostra vista si infervoravan nel bene, i cattivi lasciavano per sempre la via del male, e i più distinti fautori dell’eresia rinunziavano solennemente ai propri errori; ottenete a noi tutti la grazia di condurci sempre cosi santamente fra le più dure traversie della vita da edificare col nostro contegno tutti quanti i nostri fratelli, e meritarci dal cielo le più distinte benedizioni.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. V. Glorioso s. Giuseppe, che per la chiarezza veramente ammirabile con cui da voi si spiegavano i più profondi misteri, per la prudenza affatto divina con cui da voi si avviavano alla santità più sublime quanti imploravano l’opera vostra per propria spiritual direzione; per lo spirito di profezia e il poter dei miracoli, divenuti in voi famigliari specialmente a consolazione e conforto dei dubbiosi e degli afflitti, vedeste ossequiosi ai vostri piedi i primi potenti del secolo e i primi principi della Chiesa, in voi veneranti di cuore un lucidissimo specchio di sacerdotale e monastica perfezione, un singolarissimo tipo di continua intimissima comunicazione con Dio, e un nuovo gloriosissimo lustro del Minoritico Ordine nella conventuale Famiglia; ottenete a noi tutti la grazia di modellarci sì bene sul vostro esempio in ogni circostanza del viver nostro da meritarci sempre speciale la vostra protezione qui in terra per poi partecipar con larghezza ai vostri gaudii nel cielo.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
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