Cattedrale di San Vigilio

San Vigilio
Nome: Cattedrale di San Vigilio
Titolo: Duomo di Trento
Indirizzo: Piazza del Duomo - Trento
Dedicato a: San Vigilio
Reliquie di: San Vigilio


Il Duomo di San Vigilio, situato nel cuore di Trento, è uno dei principali monumenti storici e religiosi del Trentino-Alto Adige. Dedicato a San Vigilio, terzo vescovo di Trento e patrono della città, il duomo rappresenta non solo un'importante testimonianza della fede cristiana, ma anche un capolavoro architettonico che riflette secoli di storia e di arte.

Le Origini e la Storia

La costruzione del Duomo di San Vigilio iniziò nel XII secolo, sui resti di una precedente basilica paleocristiana risalente al IV secolo. Questa antica basilica fu edificata proprio nel luogo dove, secondo la tradizione, furono sepolti i martiri cristiani Sisinnio, Martirio e Alessandro, inviati da Vigilio per evangelizzare la regione.

Il progetto originario in stile romanico fu commissionato dal principe vescovo Federico Vanga (1207-1218), una delle figure più influenti del tempo. Sotto la sua guida, la cattedrale prese forma come un simbolo della potenza e della pietà del principato vescovile di Trento. I lavori di costruzione proseguirono per diversi secoli, subendo varie modifiche e ampliamenti, fino a raggiungere l'aspetto attuale.

Periodo Gotico e Rinascimentale

Il campanile e alcune parti gotiche furono aggiunte nei secoli successivi, in particolare durante il XIV e il XV secolo, quando lo stile gotico era predominante in Europa. Durante il Concilio di Trento (1545-1563), il duomo giocò un ruolo centrale, ospitando numerose sessioni di questo importante concilio ecumenico che segnò la risposta della Chiesa cattolica alla Riforma protestante.

L'esterno

La facciata del Duomo di Trento è a capanna, alta e stretta, pensata per essere osservata da vicino, data la vicinanza delle case sul sagrato fino alla metà dell'Ottocento. Il portale d'accesso è fortemente strombato e decorato con bassorilievi a girali di viti sull'architrave. Sopra il portale, una lunetta cieca contiene un affresco della seconda metà del Trecento raffigurante la Madonna in trono con il Bambino, due santi (forse San Vigilio e Sant'Antonio abate) e il committente inginocchiato.

Esterno
L'esterno
Il timpano, rifatto a fine Ottocento, presenta un piccolo oculo traforato a rosetta ed è coronato da una galleria scalare praticabile con nove archetti a tutto sesto su colonnine binate. Al centro della facciata, un grande rosone strombato in pietra bianca, opera di Egidio da Campione, è decorato con sedici raggi e cinque sculture raffiguranti il Cristo Pantocratore e i quattro simboli degli evangelisti.

Campanile

Il progetto originale prevedeva due torri campanarie gemelle, ma solo quella settentrionale fu completata. La torre meridionale non fu mai ultimata, lasciando solo la base del fusto, che comprime visivamente la facciata. Il campanile settentrionale, privo di una base propria, si erge dalla prima campata della navata minore, con quattro cornici orizzontali che indicano diverse sopraelevazioni. La cella campanaria è ottagonale, con bifore centinate e un tetto a cipolla.

Le decorazioni del campanile includono due monofore centinate e strombate, con sculture di animali e volti umani, tra cui il volto di Cristo e l'agnello di Dio, realizzate da Egidio da Campione. Le campane del duomo hanno una storia ricca, con la maggiore, "il Vigilio", documentata dal 1426. Un nuovo concerto di sei campane fu commissionato nel 1920 alla fonderia Luigi Colbacchini di Trento, ampliato successivamente negli anni cinquanta con altre due campane, formando un concerto di otto campane in scala diatonica maggiore di Lab2.

Fianco sinistro

Il fianco sinistro, visibile da Piazza Duomo, è parzialmente nascosto dal Castelletto del Palazzo Pretorio e da una parete quattrocentesca. Questo lato è caratterizzato da due ordini di monofore archiacute e un portalino architravato con un affresco frammentario della prima metà del Quattrocento. Il braccio nord del transetto è dotato di un rosone con la ruota della fortuna, un topos medievale che simboleggia il mutare della sorte. La parte restante della parete della navata minore è scandita da lesene e archetti pensili, con monofore e un oculo strombato.

Fianco destro e retro

Il fianco destro presenta una sequenza di lesene e archetti pensili con protomi animali e teste umane, e quattro monofore. La cappella del Crocifisso si distingue per il suo tiburio ottagonale e la cupoletta con lanterna. Il braccio meridionale del transetto ospita una galleria e un protiro romanico, mentre il coro è suddiviso verticalmente in tre settori e orizzontalmente in quattro livelli, con arcatelle, monofore e una galleria percorribile. Le sagrestie del duomo si trovano nel Castelletto del Palazzo Pretorio.

