San Gregorio Magno

San Gregorio Magno
autore: Carlo Saraceni anno: 1600 circa titolo: San Gregorio Magno scrive ispirato dallo Spirito Santo
Nome: San Gregorio Magno
Titolo: Papa e dottore della Chiesa
Nascita: 540 circa, Roma
Morte: 12 marzo 604, Roma
Ricorrenza: 3 settembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Memoria liturgica


La Chiesa con molta ragione ha decorato questo santo Pontefice con il titolo di Grande, titolo che egli ha meritato con lo splendore delle sue azioni, con l'eccellenza delle sue virtù e dei suoi scritti. La sua vita segna una delle più belle pagine della storia sia ecclesiastica che civile.

Nacque a Roma verso la metà del secolo sesto. Ebbe mente vasta e profonda, energia veramente romana, attività instancabile e grande amore per il vero e per il giusto: prerogative che egli affinò e soprannaturalizzò nella meditazione e nell'esercizio di una perfetta vita claustrale.

Nelle Gallie i nuovi stati dei Franchi si andavano formando; nella Spagna il regno dei Goti non era ancora ben fermo; in Italia i Longobardi erano nel pieno disordine della loro immigrazione; in Inghilterra i valorosi Anglosassoni non erano ancora guadagnati al Vangelo: insomma la Chiesa vedeva che la Divina Provvidenza affidava questi popoli perché li educasse alla verità del Vangelo e li avviasse sulla via della vera civiltà e del vero progresso.

S. Gregorio, uomo tutto di Dio, per mezzo dei suoi scritti e dei suoi apostoli conquistò alla fede e alla morale cristiana questi nuovi popoli, mentre la sede di Roma era circondata dalle spade nemiche.

Le ordinazioni, le prescrizioni, i moniti e le sentenze in materia di diritto, e le sue innumerevoli lettere recarono vera luce nell’educazione dei popoli e furono guida sicura anche negli affari più complicati e difficili.

I suoi scritti andavano a ruba tra il popolo, sia per l'argomento sempre di attualità e magistralmente trattato, sia per l'unzione celeste che spirava da ogni pagina, sia per lo stile semplice e confidente, proprio di un padre che parla ai suoi figli ancora bambini.

Ma l'attività di S. Gregorio si estese anche largamente ai bisogni della Chiesa di Oriente. Prima di tutto combatté il bizantinismo del regime di Costantino Poli, poi ne rintuzzò la smoderata vanità dei suoi patriarchi. Con invitta pazienza ed umile carità, ma con pari forza, dileguò le tendenze di separazione dalla Chiesa di Roma e ritardò così per più secoli lo scisma greco.

Per opera di questo Pontefice scomparvero i funesti residui di superstizione e di culto idolatrico, si dileguarono le eresie che, sebbene più volte sconfitte, tentavano tuttavia di infiltrarsi nella nuova vita dei popoli.

Per le esperienze che S. Gregorio aveva delle cose di mondo, intervenne egli stesso alla difesa di Roma assalita dai nemici, protesse le regioni d'Italia minacciate dalla guerra e mandò istruzioni agli ufficiali sprovvisti di direttive e abbandonati a se stessi dal governo centrale.

In questo modo S. Gregorio pose i primi fondamenti dell'autorità temporale dei Papi.

S. Gregorio si addormentò nel Signore, ricco di meriti, il 12 marzo dell'anno 604.

San Gregorio Magno (Gregorio I), deceduto nel 604, fu inizialmente sepolto nel portico della vecchia Basilica di San Pietro a Roma. Nel corso dei secoli, durante la demolizione della Basilica antica, le sue spoglie vennero traslate più volte: prima a Soissons, poi alla chiesa di Sant’Andrea della Valle, e infine nella Cappella Clementina, all’ingresso dell’attuale Basilica di San Pietro.

Oggi, il corpo di San Gregorio Magno riposa in un sarcofago di marmo bianco sotto l’altare a lui dedicato nella Basilica di San Pietro. Questo altare si trova nei pressi della navata sinistra, vicino all’ingresso della sacrestia, e le reliquie vi furono trasferite nel 1606.

PRATICA. Il Papa è il dolce Cristo in terra: a lui dobbiamo amore, fedeltà, ubbidienza, preghiera.

PREGHIERA. O Dio, che hai concesso i premi dell'eterna beatitudine al tuo servo Gregorio, concedi propizio a noi, che giacciamo sotto l'incubo delle nostre colpe, la grazia di essere da te sollevati per le sue preghiere.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di san Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa: dopo avere intrapreso la vita monastica, svolse l’incarico di legato apostolico a Costantinopoli; eletto poi in questo giorno alla Sede Romana, sistemò le questioni terrene e come servo dei servi si prese cura di quelle sacre. Si mostrò vero pastore nel governare la Chiesa, nel soccorrere in ogni modo i bisognosi, nel favorire la vita monastica e nel consolidare e propagare ovunque la fede, scrivendo a tal fine celebri libri di morale e di pastorale. Morì il 12 marzo.

MIRACOLO DI SAN GREGORIO

Andrea Sacchi, un pittore barocco italiano del XVII secolo, ci offre una straordinaria testimonianza visiva di uno degli episodi più emblematici della storia delle reliquie cristiane nella sua pala d’altare dedicata a San Gregorio Magno nella Basilica di San Pietro. L'opera ritrae un momento cruciale nella vita del pontefice, il cui significato va oltre la semplice narrazione di un miracolo, poiché si intreccia con la complessa diplomazia religiosa del tempo e con il culto delle reliquie, centrale nella devozione cristiana.

