San Donato visse più di sedici secoli fa, e fu il secondo Vescovo di Arezzo. Per la città fondata dagli etruschi e fiorita nei tempi romani, il Vescovo Donato fu davvero un dono del Cielo, perché la sua opera apostolica riuscì a trarre finalmente la città dalla superstizione pagana e condurla alla fede di Cristo.
Le leggende ricordano molti miracoli compiuti da San Donato per il trionfo della fede e a gloria del nome del Signore. Fra questi il più noto è quello del calice, riferito da San ' Gregorio Magno.
Mentre il Vescovo distribuiva la Comunione ai fedeli, alcuni pagani, entrati in chiesa per spregio, con uno spintone lo fecero cadere dai gradini dell'altare, così che un prezioso calice sacro che aveva in mano, andò in pezzi. Grande fu la costernazione dei cristiani di Arezzo, ma le preghiere del Vescovo Donato fecero sì che il calice infranto tornò a ricomporsi, e il miracolo confuse ed umiliò nella loro ridicola vendetta gli idolatri della città, molti dei quali si convertirono.
Pare, ma non è certo, che al tempo di Giuliano, l'Imperatore Apostata, i pagani si prendessero sul Santo Vescovo una sanguinosa rivincita, mandandolo a morte, nel 362, insieme con l'eremita Ilarione. Essi avrebbero così aggiunto alle sue molte glorie anche quella della corona di Martire.
MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Arezzo, san Donato, secondo vescovo di questa sede, di cui il papa san Gregorio Magno loda la virtù e l’efficacia della preghiera.
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