Beato Valentino Paquay

Beato Valentino Paquay
Nome: Beato Valentino Paquay
Titolo: Sacerdote
Nome di battesimo: Luigi Paquay
Nascita: 17 novembre 1828, Tongres, Belgio
Morte: 1 gennaio 1905, Hasselt, Belgio
Ricorrenza: 1 gennaio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
9 novembre 2003, Roma, papa Giovanni Paolo II


Nacque a Tongres, nel Belgio, e si chiamava Luigi. Terminati gli studi primari, entrò nella scuola che i Canonici Regolari di Sant'Agostino avevano a Tongres, per iniziare gli studi letterari. Nel 1845 fu ammesso al seminario minore di Saint-Trond per i corsi di Retorica e Filosofia. Dopo la prematura morte del padre nel 1847 e, con il consenso della madre, entrò nell'Ordine dei Francescani, nel 1849, a Thielt.

Nel 1850 emise la professione religiosa e cambiò il suo nome in Valentino, si recò subito a Beckheim per studiare teologia, che concluse al convento di Saint-Trond. Nel 1854 fu ordinato sacerdote a Liegi e assegnato ad Hasselt, dove rimase per il resto della sua vita, svolgendo gli uffici di vicario e guardiano. Nel 1890 e nel 1899 fu eletto Definitore provinciale.

Era instancabile nel suo lavoro di apostolato. Predicava quasi in continuazione e, per la sua parola semplice e persuasiva, era particolarmente stimato negli ambienti popolari e nelle organizzazioni religiose. Esercitò continuamente il sacramento della riconciliazione, emulando il sacerdote d'Ars. Aveva il dono di approfondire gli studi. Coltivava una profonda devozione all'Eucaristia e, con il suo apostolato, difendeva la comunione frequente. Era anche un grande devoto del Sacro Cuore di Gesù e Maria. Nonostante la sua malattia, volle celebrare con grande gioia il 50° anniversario della proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione. Morì ad Hasselt con una reputazione di santità. È stato beatificato da San Giovanni Paolo II il 9 novembre 2003.

MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Hasselt vicino a Tongeren in Belgio, beato Valentino Paquay, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, che nella preghiera, nel ministero della riconciliazione e nella devozione del Rosario offrì un mirabile esempio di carità cristiana, raggiungendo, in spirito di umiltà, dalle minime cose altezze sublimi.

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