La Burgundia nel vi secolo comprendeva gran parte della Francia sudorientale e della Svizzera sudoccidentale. Il suo principe era un vandalo di confessione ariana di nome Gundebaldo. Suo figlio e successore Sigismondo fu convertito alla fede cattolica da S. Avito, vescovo di Vienne. La sua conversione però non dovette essere completa, poiché i pochi avvenimenti conosciuti della sua vita ci presentano vari atti di violenza (del resto del tutto comuni, se si guarda alla Storia dei Franchi di S. Gregorio di Tours). Secondo Gregorio di Tours e la Vita scritta da un monaco di Agaune (monastero fondato da Sigismondo) egli rimase vedovo della prima moglie, che gli aveva dato un figlio (Sigeric).
La seconda moglie lo aizzò contro di questi, accusandolo di complottare per impadronirsi del trono e fu così convincente che Sigismondo lo fece strangolare dai servi. Schiacciato dal rimorso si pentì amaramente e pregò per ottenere il perdono. La sua sorte fu decisa dai tre figli di Clodoveo che lo sconfissero in battaglia dopo un breve periodo di regno e lo uccisero a Orleans.
Il suo corpo fu gettato giù da un muro e in questo evento si vide una punizione divina. Al di là di ciò che può essere accaduto, le reliquie di Sigismondo furono conservate a Praga con venerazione e alcuni lo considerarono addirittura un martire (non è però questo il suo titolo nel nuovo Martirologio Romano).
Viene ricordato piuttosto come fondatore di Agaune (Svizzera), i cui monaci cantavano l'Ufficio con diligenza in presenza delle spoglie dei martiri; proprio in quel monastero è conservato un suo splendido reliquiario.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Saint-Maurice-en-Valais nella Rezia, nell’odierna Svizzera, deposizione di san Sigismondo, che, re dei Burgundi, convertitosi dall’eresia ariana alla fede cattolica, istituì in questo luogo un coro di monaci che intonava ininterrottamente inni davanti al sepolcro dei martiri, espiò il delitto commesso con la penitenza, le lacrime e i digiuni e trovò la morte nel territorio di Orléans affogato dagli avversari in un pozzo.
-San Sigismondo Felice Felinski Vescovo di VarsaviaIl Servo di Dio Sigismondo Felice Feliriski nacque 1'1 novembre 1822 a Wojutyn, territorio polacco allora soggetto all'Impero russo (oggi appartenente...
-San Sigismondo Gorazdowski SacerdoteSigismondo Gorazdowski nacque a Sanok in Polonia nel 1845. Intrapresi gli studi giuridici, ben presto Sigismondo li abbandonò per entrare nel Seminario...
San Marco EvangelistaS. Marco fu eletto da Dio ad essere il portavoce dello Spirito Santo, scrivendo la vita e la dottrina di N. S. Gesù Cristo nel Vangelo che porta il suo nome. Nacque a Cirene ed era cugino di S. Barnaba...
San Cleto PapaS. Anacleto nacque in Atene dopo la metà del primo secolo, destinato da Dio a reggere sapientemente la Chiesa in tempi perniciosissimi. Datosi presto agli studi, si distinse tosto fra i coetanei per la...
Beata Maria di San Giuseppe FondatriceLaura Evangelista Alvarado Cardozo nacque a Choroni in Venezuela il 25 aprile 1875. I suoi genitori gestivano un piccolo negozio della città, ma verso il 1880 si trasferirono in un centro più grande, Maracay...
-Santa Caterina da Siena VI. Per quell’ammirabile fortezza che, con il raddoppiamento delle orazioni, delle austerità e del fervore voi dimostraste, o gran Santa, contro tutte le podestà dell’interno...
-Santa Gianna Beretta Molla O Dio, nostro Padre, tu hai donato alla tua Chiesa santa Gianna Beretta Molla, che nella sua giovinezza ha cercato amorevolmente te, e a te ha portato altre giovani, impegnandole apostolicamente in testimonianza...
-Santi Filippo e Giacomo I. s. Giacomo, che fino dai più teneri anni menaste una vita sì austera e sì santa da essere comunemente qualificato per Giusto, e faceste dell’orazione la vostra delizia per...
-San Luigi Maria Grignion da Montfort 1. O grande apostolo del regno di Gesù per Maria, tu che indicasti alle anime i sentieri della vita cristiana suggerendo l’osservanza delle promesse battesimali e insegnasti come un segreto di santità...
-San Giuseppe 1. O S. Giuseppe, mio protettore ed avvocato, a te ricorro, affinché m'implori la grazia, per la quale mi vedi gemere e supplicare davanti a te. E' vero che i presenti dispiaceri e le amarezze sono forse...