La fonte principale della vita di S. Ansfrid è l'attendibile benedettino Alberto di S. Sinfronio (Metz), che scrisse il De diversitate temporurn intorno al 1022. In esso si racconta come Ansfrid, soldato di nobile lignaggio, avesse successo nel suo impegno contro la pirateria e il brigantaggio. Per questo incontrò il favore degli imperatori Ottone III ed Enrico II. Di fronte ai suoi successi militari come conte del Brabante Enrico desiderò ricompensarlo con la sede di Utrecht, la principale delle Fiandre, fondata dall'apostolo inglese S. Willibrordo (7 nov.) all'inizio dell'vm secolo.
Al contrario di molti altri vescovi nominati dagli imperatori più per le loro capacità militari che per la fama acquisita nelle cose spirituali, Ansfrid fu un vescovo devoto e apprezzato, a partire dalla sua elezione (994) fino alla fine della vita. Fondò due case religiose: una per monache nel 992 a Thorn, vicino a Roermond, e l'altra per monaci a Heiligenberg (o Hohorst, Monte Santo) pochi anni dopo. Nel 1006 Ansfrid divenne cieco e si ritirò a Heiligenberg, dove morì quattro anni dopo. Durante il suo funerale alcuni cittadini di Utrecht si impossessarono del suo corpo e lo trasportarono nella loro cattedrale per seppellirlo in quel luogo, mentre gli abitanti di Heiligenberg stavano tentando di estinguere un incendio scoppiato proprio allora (forse in modo non accidentale). In qualunque modo siano andate le cose la badessa di Thorn mediò tra i contendenti e impedì un'azione di forza da parte dei monaci. Così Ansfrid fu tumulato nella cattedrale di Utrecht.
MARTIROLOGIO ROMANO. Nel monastero di Fohorst nelle Fiandre, nel territorio dell’odierno Belgio, transito di sant’Ansfrido, vescovo di Utrecht, che, colpito da cecità, si ritirò in questo luogo.
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