Abbazia di Montecassino

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Nome: Abbazia di Montecassino
Titolo: Monastero benedettino
Indirizzo: via Montecassino - Cassino


L’Abbazia di Montecassino, situata nel Lazio, è uno dei luoghi di culto più importanti d’Italia e del mondo. Fondata nel 529 da San Benedetto da Norcia, è considerata la culla del monachesimo occidentale e un simbolo di rinascita spirituale e culturale. La sua storia millenaria, segnata da distruzioni e rinascite, riflette la resilienza e la forza della fede benedettina.

Le Origini e la Fondazione

San Benedetto da Norcia fondò l'abbazia su un'antica torre e un tempio dedicato ad Apollo, trasformando un luogo pagano in un centro cristiano ben strutturato. Nonostante il paganesimo ancora radicato nella zona, Benedetto riuscì a creare un monastero basato sui principi di dignità, lavoro e preghiera. Qui, Benedetto scrisse la Regola benedettina, che include i voti di castità, povertà, obbedienza e l’obbligo del lavoro, sintetizzati nel motto "Ora et Labora".

Le reliquie di San Benedetto e della sorella gemella Scolastica sono oggi custodite nella cripta sotto l'altare maggiore della chiesa.

Qui, una preziosa urna di bronzo, realizzata nel 1955, custodisce contenitori in argento che racchiudono le loro reliquie. Sopra la tomba, una lastra di marmo nero reca un’epigrafe in latino scritta dall’abate Angelo della Noce, che sottolinea l’unione indissolubile dei due fratelli nella vita e nella morte: “non furono mai separati nello spirito… né lo furono nei loro corpi”. Più in alto, un dipinto su rame seicentesco di Giuseppe Cesari li rappresenta in atteggiamento contemplativo, mentre uno sfarzoso ritratto della Madonna incornicia l’insieme di portacandele e sculture marmoree.

Le Quattro Distruzioni

L'abbazia ha subito quattro distruzioni principali nella sua storia millenaria:
  1. Invasione dei Longobardi (577): La prima distruzione avvenne nel 577, quando i Longobardi invasero e saccheggiarono l'abbazia. I monaci fuggirono a Roma, portando con sé le spoglie di San Benedetto.
  2. Assalto dei Saraceni (883): Dopo una temporanea ripresa, l'abbazia fu nuovamente distrutta nel 883 dai Saraceni. Solo nel 949, grazie al volere di papa Agapito II, iniziò la ricostruzione.
  3. Terremoto (1349): Un violento terremoto la distrusse nel 1349. Fu ricostruita nel 1366, assumendo nel XVII secolo un aspetto barocco napoletano, arricchito dalle decorazioni di numerosi artisti.
  4. Bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale (1944): Durante la Seconda Guerra Mondiale, l'abbazia fu rasa al suolo dai bombardamenti alleati il 18 febbraio 1944, a causa del sospetto che vi fossero nascoste truppe tedesche. Quasi nulla rimase intatto, tranne la statua di San Benedetto che, miracolosamente, uscì indenne.

La Ricostruzione Postbellica

Dopo la devastazione del 1944, l'abbazia fu ricostruita in un decennio, recuperando materiali dalle macerie e rispettando l'antico impianto seicentesco. La Basilica, ricostruita e consacrata nel 1964 da Papa Paolo VI, presenta una pianta a croce latina, tre navate e decorazioni barocche. La navata centrale è arricchita da quattro cappelle laterali finemente decorate, con tele di scuola napoletana del XVII e XVIII secolo.

Il Museo e la Biblioteca

Il Museo di Montecassino, inaugurato nel 1980, custodisce reperti storici che spaziano dal VI secolo a.C. ai giorni nostri, inclusa una splendida Natività del Botticelli. La Biblioteca dell'abbazia, una delle 11 biblioteche pubbliche statali dei monumenti nazionali, contiene opere rare e antiche, documenti fondamentali come il "Placito cassinese" del 960, e una vasta collezione di pergamene, codici e manoscritti.

Il Chiostro e la Statua di San Benedetto

Il Chiostro d'ingresso, realizzato dove sorgeva un tempio consacrato ad Apollo, è ornato da una grande statua bronzea di San Benedetto, realizzata nel 1952 da Attilio Selva e donata dal Cancelliere Tedesco Adenauer. Il Chiostro del Bramante, ideato nel 1595, è un ampio spazio decorato con statue di San Benedetto e Santa Scolastica. La Loggia del Paradiso, che si affaccia sulla Valle del Liri, offre una vista sul Cimitero di Guerra Polacco, dove riposano i soldati che persero la vita nella liberazione di Montecassino nel 1944.

La Cripta e la Chiesa Primitiva di San Martino

La Cripta, completamente decorata a mosaico, fu realizzata nel 1544 scavando nella roccia della montagna. I mosaici, realizzati nei primi del '900 da frati benedettini provenienti dalla città tedesca di Beuron, e le sculture hanno sostituito vecchi affreschi cinquecenteschi. Nella Cripta si trovano la Cappella di San Mauro e la Cappella dedicata a San Placido, entrambi discepoli di San Benedetto. La Chiesa Primitiva di San Martino è il luogo dove San Benedetto distrusse gli idoli pagani, convertendo il Tempio di Giove in una chiesa dedicata a San Martino di Tours.
San Benedetto da Norcia
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L’Archivio e la Biblioteca di Montecassino

L'Archivio conserva documenti fondamentali come il "Placito cassinese", il primo documento che racchiude scritte in volgare italiano. La Biblioteca dell'abbazia custodisce opere rare ed antiche, tra cui 40.000 pergamene, codici, manoscritti, il lezionario del 1068, libri di preghiera, incunaboli del '400, cinquecentine, e numerose rilegature e rarità bibliografiche.

L’Erboristeria

L’Abbazia di Montecassino ospita anche un'erboristeria, dove è possibile acquistare prodotti e cosmetici realizzati seguendo antiche ricette benedettine.

Un Simbolo di Cultura e Spiritualità

Per tutto il medioevo, l'Abbazia di Montecassino fu un fervente centro di cultura, grazie ai suoi abati, alle ricche biblioteche, agli archivi e alle scuole miniaturistiche. Questo ha permesso la creazione e la conservazione di numerose opere di grande valore storico. Oggi, l'abbazia rappresenta non solo un luogo di culto ma anche un simbolo di rinascita culturale e spirituale, accogliendo turisti, pellegrini e studiosi da tutto il mondo.

Il Cimitero Militare Polacco

Nei dintorni dell'abbazia, si trova il cimitero militare polacco, dove riposano 1.501 soldati che persero la vita durante la liberazione di Montecassino nel maggio del 1944. Il cimitero si raggiunge scendendo per qualche centinaio di metri la strada che conduce al centro di Cassino.

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