Mercuriale fu il primo vescovo di Forlì, combatté il paganesimo e l'arianesimo. Molte leggende sono nate sulla sua vita. Le più antiche testimonianze di San Mercuriale si riferiscono al suo culto e alle chiese a lui dedicate, come l'attuale basilica di Forlì, che è sotto il suo patronato. Tra il 1050 e il 1084 uno scrittore anonimo scrisse la prima “Vita", Basato sui dipinti della vecchia basilica. In questa biografia ci sono due elementi caratteristici: a Rimini un giudice pagano di nome Toro, insultava i cristiani e in particolare rideva dell'Eucaristia, che per lui non era altro che un pasto da digerire come gli altri cibi. I santi vescovi della regione, Mercuriale di Forlì, Rufilo di Forlimpopoli, Leone di Montefeltro, Gaudenzio di Rimini e Geminiano di Modena, per evitare che la fede dei loro fedeli non soffrisse, accettarono la sfida del Toro e gli dissero: ora la mangi, ma poi morirai di una morte agonizzante.
Il secondo episodio si riferisce a un drago che in quel momento terrorizzava la zona tra Forlì e Forlimpopoli. Di comune accordo, i vescovi Mercuriale e Rufilo, affrontarono il drago e gli posero le loro stole sul collo cosicché in questo modo lo immobilizzarono e lo rinchiusero in un pozzo profondo, dove, secondo la tradizione, il giorno della festa di San Mercuriale trema e ritrema.
Mercuriale morì il 30 aprile, dopo aver esortato i suoi fedeli a rimanere saldi nella fede. Fu sepolto in un mausoleo e fu costruita una chiesa in suo onore.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Forlì, san Mercuriale, vescovo, che si ritiene abbia istituito la sede episcopale in questa città.
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