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Il culto di Fedele a Como è piuttosto antico e S. Ennodio (17 lug.), scrittore dei primi anni del vi secolo, conosceva una tomba che si riteneva del martire. Ci sono cronache di miracoli avvenuti su di essa e poco prima dell'anno 1000 fu costruita una bellissima chiesa, conosciuta come Sanfedelino e gioiello architettonico preromanico, al posto di una molto precedente semplice cappella, probabilmente del iv secolo. Ci sono diversi riferimenti al martire dal IX secolo in avanti, tuttavia non vi sono notizie certe né sulla sua persona né su come morì.

Vi sono due leggende: la prima racconta che Fedele, Carpoforo ed Essanto, soldati cristiani dell'esercito romano, tentarono di sfuggire alla persecuzione di Massimiano disertando il servizio; giunti però a Corno, furono catturati e giustiziati. La seconda leggenda riferisce che Fedele, ufficiale dell'esercito, ricevette l'incarico di fare la guardia ad alcuni prigionieri cristiani a Milano durante la medesima persecuzione; riuscì a liberare cinque di loro e assieme ad altri due soldati, Carpoforo ed Essanto, tentarono di mettersi in salvo verso le Alpi; tutti però, escluso Fedele, furono catturati e giustiziati sul posto, vicino a Como, ed egli, preso dall'altra parte del lago, fu flagellato e quindi decapitato.

Vi fu un'accesa controversia tra Milano e Como sul possesso del corpo del martire: la rivendicazione di quest'ultima si basa sul verosimile racconto della traslazione delle reliquie dal luogo del martirio a Como, avvenuta nel 964; mentre quella di Milano fa riferimento a una supposta precedente loro traslazione da Como ad Arona, da dove poi S. Carlo Borromeo (4 nov.) le prese; ma non esiste alcuna prova storica a sostegno di tale traslazione anteriore. Entrambi i luoghi hanno chiese dedicate a S. Fedele, dove egli è ancora venerato.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nei pressi di Como, san Fedele, martire.