La Chiesa del Gesù di Lecce, nota anche come Madonna del Buon Consiglio, si erge nel cuore del centro storico. La sua costruzione prese avvio nel 1575, su progetto del gesuita comasco Giovanni De Rosis, e sorse sulle rovine della precedente cappella di San Nicolò dei Greci, demolita per fare spazio alla nuova chiesa gesuita
Berardino Realino da Carpi, illustre gesuita giunto a Lecce nel 1574 e morto nel 1616, influenzò profondamente il ruolo pastorale della chiesa. Le sue spoglie furono conservate proprio entro l’altare maggiore, trasformando l’edificio in un monumento dedicato alla sua memoria.
L’esterno conserva un’eleganza austera con una facciata su due livelli scandita da lesene e raccordata da volute laterali vigili che sembrano emergere da volti femminili scolpiti nella pietra. Al centro spicca il monogramma IHS entro un disco fiammeggiante, accompagnato da angeli e dal simbolo del pellicano, segno della Compagnia di Gesù
Nonostante l’apparente semplicità esterna, l’interno rivela la sontuosità del barocco leccese: l’ampia navata unica, secondo i canoni tridentini, termina in un transetto lievemente accennato e contornato da quattro cappelle per lato. Gli altari laterali, riccamente decorati in stucco e pietra leccese, introducono dipinti e sculture realizzati tra il XVI e il XVIII secolo.
La Chiesa del Gesù è paradigmatica dell’architettura controriformistica, con la navata unica pensata per concentrare l’attenzione dei fedeli sull’altare. Essa riflette il modello della chiesa del Gesù di Roma, da cui eredita l’uso di facciata monumentale e pianta longitudinale integrata dalla cupola posta sull’incrocio dei bracc.
Il barocco leccese, di cui questa chiesa costituisce un capolavoro, si distingue per le sue decorazioni elaborate, la teatralità spaziale e l’uso della pietra locale, elementi che emergono chiaramente dentro e fuori la chiesa.
La Chiesa del Gesù mantiene ancora oggi una forte funzione spirituale e culturale. Aperta alle visite, ospita concerti, conferenze e momenti liturgici, mentre l’illuminazione notturna valorizza i dettagli architettonici e simbolici, trasformandola in un faro della bellezza barocca cittadina.
La luce che trapela attraverso le volte e accarezza i marmi dorati e gli stucchi bianchi crea un’atmosfera di intensa contemplazione. La presenza delle reliquie di San Bernardino Realino pone questa chiesa all’incrocio di fede, devozione personale e identità leccese, eredità viva del patrimonio barocco del Salento.