Messa di San Gregorio
titolo Messa di San Gregorio
autore Sacchi Andrea anno 1600 ca

Nella scena dipinta, San Gregorio Magno, avvolto nei suoi paramenti sacri, è raffigurato mentre mostra un panno, noto come “Brandea”, che egli punge con uno stiletto. Da questo gesto, che all'apparenza potrebbe sembrare semplice, scaturisce un evento miracoloso: il panno inizia a sanguinare, dimostrando così la sacralità di ciò che esso rappresenta.

Questo episodio, realmente accaduto, risale a quando la Corte Imperiale di Costantinopoli chiese espressamente al Papa le reliquie di San Pietro. Tuttavia, per evitare di smembrare il corpo del Santo, Gregorio Magno inviò dei brandea, panni che erano stati a contatto con le ossa del martire, riposti in un cofanetto. Delusa, l'autorità imperiale restituì il cofanetto, esigendo le vere ossa.

Il Papa, con saggezza e fermezza, invitò allora gli ambasciatori alla messa, dimostrando attraverso il miracolo del sangue che anche il solo contatto con le reliquie rendeva sacri quei panni, elevandoli a reliquie autentiche.

Questo episodio rivela l’abilità diplomatica di Gregorio Magno che seppe trasformare una potenziale crisi in un’affermazione del potere spirituale della Chiesa.

Gregorio, infatti, fu il primo papa a scrivere ampiamente sul potere miracoloso delle reliquie e a usarle come strumento chiave nella sua diplomazia internazionale. Non si trattava solo di un uso simbolico, ma anche pragmatico: Gregorio distribuiva frammenti di tessuti o metalli che avevano avuto contatto con il corpo di un santo, come la limatura delle catene di San Pietro, per persuadere le autorità civili ed ecclesiastiche a sostenere le sue iniziative o per ringraziarle.

L’eredità di Gregorio Magno non si limita alla sua astuzia diplomatica e al suo ruolo nella diffusione del culto delle reliquie.

Egli rimase sempre un uomo di profonda umiltà, un tratto evidente anche nel modo in cui si definiva nelle lettere ufficiali: “Servus servorum Dei”, “servo dei servi di Dio”. Questo appellativo, che esprimeva il suo profondo senso di servizio e dedizione, è stato mantenuto da tutti i suoi successori, diventando un simbolo della missione pastorale della Chiesa.

Le origini del "Regina Coeli"

Afflitta Roma nell’anno 593 da una grande pestilenza che mieteva molte vittime s. Gregorio I, il quale allora governava la Chiesa universale, volle servirsi della mentovata sacra immagine della Salus Populi Romani per placare Dio. Adunato in nella basilica di Santa Maria Maggiore il clero ed il popolo romano nella mattina di Pasqua, con una processione di penitenza, portando egli stesso il quadro della Madonna, s’avviò per la basilica vaticana, ma giunta la processione innanzi la mole Adriana, che pel seguente avvenimento si chiamò poi Castel S. Angelo, il Pontefice vide sulla sommità di tal edifìzio un angelo che riponeva la spada nel fodero e da un coro d’angeli da tutti si sentì cantare:

Latino:
℣. Regina cœli, laetare, alleluia.
℟. Quia quem meruisti portare, alleluia.
℣. Resurrexit, sicut dixit, alleluia.
℟. Ora pro nobis Deum, alleluia.

Traduzione:
℣. Regina del cielo, rallegrati, alleluia.
℟. Cristo che hai portato nel grembo, alleluia.
℣. È risorto, come aveva promesso, alleluia.
℟. Prega il Signore per noi, alleluia.
Sorpreso il Papa, non che il popolo, da tal prodigio rispose ora pro nobis Deum, alleluja con grandissima divozione e subito si vide cessare la peste per tutta la città…

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Alcune dedicazioni a San Gregorio Magno

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Chiesa di San Gregorio al Celio
Chiesa dei Santi Andrea e Gregorio al Monte Celio
Nel cuore del centro storico di Roma, sorge un luogo di culto che fonde millenni di storia e spiritualità: la Chiesa dei Santi Andrea e Gregorio...
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Domande Frequenti

  • Quando si festeggia San Gregorio Magno?

    San Gregorio Magno si festeggia il 3 settembre

  • Quando nacque San Gregorio Magno?

    San Gregorio Magno nacque il 540 circa

  • Dove nacque San Gregorio Magno?

    San Gregorio Magno nacque a Roma

  • Quando morì San Gregorio Magno?

    San Gregorio Magno morì il 12 marzo 604

  • Dove morì San Gregorio Magno?

    San Gregorio Magno morì a Roma

  • Di quali comuni è patrono San Gregorio Magno?

    San Gregorio Magno è patrono di Napoli, Manduria, Crispano, San Gregorio di Catania, Valdobbiadene, Roverbella, Vizzini, San Gregorio Magno, Basiano, Casalfiumanese >>> altri comuni

  • Chi sono i dottori della Chiesa?

    I dottori della Chiesa furono dei santi che mostrarono grandi doti di illuminazione della dottrina, sia per la loro fede che per la divulgazione del cattolicesimo, clicca qui per l'elenco completo.

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