Patrono del Trentino e dell'Alto Adige, Vigilio fu colui che maggiormente operò, con successo, per la conversione al cristianesimo di quelle popolazioni.
  Nato a Trento da una famiglia romana, vissuta nell'Urbe a sufficienza per acquistare i diritti della cittadinanza, fu mandato a studiare ad Atene; ritornato a Trento fu consacrato vescovo in età così precoce da risultare inusuale anche per quei tempi. Costruì una chiesa che dedicò ai SS. Gervasio e Protasio (19 giu.), ricevendo da S. Ambrogio le reliquie.  
 È tuttora conservata una lettera di Ambrogio, metropolita della regione, a Vigilia, dove il vescovo di Milano invita quello di Trento a opporsi all'usura, a scoraggiare i matrimoni tra cristiani e pagani, a dare ospitalità agli stranieri, specialmente ai pellegrini. Nelle vallate trentine e dell'Alto Adige c'erano ancora molti pagani cui Vigilio predicava di persona; Ambrogio gli mandò in aiuto tre missionari — Sisinnio, Martirio e Alessandro  — che subirono il martirio nel 395.  
![San Vigilio vescovo e i santi martiri Sisinnio, Martirio e Alessandro]() 
 titolo San Vigilio vescovo e i santi martiri Sisinnio, Martirio e Alessandro
 autore Paolo Naurizio anno 1583
  Dopo questo fatto Vigilio inviò una breve lettera a S. Simpliciano, vescovo di Milano succeduto ad Ambrogio, e una più dettagliata a S. Giovanni Crisostomo, che forse aveva conosciuto ad Atene, in cui descriveva l'accaduto. In queste lettere diceva quanto egli invidiasse questi martiri e lamentava che la sua indegnità gli precludesse la condivisione di una simile sorte.  
![Il martirio di San Vigilio]() 
 titolo Il martirio di San Vigilio
 autore Stephan Kessler anno 1657
  Subì il martirio dieci anni più tardi: nel 405 stava predicando nella remota Val Rendena, quando abbatté una statua di Saturno, il dio dell'agricoltura; i contadini infuriati, timorosi di perdere il raccolto, lo lapidarono.  
 San Vigilio 
fu sepolto a Trento, nella chiesa cimiteriale che egli stesso aveva fatto costruire fuori dalle mura romane della città per accogliere le reliquie dei martiri Sisinio, Martirio e Alessandro. Alla sua morte fu deposto accanto a questi tre martiri. Nei secoli successivi, quel luogo sacro venne ampliato e trasformato nella 
Cattedrale di San Vigilio, oggi conosciuta come il Duomo di Trento. I resti della basilica paleocristiana sono ancora visibili sotto l’attuale cattedrale, dove si conserva anche l’arca che custodiva le sue reliquie. 
 MARTIROLOGIO ROMANO. 
A Trento, san Vigilio, vescovo, che, ricevute da sant’Ambrogio di Milano le insegne del suo mandato e una istruzione pastorale, si adoperò per consolidare nel suo territorio l’opera di evangelizzazione ed estirpare a fondo i residui di idolatria; si tramanda poi che abbia subito il martirio per la fede in Cristo, colpito a morte da rozzi pagani.