Canonizzazione: nel 1273 culto confermato da papa Gregorio X , Sconosciuto
Franca da Vitalta fu fatta entrare nell'abbazia benedettina di S. Siro a Piacenza, quando aveva solo sette anni. Fece professione monastica sette anni più tardi, già famosa per il diniego di sé e l'obbedienza alla regola. Fu eletta badessa a tempo debito, ma dopo una breve "luna di miele" cominciò a incontrare l'opposizione della comunità per la rigida interpretazione della regola e il rifiuto di accettare quelle piccole deviazioni che erano invece divenute abituali; in modo particolare le consorelle sembravano infastidite dall'austera disciplina del cibo e del digiuno e alla fine la deposero, eleggendo al suo posto la sorella del vescovo, più indulgente. Vittima di calunnie e falsità e segnata anche da profondi turbamenti interiori, Franca ebbe come unica soluzione il trasferimento a un altro convento. A causa del voto benedettino di stabilità non fu facile ottenere il permesso ma, grazie agli sforzi di una giovane, Carenzia Visconti, indirizzata da lei a diventare novizia cistercense, una strada si aprì. Riconoscente per l'aiuto ricevuto, Carenzia convinse i propri genitori a costruire una nuova abbazia cistercense a Montelana, dove lei e Franca furono trasferite e di cui Franca divenne badessa. La comunità si trasferì poi a Pittolo dove venne mantenuta la rigida regola cistercense in tutta la sua severità. Di Franca si disse che passava la maggior parte delle notti in preghiera nella cappella, nonostante la salute cagionevole. Morì nel 1218 e il suo culto fu approvato per Piacenza da papa Gregorio X (1271-1276; 9 gen.), parente di Carenzia.
MARTIROLOGIO ROMANO. Nel territorio di Piacenza, santa Franca, badessa, che volle entrare nell’Ordine Cistercense, trascorrendo notti intere in preghiera davanti a Dio.
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