Beatificazione: 20 novembre 1853, Roma, papa Pio IX
Canonizzazione: 9 luglio 1950, Roma, papa Pio XII
morirono quando lei era ancora molto giovane, lasciandola alle cure di una sorella sposata. Le fu concesso di ricevere la prima comunione a soli sette anni, e a dodici espresse il desiderio di andare a convertire il Giappone al cristianesimo. I vari tentativi per permetterle di entrare in convento fallirono e così decise di vivere come eremita nella casa del cognato, sotto la direzione dei gesuiti.
Gli anni successivi vengono descritti dai suoi biografi come un periodo di straordinarie penitenze e austerità, tanto da apparire ai nostri occhi poco credibile: ciò potrebbe dipendere dalla tendenza a esagerare, tipica degli agiografi, e dal loro desiderio di voler scrivere una Vita "migliore" di quelle di altri santi, ricordando anche che S. Rosa da Lima (23 ago.) era morta a soli trentun anni nel 1617, poco prima della nascita di Maria Anna, al termine di un'esistenza caratterizzata da grandi penitenze e solitudine.
Maria Anna, come detto, condusse un regime di vita basato solo sulla soddisfazione delle più elementari necessità fisiche, ricevette molti benefici spirituali ed ebbe il dono delle guarigioni e della profezia. Nel 1645 Quito fu devastata da un terremoto e da un'epidemia: Maria Anna offrì pubblicamente la sua vita nella cattedrale come vittima di espiazione per i peccati del popolo; il terremoto non si ripeté, l'epidemia fu debellata, mentre Maria Anna veniva colpita da una serie di malattie che l'avrebbero condotta alla morte, ancora giovane, il 26 maggio 1645. Divenuta a un certo punto della sua vita terziaria francescana, era nota come il "giglio di Quito". Fu beatificata nel 1854 e canonizzata nel 1950.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Quito in Ecuador, santa Marianna di Gesù de Paredes, vergine, che nel Terz’Ordine di San Francesco consacrò la propria vita a Cristo e dedicò le proprie forze ai bisogni degli indigeni poveri e dei neri.
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