Lorenzo (Lorcan), figlio di Murtagh Ua Tuathail, nacque nella contea di Kildare, probabilmente vicino a Casteldermot, nel 1128, da genitori imparentati con le famiglie O'Toole e O'Byrne. Nel 1138, il re di Leinster, Dermot MacMurrough, saccheggiò il territorio di Murtagh, prendendo in ostaggio Lorenzo, che aveva solo dieci anni. Il ragazzo trascorse due anni prigioniero in una zona isolata vicino a Ferns, finché suo padre, venuto a conoscenza dei maltrattamenti subiti dal figlio, costrinse Dermot a consegnarlo al vescovo di Glendalough. Quando il padre andò a riprenderlo, Lorenzo espresse il desiderio di diventare monaco, e rimase sotto la cura del vescovo.
A venticinque anni fu nominato abate di Glendalough e rifiutò l’episcopato, affermando che, secondo il diritto canonico, un vescovo doveva avere almeno trent’anni. Durante i primi mesi del suo incarico dovette affrontare una grave carestia, aiutando il popolo con carità e saggezza, guadagnandosi il titolo di salvatore delle campagne. Tuttavia, dovette fronteggiare anche opposizioni: all’esterno i banditi, all’interno i monaci rilassati che non sopportavano la sua severità e il suo zelo riformatore.
Nel 1161, alla morte dell’arcivescovo Gregorio, Lorenzo fu scelto come suo successore e consacrato a Dublino da Gelasio nella cattedrale della Santissima Trinità (oggi Christ Church). Immediatamente intraprese la riforma del clero diocesano, imponendo ai canonici la Regola degli Agostiniani di Arrouaise. Egli stesso vi aderì, distinguendosi per la povertà, la carità verso i poveri e la preghiera incessante. Riformò anche la chiesa di Glendalough grazie a suo nipote Thomas e si ritirava spesso nella cella di San Kevin, sul lago Superiore, per dedicarsi alla contemplazione.
Dal 1170 Lorenzo si trovò coinvolto nelle vicende politiche anglo-irlandesi. Dermot MacMurrough, esiliato, cercò aiuto da Enrico II d’Inghilterra, che gli inviò truppe guidate da Strongbow (Richard de Clare). Questi sbarcarono a Waterford e marciarono su Dublino. Lorenzo fu inviato come mediatore, ma gli anglo-normanni saccheggiarono la città. Egli si dedicò allora a confortare le vittime e a ricostruire la pace. Dopo la morte improvvisa di Dermot, Strongbow reclamò il trono di Leinster; Lorenzo tentò nuovamente la mediazione, ma senza successo.
Nel 1171, Enrico II sbarcò in Irlanda, ottenendo la sottomissione dei capi locali. L’anno seguente convocò un sinodo a Cashel, durante il quale vennero imposti il celibato ecclesiastico e il rito di Sarum. Lorenzo continuò a operare come mediatore tra Enrico e i principi irlandesi. Nel 1175 si recò a Windsor per un trattato tra Enrico e Rory O'Connor e visitò poi Canterbury, dove pregò sulla tomba di San Tommaso Becket. Durante la visita fu colpito alla testa da un folle, ma riuscì comunque a celebrare la Messa e perdonò l’aggressore.
Nel 1179 partecipò al Terzo Concilio Laterano, presentando a papa Alessandro III una relazione dettagliata sulla Chiesa irlandese. Il pontefice, ammirato, gli confermò i diritti della sede di Dublino e lo nominò legato pontificio in Irlanda. Tornato in patria, Lorenzo esercitò il suo ruolo con energia, nominando vescovi, disciplinando il clero e difendendo la Chiesa contro gli abusi dei conquistatori normanni. Enrico II, irritato, lo accusò di ribellione e gli negò udienza, facendolo attendere ad Abingdon. Poco dopo Lorenzo si ammalò durante il viaggio di ritorno e si rifugiò presso l’abbazia dei Canonici Regolari di Eu, in Normandia.
Prima di morire, pronunciò le parole: Haec requies mea in saeculum saeculi (“Questo è il mio riposo per l’eternità”). Quando l’abate gli chiese se avesse redatto un testamento, rispose sorridendo: «Dio sa che non possiedo nulla». Morì il 14 novembre 1180 e fu sepolto nella cripta della chiesa della Madonna a Eu. Canonizzato nel 1225, San Lorenzo O'Toole è venerato in Irlanda, nella diocesi di Rouen e dai Canonici Regolari del Laterano.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Eu nella Normandia, in Francia, transito di san Lorenzo O’Toole (Lorcan Ua Tuathail), vescovo di Dublino, che, nonostante le difficoltà del suo tempo, promosse strenuamente l’osservanza della disciplina della Chiesa e, impegnato a riportare la concordia tra i príncipi, passò alla gioia della pace eterna mentre si recava da Enrico re d’Inghilterra.