Era sorella di
Lazzaro e di Maria. Era questa una famiglia molto distinta e caritatevole che Gesù molto amava e sovente onorava con la sua presenza.
A Marta era affidata la cura delle faccende domestiche. Ella mostrava ogni impegno per servire bene Gesù, e S. Luca narra che una volta, vedendo che la sorella Maria non l'aiutava nelle sue faccende, si lamentò dolcemente col Maestro Divino dicendo:
« Signore, non t'importa che la mia sorella mi lasci sola a servire? ». Ma Gesù, pur non biasimando la sua sollecitudine, le disse:
« Marta, Marta, tu ti affanni e t'inquieti di troppe cose. Una sola cosa è necessaria ». autore Alessandro Allori anno 1605 titolo Cristo nella casa di Marta e Maria
Alla morte del fratello Lazzaro le due sorelle rimasero molto contristate e non c'era chi potesse consolarle nel loro dolore. Fosse almeno stato presente Gesù! Egli, avvisato, non era ancora ritornato. Ma quattro giorni dopo, ecco arrivare il Maestro.
« Marta, narra l'evangelista S. Giovanni, appena seppe della venuta di Gesù, gli andò incontro, mentre Maria se ne stava in casa a piangere. Disse a Gesù: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto. Ma anche ora so che tutto quello che domanderai a Dio, te lo concederà. Gesù le disse: Tuo fratello risorgerà. Rispose Marta: Lo so che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno. E Gesù: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se morto vivrà e chi vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo? Ella rispose: Si, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il figliuolo di Dio vivo, che sei venuto in questo mondo ». Gesù, per rinfrancare la fede di Marta e di Maria e per mostrare ai Giudei ch'egli era veramente padrone della vita e della morte, giunto al sepolcro, disse ai circostanti:
« Togliete la pietra ». E a Marta che gli osservava:
« Signore, già puzza, perchè da quattro giorni è lì ». Gesù rispose:
« Non ti ho detto che se credi. vedrai la gloria di Dio? ». Gesù richiamò in vita Lazzaro, e
« molti Giudei, conchiude l'Evangelista, venuti da Maria e da Marta, avendo visto quanto aveva fatto Gesù, credettero in Lui ». Non si può certo descrivere la gioia delle due sorelle nel riavere vivo il loro amato fratello che tanto avevano pianto. Esse per tutta la vita serbarono al Redentore la più viva gratitudine.
Molto probabilmente Marta fu presente al Calvario con sua sorella Maria, e con lei vide il Salvatore risorto. Dopo l'Ascensione di Gesù al cielo, Marta, con la sorella Maria ed il fratello Lazzaro, fu dai Giudei gettata in mare, perchè venisse sommersa dalle onde; ma la nave miracolosamente protetta e guidata giunse incolume nel golfo di Marsiglia. In questa città S. Marta fondò una comunità di vergini che governò santamente, finchè ricca di meriti, il 29 luglio dell'84, passò al gaudio sempiterno. Le sue reliquie si venerano a Tarascona, sul Rodano.
Marta fu anche nota per aver sconfitto un drago, la Tarasca, che aveva terrorizzato gli abitanti di Tarascona. Metà bestia e metà pesce, il mostro era intento a divorare un uomo, quando fu annientato da Marta, armata di aspersorio e acquasantiera.
PRATICA.
Il rimprovero del Maestro fatto a Marta ci porti ad attendere con maggior cura alle cose spirituali. PREGHIERA.
Esaudiscici, Dio nostro Salvatore, affinchè, come ci rallegriamo della festa della tua beata vergine Marta, così veniamo ammaestrati nella vera devozione. MARTIROLOGIO ROMANO.
Memoria di santa Marta, che a Betania vicino a Gerusalemme accolse nella sua casa il Signore Gesù e, alla morte del fratello, professò: «Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». ICONOGRAFIA
L'iconografia di Santa Marta si è sviluppata nel corso dei secoli, arricchendosi di significati simbolici e narrativi. La sua rappresentazione nell'arte si articola principalmente attorno a due episodi fondamentali della sua leggenda: la
visita di Cristo nella casa di Betania e
la leggenda della Tarasca.
Uno degli aspetti più celebri dell'iconografia di Santa Marta è la sua associazione con la "vita attiva" in contrapposizione alla "vita contemplativa" di sua sorella Maria. Questo tema è tratto dal Vangelo di Luca (10,38-42), dove Marta si affanna a servire Gesù, mentre Maria si siede ai suoi piedi ad ascoltare la sua parola. Gesù risponde a Marta, preoccupata per il suo carico di lavoro, con le parole: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa necessaria. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta."
