Santa Salaberga

Santa Salaberga
Nome: Santa Salaberga
Titolo: Badessa
Nascita: VII secolo, Francia
Morte: 22 settembre 665, Laon, Francia
Ricorrenza: 22 settembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Protettore:
dalla cecità


Le fonti sono frammentarie e molto contraddittorie, e gli studiosi hanno dimostrato che una Vita di S. Salaberga, scritta presumibilmente da un contemporaneo, risale in realtà al D( secolo, oltre a essere una compilazione anziché un singolo racconto. Si pensa che la Vita di S. Colombano (23 nov.) di lona di Bobbio sia la fonte più attendibile.

In base alla Vita, che offre il racconto più particolareggiato e pittoresco di entrambi, Salaberga nacque in una famiglia importante della periferia di Laon, ebbe due fratelli, Leudino (Bodone; 11 set.) e Fulcro, con cui fu istruita a casa.

Una versione tradizionale, preferita da Tona di Bobbio, sostiene che era cieca, forse dalla nascita, un'altra che soffriva d'emorragie (sanguinava dal ventre); entrambe concordano che fu guarita da S. Eustachio di Luxcuil (29 mar.), che era in visita in Baviera e si fermò da lei, di ritorno al suo monastero.

Secondo lona non si sposò mai, ma nella Vita si afferma che lo fece due volte: il suo primo marito, secondo questo acconto, era un giovane di nome Richraen, che morì due mesi dopo il matrimonio, morte che Salaberga considerò come un segno che le suggeriva di entrare in monastero, perciò si dedicò per due anni alla preghiera e al digiuno sotto la guida di S. Eustachio. Spinta dal padre, in ogni caso, che temeva di offendere il re, Dagoberto T, abbandonò il progetto e sposò uno dei consiglieri del re, un nobile chiamato Blandino, che per il suo bene si convertì al cristianesimo, impegnandosi poi con lei in molte opere di carità. All'inizio sembra che non avessero figli, ma dopo un pellegrinaggio al sepolcro di S. Remigio (1 ott.) a Reims ne ebbero cinque, due dei quali, Boduino e Anstrude (17 ott.), sono stati venerati come santi.

Si afferma che il matrimonio sia stato singolarmente felice, tuttavia dopo alcuni anni decisero entrambi di separarsi per dedicarsi alla vita religiosa: Blandino diventò eremita ed è venerato come santo nella diocesi di Meaux, mentre Salaberga si recò prima in un monastero che aveva fondato a Poulangey, poi nel 650 circa, seguendo il consiglio dell'abate di Luxeuil a quel tempo, S. Guaiberto, ritornò a Laon e istituì un altro convento, di cui divenne badessa, osservando la regola di S. Benedetto (11 lug.) e S. Golombano (23 nov.). Si narra che Blandino, allorché questo monastero divenne doppio, lasciò la sua cella per vivere cori la congregazione.

Negli ultimi anni di vita, Salabcrga soffrì di dolori acuti e continui, che sopportò con coraggio e pazienza; alla sua morte, il 22 settembre del 665 circa, fu sepolta nella chiesa abbaziale, e la figlia Anstrude assunse l'incarico di badessa. Era già famosa, mentre era in vita, come fautrice di miracoli, e il culto si estese nella Francia nordoccidentale, in Belgio e Lussemburgo.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Laon in Neustria, sempre in Francia, santa Salaberga, badessa, che si tramanda sia stata guarita dalla cecità da san Colombano e da lui avviata al servizio di Dio.

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