Nacque a Padova da nobile famiglia, fu arrestata durante la persecuzione di Diocleziano e portata alla corte di Maximiano. Fu condannata per aver rifiutato di rinunciare alla sua fede cristiana e fu giustiziata nella sua città natale.
Nel XI secolo fu costruita a Padova in onore di S. Giustina una chiesa, dove nel XII secolo si sono rinvenute delle reliquie attribuite a lei. Più o meno in quello stesso periodo, apparve un racconto della sua morte secondo cui la santa, educata da S. Prosdocimo, discepolo di S. Pietro apostolo e primo vescovo di Padova, fu passata a fil di spada a motivo della fede.
Da questa fonte inattendibile non si può ricavare alcun dato storico, ma si sa che nel VII secolo S. Venanzio Fortunato (14 dic.), vescovo di Poitiers, la colloca tra le vergini più illustri che abbiano mai adornato la Chiesa con la loro santità e martirio, ed esorta coloro che visitassero Padova ad andarne a baciare il reliquiario. A Rimini è affiancata a S. Andrea (30 nov.) come patrona della città, mentre a Como nel 617 le fu dedicato un oratorio; Giustina appare inoltre nei magnifici mosaici di Sant'Apollinare a Ravenna, che risalgono alla seconda metà del VI secolo.
Il monastero di Padova nel X secolo si arricchì di proprietà e privilegi e nel secolo successivo, distrutto e poi ricostruito, raccolse le reliquie di diversi santi, comprese quelle presunte di S. Luca Evangelista (18 ott.) e quelle di S. Giustina (poi traslate nel 1117, in seguito a un terremoto). Nuovamente rifatto nel xv secolo, Ludovico Barbo vi fondò la Congregazione benedettina di Santa Giustina. La chiesa a lei dedicata fu ampliata con grande splendore tra il 1521 e il 1587, e le reliquie della santa furono tumulate sotto l'altare maggiore nel 1627. Il patrocinio di S. Giustina sui monaci benedettini svolse un ruolo importante per la diffusione del suo culto, che appare infatti nei dipinti dei più grandi artisti italiani, quali Bellini, Mantegna, Tiepolo, Tintoretto e Veronese.
La città di Venezia, dopo la battaglia di Lepanto contro i turchi, vinta nel giorno in cui si ricordava la santa, la elesse a speciale patrona. Il culto di S. Giustina perse poi vigore da quando nel 1810 fu soppresso il monastero, ma dalla sua riapertura (avvenuta nel 1919) sta acquistando nuova diffusione.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Padova, santa Giustina, vergine e martire.
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