Beatificazione: 20 dicembre 1888, Roma, papa Leone XIII
I genitori di Angelo, rimasti a lungo senza figli, avevano fatto voto di consacrare a Dio ogni figlio che fosse stato loro concesso. Quando Angelo era ancora giovane, la madre lo portò così al monastero agostiniano di Cornaclano, dove era abate suo fratello, perché ricevesse la dovuta formazione.
Qui Angelo condusse una vita di studio e di preghiera fin quando, all'età di diciotto anni, fu ammesso agli ordini minori. Tornato a casa in occasione della morte di uno zio, si fecero tentativi per combinargli un matrimonio.
In questo contesto il padre non volle soffocare le possibili aspirazioni di Angelo rivelandogli il voto che avevano fatto, ma quando si trovò sul letto di morte, spaventato all'idea che il ragazzo potesse involontariamente abbandonare la strada che era stata tracciata per lui, gliene parlò; e Angelo fece ritorno al monastero agostiniano di Vasto.
Studente vivace, fu mandato a proseguire gli studi a Parigi, dove conseguì la licenza dopo cinque anni di filosofia e teologia. Tornato in Italia, offrì il proprio servizio al priore generale dell'ordine a Napoli. Fu quindi nominato professore di teologia al collegio agostiniano di Napoli, posto che occupò con successo per il resto della vita, rifiutando anche l'offerta di una nomina a vescovo. Il suo culto fu confermato nel 1888.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Napoli, beato Angelo da Furci, sacerdote dell’Ordine di Sant’Agostino, insigne nello zelo per il regno di Dio.
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