San Pantaleone

San Pantaleone
autore: Ambito napoletano anno: secolo XVII titolo: Martirio di San Pantaleone luogo: Diocesi di Amalfi Cava De' Tirreni
Nome: San Pantaleone
Titolo: Medico e martire
Nascita: III secolo , Nicomedia,Turchia
Morte: 27 luglio 305, Nicomedia,Turchia
Ricorrenza: 27 luglio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione


Pantaleone, martire del IV secolo, è uno di quei santi la cui popolarità fu tanto grande in Occidente quanto in Oriente. La sua Passione greca, priva di valore storico, ebbe numerose versioni latine e traduzioni in diverse lingue orientali.

Secondo il racconto agiografico, Pantaleone nacque da madre cristiana ma non fu battezzato. Iniziò una brillante carriera come medico, finché un prete gli rivelò la potenza di Cristo, medico dell’anima e del corpo. Convertitosi alla fede cristiana, confidò da allora nell’efficacia della preghiera, compiendo diversi miracoli: guarì un giovane morso da un serpente e ridiede la vista a un cieco.

Denunciato da colleghi invidiosi, fu chiamato a comparire davanti all’imperatore Galerio, che lo sottopose a un’ordalia per verificarne i poteri taumaturgici. Il buon esito della prova non convinse l’imperatore, che consegnò il santo ai carnefici. Dopo numerose torture, Pantaleone fu infine decapitato il 27 luglio, probabilmente del 305. Al termine della sua ultima preghiera, si udì una voce dal cielo: «Di suo nome non sarà più Pantaleone, ma Pantaleemone» (dal greco Pantaleémon, «colui che è misericordioso verso tutti»).

Dopo il martirio, una pia donna raccolse il suo sangue in un’ampolla, probabilmente a Costantinopoli. Si narra che, tra il IX e l’XI secolo, l’ampolla giunse in Costiera Amalfitana grazie a mercanti; una tempesta costrinse la nave ad approdare a Ravello. Questo evento fu interpretato come segno divino: il santo aveva scelto Ravello come sua dimora elettiva.

L’ampolla fu inizialmente custodita nella chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli e successivamente trasferita a Ravello, dove divenne oggetto di profonda venerazione. Documenti attestano che già nel XIII secolo esisteva una chiesa dedicata a San Pantaleone e che nel 1577 fu registrato per la prima volta il fenomeno della liquefazione del sangue.

Nel 1643, il vescovo Bernardino Panicola fece costruire l’attuale cappella di San Pantaleone nel Duomo di Ravello, dove la reliquia fu definitivamente collocata al centro dell’altare maggiore. L’oggetto sacro è un’ampolla di vetro, custodita dietro inferriate in ferro dorato. All’interno vi è una sostanza composta da coaguli sanguigni, un nastro chiaro e strati di materia apparentemente grassa. Quando la reliquia è allo stato solido, presenta bande separate in strati distinti.

Secondo il racconto del capitano inglese Jan Grant nel 1922, la reliquia rimase compatta fino al 26 luglio, ma il giorno successivo apparve completamente liquida, di un rosso rubino. Anche se una fessura nel vetro causò la fuoriuscita di parte del contenuto, il liquido cessò miracolosamente di scorrere. Ogni 27 luglio, vigilia della festa liturgica, si verifica ancora oggi il fenomeno della liquefazione: i grumi si trasformano spontaneamente in liquido, senza scuotimenti o interventi esterni, e restano visibili per alcuni giorni.

Il culto di San Pantaleone è molto antico. In Oriente, è annoverato tra i medici «anargiri» (coloro che curavano senza ricompensa), mentre in Occidente figura tra i Quattordici Intercessori o Quattordici Ausiliatori. A Costantinopoli, l’imperatore Giustiniano gli dedicò una chiesa nel VI secolo, e nello stesso periodo sorsero monasteri a lui intitolati a Gerusalemme e nel deserto del Giordano.

Dall’Oriente il culto passò in Italia: a Roma era patrono di tre chiese, e nella diocesi di Crema ne divenne patrono principale. Venezia, in particolare, mostrò una profonda devozione verso il martire di Nicomedia, tanto che il nome Pantaleone divenne sinonimo del veneziano tipico nella commedia italiana.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Nicomedia in Bitinia, nell’odierna Turchia, san Pantaleone, martire, venerato in Oriente per avere esercitato la sua professione di medico senza chiedere in cambio alcun compenso.

ICONOGRAFIA


Anche se annoverato tra i santi medici San Pantaleone, in numerose raffigurazioni, compare privo di attributi che lo identificano come guaritore; a volte invece è presentato con riferimenti ed attributi specifici della sua attività: un vaso d´unguenti, un mortaio, una scatola di medicine e una palma simbolo del martirio; talvolta è invece rappresentato con le mani inchiodate sopra la testa, da cui anche la protezione da lui stesso accordata ai sofferenti di emicrania.

 San Pantaleone guarisce un fanciullo
titolo San Pantaleone guarisce un fanciullo
autore Paolo Veronese anno 1588


San Pantaleone
titolo San Pantaleone
autore Ambito bergamasco anno secolo XVII


Tante infine sono le opere dedicate a San Pantaleone nel momento del suo martirio.

San Pantaleone in balia delle bestie feroci
titolo San Pantaleone in balia delle bestie feroci
autore Valerio Palamarchuk anno 2009


San Pantaleone torturato al tronco secco d'ulivo
titolo San Pantaleone torturato al tronco secco d'ulivo
autore Valerio Palamarchuk anno 2009


San Pantaleone decapitato
titolo San Pantaleone decapitato
autore Alfonso Grassi anno 1940 - 1960

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Alcune dedicazioni a San Pantaleone

Duomo di Santa Maria Assunta e San Pantaleone
Duomo di Santa Maria Assunta e San Pantaleone
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Chiesa di San Pantalon
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Domande Frequenti

  • Quando si festeggia San Pantaleone?

    San Pantaleone si festeggia il 27 luglio

  • Chi è il santo protettore dei medici e delle ostetriche?

    Il santo protettore dei medici e delle ostetriche è tradizionalmente San Pantaleone

  • Quando nacque San Pantaleone?

    San Pantaleone nacque il III secolo

  • Dove nacque San Pantaleone?

    San Pantaleone nacque a Nicomedia,Turchia

  • Quando morì San Pantaleone?

    San Pantaleone morì il 27 luglio 305

  • Dove morì San Pantaleone?

    San Pantaleone morì a Nicomedia,Turchia

  • Di quali comuni è patrono San Pantaleone?

    San Pantaleone è patrono di Crema, Sorso, Macomer, Vallo della Lucania, Miglianico, Limbadi, Courmayeur, Ravello, Frisa, Martignano >>> altri comuni


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