Anna Fulgida Bartolacelli nacque il 24 febbraio 1928 a Rocca Santa Maria, nel comune di Serramazzoni (MO). Affetta da osteopsatirosi (una grave forma di nanismo e fragilità ossea), visse sin da bambina su una carrozzina e da adulta misurava appena 58–60 cm. Non poté frequentare la scuola ma imparò a leggere e scrivere in casa, aiutando economicamente la famiglia con lavori di ricamo assieme alla sorella Ada.
Nel 1956 incontrò il beato Luigi Novarese durante gli esercizi spirituali a Re (VB) dei Volontari della Sofferenza. In quell'occasione comprese il valore della sofferenza come offerta a Dio. Entrò nei Silenziosi Operai della Croce e l’8 dicembre 1964 pronunciò i voti di povertà, castità e obbedienza, continuando a vivere nella sua abitazione, dove le fu concessa una piccola cappella.
Anna visse una spiritualità intensa: partecipava quotidianamente alla Messa, praticava l’adorazione eucaristica, recitava il Rosario e la Liturgia delle Ore. Con la pensione di invalidità sosteneva mensilmente il Centro Volontari della Sofferenza e coordinava i gruppi locali. Visitava famiglie, ascoltava malati, incoraggiava chi soffriva e organizzava annualmente convegni a Modena.
Negli ultimi anni della sua vita peggiorarono i problemi cardiaci, respiratori e l’udito. Nonostante ciò, rimase sempre serena e spiritualmente presente. Morì il 27 luglio 1993 a Formigine, a 65 anni. La sua tomba divenne meta di pellegrinaggi e segno di una fama di santità diffusa.
La causa di beatificazione fu aperta nel 2008 a Modena. Dopo la validazione nel 2020, il 20 giugno 2025 Papa Leone XIV ha dichiarato venerabili le sue virtù eroiche. Per la beatificazione si attende il riconoscimento di un miracolo.