Chiesa di Santa Teresa

Santa Teresa d'Avila
Nome: Chiesa di Santa Teresa
Titolo: Dedicazione a Santa Teresa d'Avila
Indirizzo: Via Santa Teresa, 12 - Torino


La Chiesa di Santa Teresa richiama alla mente la storia di una delle tante Congregazioni religiose che un tempo fiorivano nella città di Torino, l'Ordine dei Carmelitani scalzi.

STORIA


I primi frati arrivarono nel capoluogo piemontese già nel luglio del l622. All'inizio risiedevano nel Convento di Santa Maria di Piazza, trasferendosi, nel settembre dell' anno stesso, in una casa dell'Ospedale dei Santi Maurizio e Lazzaro, loro assegnata dal Duca, erigendovi, nel gennaio dell'anno seguente, una Chiesa. Nel 1624 acquisirono alcuni edifici e in uno di essi aprirono un'altra Chiesetta.

Nel 1640 la Chiesa e il Convento vennero distrutti, ed i frati si trasferirono provvisoriamente in una casa del generale delle poste, un certo Gonteri, situata nelle adiacenze della Chiesa di S. Pier del Gallo ma dopo poco tornarono nella loro residenza iniziale, finché nel 1642 venne loro definitivamente assegnato il sito in cui si andranno ad erigere la Chiesa di Santa Teresa e l'annesso Convento. Il 9 luglio 1642 Cristina di Francia poneva la prima pietra della Chiesa che per la sua pietà fece innalzare per i Carmelitani scalzi, dedicandola a Santa Teresa d'Avila l'inclita fondatrice della loro Congregazione.

Nella costruzione della Chiesa vennero adoperati marmi della sontuosa Porta Marmorca, demolita in quei giorni, e che sorgeva appunto dove oggi la via San Tommaso sbocca nella via Santa Teresa. Il progetto fu affidato a due Carmelitani scalzi prima al padre Andrea Costaguta ed poi al venerabile padre Alessandro Valperga.

Agli inizi del XVIII secolo il cantiere passò a Filippo Juvarra che ne completò la struttura e gran parte delle decorazioni. La facciata, chiaramente ispirata a quella della chiesa di Santa Cristina nella vicina Piazza San Carlo dello stesso Juvarra, verrà costruita su progetto di Carlo Filippo Aliberti, allievo di Benedetto Alfieri, nel 1764.

I Carmelitani scalzi rimasero a Santa Teresa fino al 1801 inizio del dominio francese. Furono reintegrati nell'antica loro residenza nel 1817, ma non potendo più usufruire di tutta la casa del Convento, essendo stata adibita ad uso delle Regie Dogane. L'altra parte della loro dimora venne occupata dal Governo dopo la legge sulle Corporazioni religiose, emanata il 20 maggio 1855. Dell'antica Congregazione non restarono che pochi religiosi, i quali continuarono ad ufficiare a Santa Teresa quali preti secolari.

INTERNO


La Chiesa di Santa Teresa deve senza dubbio annoverarsi fra i templi più ragguardevoli e sontuosi della città di Torino, specialmente dopo i restauri del 1878, dovuti all'iniziativa ed all'opera dell' allor vice-curato padre Emilio Vinay.

Nel 1820 il valente Luigi Vacca affrescò con squisite pitture la cupola. Nel 1878, con alto sentimento d'arte e con magnificenza singolare, si ammodernava e si abbelliva sontuosamente l'interno della Chiesa, con marmi, stucchi, dorature e pitture pregevolissime. Autore delle indovinate artistiche decorazioni fu Giovanni Lauro e i mirabilissimi affreschi di Rodolfo Morgari.

Interno Santa Teresa d'Avila
Interno Santa Teresa d'Avila


L'interno della Chiesa - ricchissimo, come abbiamo detto, di marmi, di dorature, di statue, di ornati, di affreschi - rivela le buone proporzioni architettoniche dell'edificio, la cui pianta è a croce latina: è ad una sola ampia navata nelle cui pareti laterali si aprono otto bellissime cappelle.

Opera di pregio non comune è l'icona che si vede in fondo al coro: è lavoro del rinomatissimo Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo. Il
pittore effigiò, con la sua solita altissima perizia, La Vergine, S. Giuseppe ed il Bambino che scocca una freccia a Santa Teresa

A destra di chi entra si trova per la prima la cappella di Sant'Erasmo, con buona tavola del torinese Tarquinio Grassi. Nel passaggio fra questa e la cappella seguente si trova il sarcofago di Madama Reale Crislina di Francia, la fondatrice del tempio, la cui urna sepolcrale venne trasportata qui all'epoca del dominio francese (nel 1802) - dalla Chiesa di Santa Cristina, dov'era stata sepolta. Vittorio Emannele II nel 1856 vi fece apporre una lapide storica.

