Santa Crispina

Santa Crispina
Nome: Santa Crispina
Titolo: Martire a Tebessa
Nascita: IV secolo, Tagora, Numidia
Morte: IV secolo, Tebessa, Africa
Ricorrenza: 5 dicembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione


Sant'Agostino (28 ago.) cita frequentemente Crispina, martire ben conosciuta dell'Africa settentrionale del suo tempo, affermando che era una donna di rango elevato, nata a Thagara in Numidia, sposata, con diversi figli, e degna di stima, alla pari di martiri famose come S. Agnese (21 gen.) e S. Tecla (15 ott.). Il racconto del suo processo probabilmente non è una trascrizione esatta del suo interrogatorio: senza dubbio i racconti successivi resero le affermazioni contenute più taglienti, rielaborando anche parte del materiale, per dare come risultato un dialogo piuttosto ampolloso, ma che presenta l'immagine di una donna coraggiosa e complessa nel difendere la sua religione. Crispina fu portata al cospetto del proconsole Anulino a Theveste durante la persecuzione di Diocleziano, accusata di non obbedire agli ordini dell'imperatore. Il proconsole le chiese: «Hai capito il significato dcl decreto?» e Crispina replicò: «Non so che decreto sia».

ANULINO: Dice che dovresti sacrificare tutti i tuoi dèi per il benessere degli imperatori, secondo la legge dei nostri capi Diocleziano e Massimiano, il pio Augusto e Costanzo, l'illustrissimo Cesare.

CRISPINA: Non farò sacrificio ad altri, se non al mio solo Dio, e a Nostro Signore Gesù Cristo, che è nato e morto per noi.

A: Rinuncia alla tua superstizione, e inchinati davanti ai nostri sacri dèi. e Adoro il mio Dio ogni giorno, e non ne conosco altri.

A: Sei ostinata e irrispettosa, e ti punirò con una legge severa.

C: Se necessario soffrirò per difendere la mia fede.

A: Sei una creatura così vana da non rinunciare alla tua follia e adorare sacri dèi?

C: Adoro il mio Dio ogni giorno, e non ne conosco altri.

A: Ti mostrerò il sacro editto affinché tu lo onori. e Onoro un solo editto, quello del mio Signore Gesù Cristo.

A: Ti taglierò la testa se non ubbidisci ai comandi dell'imperatore. Tutta l'Africa si è sottomessa, e tu farai altrettanto.

C: Mi sacrificherò in nome del Signore che ha creato i cieli e la terra, il mare e tutto quello che contengono, ma non compirò mai un sacrificio in nome degli spiriti maligni
.
A: Dunque non accetterai questa religione in cambio della salvezza?

C: Non è una vera religione se costringe chi è riluttante.

A: Dunque non accetti questi dèi, e non andrai a capo chino nei sacri templi a offrire l'incenso? Non ho mai fatto una cosa simile in vita mia, e non lo farò mai.

A: Fallo almeno per sfuggire alla condanna. Non ho paura delle tue minacce, ma temo il Dio che è nei cieli. Rinnegandolo, compirci un sacrilegio, e mi scaccerebbe, c non potrei essere presente alla sua venuta.

A: Non compi un sacrilegio se obbedisci alla legge.

c: Volete che io compia un sacrilegio davanti a Dio, anziché davanti agli imperatori? No davvero! Dio è grande e onnipotente. Ha creato il mare e le piante e la terraferma. Come posso tenere in considerazione gli uomini, che sono Sue creature, prima di lui?

A: Ti ordino di professare la religione romana dei nostri imperatori invincibili, come la osserviamo noi.

C: Conosco un solo Dio. I vostri dei sono pietre, oggetti creati dalle mani dell'uomo.

A: Sei blasfema, non è questo il modo di salvarti la vita.

Poi il proconsole ordinò di tagliarle i capelli e rasarle il capo, esponendola allo scherno della folla, e quando vide che rimaneva imperturbabile, le chiese: «Vuoi continuare a vivere? O vuoi morire in agonia come le tue compagne Massima, Donatella e Seconda?».
e Se volessi morire e abbandonare la mia anima al fuoco eterno della dannazione, tratterei i vostri demoni secondo i vostri desideri.

A: Ti farò tagliare la testa, se continui a deridere i nostri venerabili dèi.

C: Grazie a Dio, se accadrà. Certamente perderei la testa, se cominciassi ad adorarli.

A: Allora persisti nella tua follia? e Il mio Dio, che era ed è, ha voluto che io nascessi. Mi ha portato la salvezza con l'acqua del battesimo. Ed Egli è con me per aiutare la mia anima a non commettere il sacrilegio che voi volete io compia.

A: Possiamo sopportare ancora l'empietà di questa Crispina?

Il proconsole poi ordinò di leggere le accuse ad alta voce, e condannò Crispina a essere trafitta con la spada, al che ella replicò: «Lode a Dio, che mi ha guardato da lassù e mi ha tolto dalle vostre mani!». Fu giustiziata a Thevcstc il 5 dicembre 304, probabilmente assieme ad altre martiri. Esiste una grande basilica a Theveste (l'attuale Tabessa) in cui forse si trovava la sua cappella.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Tebessa in Numidia, nell’odierna Algeria, passione di santa Crispina di Tagora, madre di famiglia, che, al tempo di Diocleziano e Massimiano, fu decapitata per ordine del proconsole Anulino per essersi rifiutata di sacrificare agli idoli.

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