Beato Ignazio de Azevedo e 39 compagni

Beato Ignazio de Azevedo e 39 compagni
Nome: Beato Ignazio de Azevedo e 39 compagni
Titolo: Gesuiti, martiri
Nascita: 1527 circa, Porto, Portogallo
Morte: 1570, La Palma, Canarie, Spagna
Ricorrenza: 15 luglio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
11 maggio 1854, Roma, papa Pio IX


Ignazio de Azevedo nacque in una famiglia ricca portoghese, nel 1527 o 1528, e s'unì ai gesuiti all'età di vent'anni. Da novizio, le penitenze fisiche che s'infliggeva erano così pesanti che i suoi superiori furono costretti a rimproverarlo. Alla giovane età di venticinque anni fu nominato rettore del collegio di S. Antonio a Lisbona, incarico che svolse per dieci anni, con una sola breve interruzione quando fu vice provinciale del Portogallo, e rettore del collegio a Braga. A Lisbona fu anche cappellano non ufficiale di due ospedali e di un certo numero di prigioni, e scoprì di preferire questo ministero presso gli infelici ai suoi doveri di rettore. Per alcuni anni aveva avuto il desiderio di diventare missionario, ispirato, sembra, da uno studente giapponese, un convertito di S. Francesco Saverio (3 clic.), che studiava a Lisbona, e alla fine nel 1566 fu inviato come visitatore a ispezionare le missioni gesuite in Brasile. Ritornò dopo due anni, e nel 1569 si recò a Roma suggerendo di mandare più missionari in America meridionale per contribuire all'evangelizzazione e proteggere il popolo locale dalla crudeltà dei colonizzatori. Ricevette l'incarico di scegliere sacerdoti adatti per le province portoghesi e spagnole e di accompagnarli in veste di superiore in Brasile, perciò il gruppo partì íl 5 giugno 1570. I missionari erano divisi in tre gruppi: trentanove sacerdoti viaggiarono con Ignazio su una nave mercantile, mentre gli altri due gruppi navigavano su altre navi. L'intenzione era di sfruttare il viaggio per educare gli orfani che venivano condotti nelle colonie come forze nuove.

Navigarono con una scorta militare fino a Madera, poi la nave mercantile procedette da sola, e Ignazio avvertì suoi compagni dei pericoli che li avrebbero aspettati in Sud America, illustrando la gloria del martirio. Al largo delle isole Canarie, cinque navi corsare francesi, con equipaggi di ugonotti provenienti da La Rochelle, riuscirono a raggiungere la nave mercantile, dopo averla evidentemente seguita per il fatto che i passeggeri erano gesuiti. La nave fu conquistata, e il comandante ugonotto Giacomo Soria ordinò che i missionari fossero uccisi, e che l'equipaggio e gli altri passeggeri fossero risparmiati. Ignazio e i suoi trentanove compagni furono massacrati a sangue freddo.

Il primo fu scagliato giù dalla nave mentre teneva in mano un'immagine della Madonna, che gli era stata donata da papa S. Pio V (30 apr.), una rara copia dell'immagine che si suppone sia stata dipinta da S. Luca. Nove martiri erano spagnoli, gli altri portoghesi, tutti beatificati nel 1854, talvolta chiamati i Martiri del Brasile, o i Protettori del Brasile, dal culto particolarmente rilevante in quel paese.

MARTIROLOGIO ROMANO. Passione dei beati martiri Ignazio de Azevedo, sacerdote, e trentotto compagni della Compagnia di Gesù, che, mentre si dirigevano verso le missioni in Brasile su una nave chiamata San Giacomo, furono assaliti dai pirati e in odio alla religione cattolica trafitti con spada e lancia.

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