Sant'Onorio di Brescia fu un vescovo vissuto nella seconda metà del VI secolo. Originario di Brescia, ricoprì il ruolo di vescovo in un’epoca di profondi cambiamenti religiosi e politici, probabilmente sotto la dominazione longobarda. La sua azione pastorale si distinse per la promozione della vita monastica e per l’attenzione alla riforma del clero.
Durante il suo episcopato, fece costruire la chiesa di Santa Maria in Silva, nella zona occidentale della città. Accanto a questa fondò un monastero maschile per accogliere membri del clero, contribuendo così a radicare la vita monastica a Brescia in un periodo in cui essa stava assumendo crescente importanza nell’Italia post-romana.
Sant'Onorio fu sepolto nella chiesa dei Santi Faustino e Giovita, dove per secoli fu presente un altare a lui dedicato. Le sue reliquie furono successivamente traslate durante i lavori di ristrutturazione della chiesa nel XVII secolo. Il culto a lui rivolto si è mantenuto vivo soprattutto in ambito locale, e la sua memoria liturgica è celebrata il 24 aprile.
La sua figura è legata a una particolare devozione popolare come protettore contro il mal di testa. Questa credenza deriva da una frattura verticale presente sul suo cranio, che i fedeli hanno interpretato come segno della sua capacità d’intercessione per alleviare i dolori alla testa. Ancora oggi, durante la festa dei Santi Faustino e Giovita, è tradizione che i fedeli inseriscano il capo in una delle due nicchie laterali dell'altare a lui dedicato, nella speranza di ottenere guarigione.
A lui è dedicato anche un’opera artistica significativa: il "Trittico di Sant’Onorio", un trittico in marmo di Botticino risalente alla seconda metà del Quattrocento. In origine collocato come pala d’altare nella chiesa dei Santi Faustino e Giovita, oggi è conservato presso il Museo di Santa Giulia a Brescia. L'opera testimonia l’intensità del culto che Brescia ha sempre nutrito per questo suo antico vescovo e santo.