Segue l'Altare dell' Addolorata, con pregiata icona di Ignazio Nepote, al cui pennello si devono anche gli affreschi della cupola. La terza cappella è dedicata a San Giovanni della Croce, uno dei più illustri promotori della Riforma Carmelitana: il cav. Giovanni Peruzzini di Ancona è l'autore del quadro.

Magnifica la quarta grande Cappella, che forma l'estremità destra del braccio trasversale della Croce: il quadro pregevolissimo che adorna l'altare è opera di Sebastiano Conca da Gaeta. Questa Cappella è intitolata alla Sacra Famiglia o l'artista dipinse nella sua tavola la Vergine nell' atto di consegnare il Bambino a San Giuseppe: lo squisito affresco del Morgari nel volto ci presenta la Fuga della Sacra Famiglia in Egitto.

Sotto la mensa si conserva in apposita sontuosa urna il corpo della Beata Maria degli Angeli, Carmelitana Scalza, traslato a Santa Teresa nel 1802.

Passando a sinistra, sopra ogni altra meritevole dell'attenzione del visitatore intelligente, è l'artistica o sontuosa Cappella di San Giuseppe, un de' più begli Altari delle Chiese di Torino; occupa l' estremità sinistra del braccio trasversale della navata; venne costruita su un ricchissimo elegante disegno del Juvara nel 1725 per cura di Carlo Emanuele III, in adempimento di voto della sua seconda consorte, la regina Polissena d'Assia.

Statua San Giuseppe col Bambino
Statua San Giuseppe col Bambino


Egregi sono i lavori del celebre artista siciliano Simone Martinez: la bella statua in marmo di San Giuseppe portante il Bambino in braccio, i gruppi d'Angeli e le altre due statue rappresentanti la Fede o la Carità. Stupendo l'affresco del volto di questa cappella rappresentante la SS. Trinità in gloria e pregevolissimi i grandi quadri laterali (La Fuga in Egitto e San Giuseppe sul letto di morte) son opera di Corrado Gianquinto da Molfetta.

Andando verso la porta d'ingresso troviamo la Cappella del Crocifisso, che accoglie appunto un crocifisso di merito artistico eminente, dovuto al celebre sculture in legno Stefano Maria Clemente. Gli affreschi di questa cappella sono di Gian Paolo Recchi, da Como, allievo del Morazzone.

Proseguendo troviamo la Cappella della Madonna del Carmine con affreschi di Tommaso Aldovrandini e di Antonio Durrini, bolognesi.

Transverberazione di Santa Teresa
Transverberazione di Santa Teresa


A Sant'Anna è dedicata la cappella che segue. Degni di particolarissima menzione sono i due bellissimi affreschi del Morgari nel volto sovrastante al presbiterio ed al coro: il chiarissimo artista vi dipinse la Transverbazione e la morte di Santa Teresa: sono due preziose pitture che non formano certamente l'ultimo dei pregi artistici attuali della Chiesa.

Nel 1894 veniva eretta, da Mons. Davide de' Conti Riccardi, Arcivescovo di Torino, la bella Via Crucis rappresentata da quattordici lodatissimi quadri ad olio del giovane pittore Lorenzo Kirchmayr.

Lavoro squisitissimo di intaglio o di scultura in legno dovuto ad un operoso e valente frate dei Carmelitani scalzi, vissuto in sul finire del secolo XVII, è il pulpito, in cui sono stati finemente istoriati alcuni episodi inerenti al profeta Elia.

La Chiesa vanta di un magnifico organo costruito nel 1836 da G e F, Agati di Pistoia, ammodernato nel 1890 con tali sapienti innovazioni da renderlo rispondente a tutte le esigenze della musica liturgica moderna

Le Reliquie. Oltre al corpo della Beata Maria degli Angeli si conservano le reliquie di San Giusto, senatore romano.

La chiesa subì rilevanti danni dai bombardamenti del 1943, la facciata rischiò di staccarsi e parte del tetto venne distrutto provocando danni all'interno tra cui una delle due porte intarsiate dal celebre ebanista Pietro Piffetti.

ORARI


Orario di apertura: 7.30-12.00/15.30-18.00

Messe feriali: ore 8.00 - 9.00

Messa prefestiva: ore 18.30

Messe festive: 9.00 - 11.00 - 19.00 - ore 21.00 solo in inverno

VISITA IN TRE DIMENSIONI


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