In pittura, questo episodio ha dato vita a numerose interpretazioni. Marta è spesso raffigurata con attributi legati alle
faccende domestiche: un mestolo, un secchiello, una scopa, delle chiavi. Il suo abbigliamento è generalmente semplice, in contrasto con la maggiore eleganza di Maria. Esempi notevoli includono:
"Cristo in casa di Marta e Maria" di Jan Vermeer (1656, Scottish National Gallery, Edimburgo): Questo dipinto cattura la tensione e la differenza tra le due sorelle, con Marta che porta un cesto di pane, simbolo eucaristico, e Maria che ascolta attentamente Gesù.
titolo Incontro di Gesù con Marta e Maria
autore Johannes Vermeer anno 1654-1655
"Cristo in casa di Marta e Maria" di Diego Velázquez (1618, National Gallery, Londra): Qui la scena è inserita in un contesto realistico, quasi quotidiano, con una giovane Marta che prepara il cibo in primo piano, e la scena sacra sullo sfondo o riflessa in uno specchio, suggerendo una riflessione sulla duplice natura della vita cristiana.
titolo Incontro di Gesù con Marta e Maria
autore Diego Velázquez anno 1620 circa
Un altro filone iconografico importante deriva dalla
Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, che narra la leggenda della
Tarasca. Ritratta quasi sempre in veste monacale con il famoso drago ai suoi piedi, il secchiello e l'aspersorio nelle mani.
Secondo la leggenda, Marta con la sorella e il fratello per fuggire alla persecuzioni raggiunsero la costa francese. Dopo essere approdati, si separarono. Marta andò verso nord tra paludi e foreste. Presso un guado sul Rodano viveva la Tarasca, un mostro temuto dagli abitanti della zona.
La Santa ammansì la Tarasca mostrandole la Croce e irrorandola, mediante l'aspersorio, con l'acqua benedetta contenuta nel secchiello; il drago ammansito, seguì poi docilmente S. Marta che, tenendolo legato alla propria cintura, lo condusse nella città di Nerluc, che poi prese il nome di Tarascona, dove gli abitanti lo fecero a pezzi.
titolo Santa Marta
autore Carlo Mercurio anno secolo XVII
titolo Santa Marta
autore Ambito lombardo anno Secolo XVII
Particolare rilievo assume il dipinto "Santa Marta arriva in Provenza" di Joseph-Marie Vien, l’opera raffigura il momento in cui Marta, insieme ad altri discepoli, giunge sulle coste della Provenza dopo essere stata cacciata dalla Palestina. Al centro della scena, Marta è ritratta in piedi su una barca, avvolta in un ampio manto bianco, con le braccia aperte e lo sguardo rivolto al cielo: un gesto che esprime preghiera, fiducia e abbandono alla provvidenza divina. Attorno a lei, vescovi, fedeli e donne accentuano il carattere sacro della scena con atteggiamenti reverenti e partecipi.
Lo sfondo con edifici e una torre allude all’approdo sul suolo francese, mentre la luce che investe Marta contribuisce a sottolinearne la centralità e la santità. Lo stile neoclassico di Vien, con la sua compostezza formale e la cura nei dettagli espressivi, restituisce un’immagine idealizzata ma intensamente spirituale della santa, inserendosi pienamente nella tradizione iconografica che ne celebra il ruolo evangelizzatore nel sud della Gallia.
titolo Santa Marta che arriva in Provenza
autore Joseph-Marie Vien anno XVIII sec
Il dipinto "Predica di Santa Marta" sempre di Joseph-Marie Vien offre una rappresentazione intensa e poco comune della santa, mettendo in risalto il suo ruolo di evangelizzatrice nella Provenza.
La scena raffigura Marta mentre predica pubblicamente, probabilmente dopo il suo arrivo a Tarascona, circondata da un gruppo di ascoltatori, tra cui vescovi, religiosi e laici. In piedi su una barca o una piattaforma, Marta è vestita con un ampio mantello chiaro che la isola visivamente dal resto dei personaggi e ne sottolinea l’autorità spirituale. Il suo gesto delle mani aperte e lo sguardo rivolto verso l’alto evocano ispirazione divina, mentre il suo atteggiamento comunica fermezza e convinzione.
titolo Predica di Santa Marta
autore Joseph-Marie Vien anno XVIII sec
Infine il dipinto "Funerali di Santa Marta" sempre di Joseph-Marie Vien, realizzato nel 1748, rappresenta un momento chiave nella narrazione della vita della santa, focalizzandosi sul suo trapasso. L'opera, di stile neoclassico, mostra la santa, vestita di bianco, adagiata su un catafalco e circondata da figure dolenti e un chierico che celebra il rito funebre. La composizione è pervasa da un'atmosfera solenne e patetica, con l'uso di luci e ombre che accentuano il dramma della scena e la devozione dei presenti. Vien, con la sua attenzione alla chiarezza e alla compostezza, tipiche del neoclassicismo, riesce a trasmettere un senso di pietas e di sacro, pur mantenendo una certa austerità formale.
titolo Funerali di Santa Marta
autore Joseph-Marie Vien anno XVIII sec