Il paganesimo della Roma imperiale, con tutte le seduzioni e lusinghe della sua brutale sensualità, avvolgeva con funeste ed insidiose spire il popolo ebreo, che attendeva con fede incrollabile l'Emmanuele, colui che sarebbe stato la salvezza d'Israele. Ed ecco squillare nel deserto della Giudea la voce ammonitrice del Battista, che chiamava i popoli alla penitenza, perché il Messia promesso da Dio era per apparire.
Attratto dalla sua ispirata parola, Andrea, pescatore di Betsaida, divenne suo discepolo.
Allorché il Battista, vedendo passare il Messia, proclamò: «Ecco l'Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo», Andrea era presente e seguì Gesù Cristo insieme a un compagno.
Il Redentore, accorgendosi dei due, chiese: «Chi cercate?». Essi risposero: «Maestro, dove abiti?». Gesù disse loro: «Venite e vedrete».
Ed andarono… e non solo videro la semplice abitazione del Salvatore, ma furono così istruiti che si convinsero d’aver trovato realmente il Messia, come Giovanni aveva annunciato.
Un altro giorno, mentre Andrea e il fratello Pietro pescavano nel mare di Galilea, Gesù disse loro: «Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini». Essi, lasciate le reti, lo seguirono. Da quel momento Andrea non abbandonò più il suo Maestro.
Giunto il giorno della Pentecoste, Andrea, ripieno di Spirito Santo, partì ad annunciare il Messia tra i popoli. Predicò in Frigia, Epiro, Tracia, attirando ovunque folle desiderose di ascoltare il Vangelo.
Proseguendo il suo ministero tra pericoli e ostacoli, giunse a Patrasso, in Acaia, dove diffuse con grande efficacia la dottrina di Cristo. Ma sorse contro di lui il superbo console romano Egea, geloso del proprio potere e timoroso di dispiacere all’imperatore.
Andrea lo ammonì dicendo: «Tu, che sei giudice degli uomini, sappi che sarai ludibrio del demonio se non riconosci in Gesù il giudice di tutti».
Egea, furioso, lo fece rinchiudere in carcere e poi lo condannò alla crocifissione.
Alla vista dello strumento del suo supplizio, Andrea esclamò:
«Oh! buona croce, nobilitata dal contatto delle membra del Signore, da me desiderata, amata e lungamente ricercata! Toglimi di mezzo agli uomini e rendimi al mio Maestro, affinché per tuo mezzo mi riceva, Egli che in te mi redense!»
Per due giorni rimase legato al rozzo legno, tra spasimi atroci, esaltando il Signore e predicando Cristo al popolo. Poi la sua anima volò in Paradiso, ricevendo la duplice corona di apostolo e martire.
La tradizione vuole che Andrea sia stato crocifisso su una croce a forma di X, detta in seguito Croce di Sant’Andrea, che egli stesso avrebbe scelto per umiltà, non volendo essere crocifisso nella stessa forma del suo Maestro.
Sant’Andrea è patrono dei pescatori, non solo perché esercitava quel mestiere, ma anche perché fu lui a indicare a Gesù il fanciullo che portava i cinque pani d’orzo e i due pesci, poi utilizzati nel miracolo della moltiplicazione.
PRATICA. Compiamo con esattezza, giorno per giorno, i doveri del nostro stato.Questi simboli — barba e capelli, libro, croce, e magari reti da pesca — aiutano gli artisti e gli osservatori a identificare Sant’Andrea nelle opere d’arte.
Ecco alcune delle rappresentazioni più conosciute di Sant’Andrea, con caratteristiche che incarnano l’iconografia tradizionale:
In questo dipinto l’apostolo tiene in mano la croce decussata, simbolo del martirio, e risulta raffigurato con un’espressione composta e devota, secondo la tradizione iconografica.
Qui Sant’Andrea è raffigurato con realismo e cura del dettaglio: si vedono le unghie nella croce, le pagine di un libro e i segni dell’età sul volto — tutti segni chiari della sua identità apostolica.
Questa opera barocca rappresenta in modo intenso e drammatico il martirio di Sant’Andrea: il santo è legato alla croce, e il contrasto luce/ombra accentua la tragicità e la sacralità del momento.
In questa grande composizione barocca, Rubens raffigura Sant’Andrea in un momento di forte pathos, legato alla croce decussata. La scena è dinamica, ricca di figure e dominata da un forte contrasto tra luce e ombra, secondo lo stile tipico dell’artista fiammingo.
Questa grande scultura in marmo raffigura Sant’Andrea con la tipica croce e in atteggiamento meditativo: un buon esempio di come l’iconografia si trasferisca anche nella scultura monumentale.
Quest’opera rappresenta il momento evangelico in cui Cristo chiama i fratelli Pietro e Andrea: Vasari la realizzò nel 1551 per l’altare della sua famiglia nella chiesa della Badia delle Sante Flora e Lucilla ad Arezzo.
Questa tavola gotica rappresenta la scena evangelica in cui Cristo chiama Pietro e Andrea mentre pescano. Sant’Andrea appare con abiti semplici e atteggiamento umile, privo della croce decussata perché ancora antecedente al martirio.
El Greco raffigura Sant’Andrea con i suoi caratteristici colori freddi e la forma allungata dei personaggi. L’apostolo è mostrato con la croce decussata e con l’espressione mistica tipica dello stile dell’artista.
In questo dipinto fiammingo Sant’Andrea è rappresentato con grande naturalezza, accanto alla sua croce decussata, in un’atmosfera raccolta e luminosa, tipica dell'ambiente artistico di Anversa.


