Fu il primo fiore dell'America meridionale. Nacque da ricchi genitori verso la fine del secolo XVI. Fu veramente una « rosa » che crebbe fra le spine; la vita di lei fu tutta un profumo di celestiali virtù tra eroiche penitenze. Fin da fanciulla si distinse per la pietà e per la docilità ai propri genitori. All'età di cinque anni fece il voto di perpetua verginità, eleggendosi per sposo Gesù Cristo. Appena seppe leggere, per prima cosa lesse la vita di S. Caterina da Siena, che scelse a protettrice e di cui cercò di imitare le virtù.
Cresciuta negli anni, cominciò a fare vita più ritirata. I genitori volevano che si sposasse, ma essa, benché dolente per dover contraddire i genitori, stette ferma nel suo proposito.
Più tardi, meditando le parole del Vangelo: «Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che hai, dallo ai poveri e vieni e seguimi», si ritirò in un monastero di Domenicane.
In questo nuovo stato di vita, si accrebbe in lei il fervore della carità verso il Signore e attese a vivere nel nascondimento, accettando i lavori più umili e più faticosi, facendo tutto allegramente, come penitenza dei propri peccati.
Questo suo grande amore verso il Signore fu messo a una prova che durò per circa 15 anni, durante i quali ebbe anche a patire persecuzioni da parte di estranei. Ebbe inoltre lo straordinario dono delle nozze mistiche.
In questa lotta, essa andava ripetendo: «Signore, fatemi soffrire di più, purché non mi sia tolto il vostro amore». Passata finalmente la bufera, il Signore la volle consolare, favorendola di molte visioni.
S'intratteneva familiarmente con la sua protettrice S. Caterina da Siena, che le appariva di frequente, e Gesù Cristo in un'apparizione le disse: «O Rosa del mio cuore, tu sei la mia sposa». Ormai Gesù era l'unico suo pensiero e persino durante la notte vegliava pregando.
Gesù, intrattenendosi con lei, le disse: «Preparati: gli sponsali si avvicinano». E il giorno seguente, 24 agosto 1617, tra il pianto delle consorelle, lasciava questa terra per andare incontro allo Sposo Celeste.
Santa Rosa da Lima fu inizialmente sepolta privatamente nel chiostro del convento domenicano di San Domenico a Lima, come lei stessa aveva desiderato, ma in seguito le sue spoglie furono traslate nella chiesa vero e proprio del convento, dove iniziarono a essere oggetto di venerazione divina. Oggi il suo corpo è venerato nella Basilica Domenicana della Madonna del Rosario (nota anche come Convento di Santo Domingo) a Lima, all’interno di una cappella riccamente decorata sotto l’altare, dove riposano anche le reliquie di San Martín de Porres e altri santi peruviani
PRATICA.
Bisogna ubbidire prima a Dio che agli uomini. PREGHIERA.
O Dio onnipotente, dispensatore di tutti i beni, che, avendo prevenuta con la rugiada della grazia celeste la beata Rosa, volesti che fiorisse nelle Indie come modello di verginità e di pazienza, da' a noi tuoi servi che, correndo dietro l'odore delle sue virtù, meritiamo di divenire il buon odore di Cristo. MARTIROLOGIO ROMANO.
Santa Rosa, vergine, che, insigne fin da fanciulla per la sua austera sobrietà di vita, vestì a Lima in Perù l’abito delle Suore del Terz’Ordine regolare dei Predicatori. Dedita alla penitenza e alla preghiera e ardente di zelo per la salvezza dei peccatori e delle popolazioni indigene, aspirava a donare la vita per loro, giungendo a imporsi grandi sacrifici, pur di ottenere loro la salvezza della fede in Cristo. La sua morte avvenne il giorno seguente a questo. ICONOGRAFIA
Santa Rosa da Lima è stata la prima santa iberoamericana, ed è divenuta popolare in America latina già appena dopo la sua morte; dopo la canonizzazione, nel 1671, il suo culto si afferma anche in Italia meridionale trovando ampia diffusione tra i domenicani e la Santa, terziaria domenicana, viene rappresentata quasi sempre nel gruppo dei Santi che accompagnano l'iconografia della Madonna del Rosario.
titolo S. Rosa col Bambino Gesù
autore Scuola di Cusco anno 1680-1700
L'abbigliamento con cui viene raffigurata di frequente la Santa è una tonaca bianca e un manto nero, quasi sempre la sua testa è cinta da una coroncina di rose per ricordare le penitenze a cui si è sottoposta da ragazza.
titolo Visione di Santa Rosa da Lima
autore Lazzaro Baldi anno 1668
La scelta di raffigurare episodi della vita della santa ebbe poco seguito, così come le immagine delle sue visioni mistiche, poco diffuse. Alcune eccezioni sono ad esempio il dipinto di Lazzaro Baldi “La visione di Santa Rosa da Lima” risalente al 1671 e conservato ad Ariccia nel Museo barocco. La Santa appare distesa attorniata da angeli e alle sue spalle il Cristo con una bilancia in mano, che le porge da una parte corone e scettri e dall'altra spine e cilici.
titolo Nozze mistiche di Santa Rosa
autore Nicolás Correa anno 1691
Frequentemente compare con in braccio il
Bambino Gesù, a volte raffigurato nella corona di rose o tra le sue mani, come simbolo delle sue visioni mistiche e dei suoi “desposori mistici”. In alcune immagini è ritratta con una ghirlanda di fiori (rose, ulivi) che include il Bambino al centro e perfino un chiaro riferimento al suo fidanzamento spirituale (l’anello che Egli le dona)
titolo Santa Rosa da Lima
autore Bartolomé Esteban Murillo anno 1670 circa
titolo Santa Rosa da Lima
autore Claudio Coello anno 1683
Santa Rosa inoltre è stata inserita nella tradizionale iconografia dei Misteri Gaudiosi, Dolorosi e Gloriosi fra il gruppo dei Santi adoranti. Come detto ella è facilmente distinguibile per la presenza del manto nero e della corona di rose e spine sul capo, ha spesso le mani incrociate sul petto e si rivolge adorante verso il Bambino. Altro elemento presente nell'iconografia che la riguarda è l'usignolo, con il cui canto gareggiava mentre si trovava nell'eremo.