Tiburio

Il tiburio ottagonale, costruito a fine Ottocento, sostituisce la "cupola clesiana" cinquecentesca. È decorato con oculi strombati ed edicole semicircolari, gallerie colonnate e un cornicione plurimodanato, sorreggendo un tetto a otto falde con sfera e croce apicali. La precedente cupola, completata nel 1515, aveva un ordine di trifore e una calotta semisferica, sormontata da una lanterna contenente la "campana dei canonici".

L'interno

Il Duomo di Trento, nonostante abbia preso forma nell'arco di un secolo, armonizza le originali forme romaniche con quelle gotiche. Lo spazio interno è articolato in tre navate di sette campate ciascuna, con volte a crociera. La navata centrale è sostenuta da slanciati pilastri a fascio che sorreggono arcate ribassate, mentre le navate laterali, più basse, sono collegate alle fiancate da pilastri con semicolonne. La prima campata si estende per tutta la larghezza dell'edificio, impedendo la costruzione del secondo campanile e richiedendo l'aggiunta di un pontile con funzione statica.

Interno
L'interno

Navate e Cappelle

Le navate minori ospitano due scale rampanti con archetti e colonnine, scavate nel muro, che salgono dalla quarta alla prima campata. Nella sesta campata della navata destra si trova la cappella del Crocifisso, mentre nella settima campata vi sono l'uscita meridionale e l'accesso alla scala a chiocciola per le gallerie absidali. Il pavimento delle navate è realizzato con piastrelle quadrate di pietra calcarea bianche e rosse disposte a scacchiera. Nella navata centrale, sulle ultime due colonne rivolte verso il presbiterio, sono fissate due targhe settecentesche che ricordano i lavori del 1739-40 e il Concilio di Trento.

Transetto e Affreschi

Le navate terminano nel transetto dai bracci brevi, voltati a crociera e dotati di absidi minori. Il transetto ospita affreschi due e trecenteschi. Nel braccio settentrionale, che funge da battistero, si trova il fonte battesimale di Francesco Oradini e l'accesso all'area archeologica della basilica paleocristiana. L'abside settentrionale è dedicata a San Giovanni Evangelista, mentre quella meridionale, più piccola, è intitolata a Santo Stefano.

Altare Maggiore

L'altare maggiore, posto al centro del presbiterio tra i bracci del transetto, è un imponente complesso barocco settecentesco, una delle testimonianze dell'ampliamento avvenuto dopo l'assedio del 1703. Il progetto fu inizialmente di Cristoforo Benedetti di Castione, ma l'incarico fu poi assegnato a Domenico e Antonio Sartori, coadiuvati da vari parenti, senza citare Benedetti nell'iscrizione attributiva.

L'altare maggiore
L'altare maggiore
La mensa d'altare, rialzata su cinque gradini di pietra rossa, contiene lo scrigno con le reliquie di San Vigilio. Il baldacchino dell'altare, che richiama quello di San Pietro, è sostenuto da quattro colonne tortili con capitelli corinzi. Sui plinti agli angoli della scalinata vi sono aquile dorate con iscrizioni. La trabeazione del baldacchino è ornata da guazardoni in marmo e cornici in rame dorato, con l'aquila di San Venceslao scolpita da Francesco Oradini. Il baldacchino è completato da arcate a dorso di delfino con rami di palma lignei dorati, sculture di angeli e putti che reggono insegne vescovili e simboli di San Vigilio e del beato Adelpreto, realizzate da Oradini e Giovan Battista Fattori.

Altari Laterali e Altri Dettagli

Le navate laterali ospitano altri quattro altari, tra cui l'altare settecentesco dell'Addolorata e quello di Sant'Antonio. Nel transetto meridionale e settentrionale sono presenti numerosi affreschi, alcuni dei quali risalenti al Duecento e Trecento, raffiguranti scene della vita di santi e altre figure religiose.

Opere d'Arte

Il duomo è un vero e proprio scrigno di tesori artistici. Tra le opere più significative si trovano gli affreschi medievali che decorano le pareti del transetto, raffiguranti scene della vita di Cristo e dei santi. Di particolare rilievo è la Cappella del Crocifisso, che ospita un pregevole crocifisso ligneo del XIII secolo, un'opera di grande intensità espressiva.

Uno dei capolavori più celebri è il ciclo di affreschi della Cappella del Santissimo Sacramento, realizzato dal pittore quattrocentesco Giovanni da Volpino. Questi affreschi rappresentano scene della Passione di Cristo, con una vivida narrazione che coinvolge emotivamente lo spettatore.

L'organo a canne, situato sulla cantoria sopra il portale principale, è uno degli strumenti musicali più antichi e pregiati della regione. Costruito nel XVIII secolo, l'organo è stato restaurato e ampliato nel corso dei secoli, mantenendo sempre la sua qualità sonora eccezionale.

Il Concilio di Trento e l'Importanza Storica

Il Duomo di San Vigilio non è solo un capolavoro architettonico, ma anche un luogo di grande importanza storica e religiosa. Durante il Concilio di Trento, la cattedrale fu al centro delle discussioni teologiche e delle decisioni che avrebbero plasmato il futuro della Chiesa cattolica. Il concilio, convocato per rispondere alle sfide poste dalla Riforma protestante, portò a importanti riforme dottrinali e disciplinari che influenzarono profondamente la storia del cristianesimo.

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