San Babila

San Babila
Nome: San Babila
Titolo: Vescovo
Nascita: 200 circa, Antiochia di Siria
Morte: 250 circa, Antiochia di Siria
Ricorrenza: 24 gennaio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Patrono di:
Pieve San Giacomo


Successore di Zebino nella sede di Antiochia intorno al 240, è il più celebre degli antichi vescovi di Antiochia dopo Ignazio (17 ott.), ma sulla sua vita si conosce poco.

S. Giovanni Crisostomo (13 sett.), citando Eusebio, racconta che Babila rifiutò di fare entrare l'imperatore Filippo l'Arabo (244-249) in chiesa il giorno di Pasqua del 244, finché questi non avesse fatto penitenza per l'omicidio del suo predecessore, Gordiano III.

Filippo simpatizzava notevolmente per il cristianesimo ma Decio, deciso a restaurare la fama dello stato romano reintroducendone la religione, cominciò ad arrestare e giustiziare i capi delle comunità cristiane. Babila era tra questi: secondo Eusebio morì in prigione mentre aspettava il martirio; secondo Crisostomo fu invece decapitato insieme a tre ragazzi che aveva educato egli stesso alla fede cristiana, e i cui nomi sono, secondo la tradizione, Urbano, Prilidiano e Epolonio.

S. Babila è il primo santo di cui si ricordi una traslazione di reliquie. Il suo corpo fu sepolto ad Antiochia, ma qualche anno dopo l'imperatore Trebonio Gallo, anche se tendenzialmente non era aperto verso il cristianesimo, lo fece rimuovere e porre vicino a Dafni, in parte per contrastare l'influenza del santuario locale dedicato ad Apollo. Un secolo più tardi, nel 362, Giuliano l'Apostata ordinò di far riportare le reliquie nel sepolcro originario, cosa che avvenne in solenne processione.

Questa non sarebbe comunque stata la destinazione finale delle reliquie, giacché il vescovo Melezio di Antiochia (12 feb.) le fece spostare in una nuova basilica che aveva fatto costruire dall'altra parte dell'Oronte, dove successivamente egli stesso fu sepolto di fianco alle reliquie di Babila.

I racconti del Crisostomo, contenuti in due panegirici, non sono attendibili da un punto di vista storico; di Babila abbiamo due Passio, tra loro discordi, tuttavia il suo nome appare nel Breviario Siriaco e la sua fama si diffuse in Occidente. S. Aldelmo (25 maggio) scrisse su di lui un racconto, sia in prosa (nel trattato De Virginibus) che in versi, e ciò favorì la precoce nascita di una sua venerazione in Inghilterra, fatto testimoniato da diversi calendari.

MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Antiochia di Siria, ora in Turchia, passione di san Bábila, vescovo, che, durante la persecuzione dell’imperatore Decio, dopo aver tante volte dato gloria a Dio tra sofferenze e tormenti, ottenne di morire gloriosamente legato a ceppi di ferro, con i quali dispose che il suo corpo fosse anche sepolto. Insieme a lui si tramanda che subirono la passione anche i tre fanciulli, Urbano, Prilidano ed Epolono, che egli aveva istruito nella fede cristiana.

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