Santi Procolo, Eutiche e Acuzio
Nome: Santi Procolo, Eutiche e Acuzio
Titolo: Martiri di Pozzuoli
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
La vita dei martiri di Pozzuoli, Procolo, Eutiquio e Acuzio, va collocata nel IV secolo, ed è strettamente legata al martirio di altri più noti, il vescovo San Gennario insieme ai santi Sosio, Festo e Desiderio.
Secondo le cosiddette "Actas Boloniesas", quando si intensificò la persecuzione dell'Imperatore Diocleziano (284-305) contro i cristiani, il Vescovo di Benevento, Gennaro, si trovava a Pozzuoli camuffato per non essere riconosciuto dai pagani, che accorsero in massa per consultarsi alla Sibilla Cumana, una sacerdotessa di Apollo che abitava nella sua grotta, presso la vicina Cumas. La presenza del vescovo era però nota ai cristiani della zona, perché il diacono di Miseno, Sosio, accompagnato dal diacono Festo e dal lettore Desiderio, andò a trovarlo più volte con grande cautela e circospezione. Ma i pagani smascherarono Sosio come cristiano e lo denunciarono al giudice Dragonzio; Il diacono di Miseno fu catturato e imprigionato e poi condannato a essere mangiato dagli orsi nell'anfiteatro di Pozzuoli. Il vescovo Gennaro, Festo e Desiderio, dopo aver appreso del suo arresto, pur sapendo i rischi che correvano, volevano visitare Sosio, per portargli conforto; Furono anche scoperti, confessarono di essere cristiani e furono poi portati alla corte di Dragonzio, che - vedendo il loro rifiuto di ritrattare - li condannò alla stessa sentenza di Sosio. Non si sa perché, ma la frase "ad bestie" è stata commutata per tutti dallo stesso Dagonzio in decapitazione. È a questo punto che entrano nella storia i tre abitanti di Pozzuoli che oggi celebriamo, diaconi e laici cristiani Procolo, Acuzio ed Eutiquio, che protestarono vigorosamente contro la sentenza, quando i martiri furono condotti all'esecuzione. Con la disinvoltura e il fanatismo del tempo, furono anche arrestati e condannati alla stessa pena di decapitazione, avvenuta, secondo la tradizione, il 19 settembre 305, nel Foro Vulcaniano, presso la famosa Solfatara. In quella data si celebra nella Chiesa il martirio di San Gennaro e il nucleo principale di questi sette (Sosio, Festo e Desiderio).
Le reliquie di Eutichio e Acuzio furono conservate nel "Praetorium Falcidii", accanto alla basilica paleocristiana di San Esteban, prima cattedrale di Pozzuoli, ma sembra che nella seconda metà dell'VIII secolo fossero state collocate nella cattedrale di Santo Stefano a Napoli . Il santo diacono Procolo, patrono principale della città di Pozzuoli, avrebbe invece trovato un posto stabile nel tempio calpurniano, trasformato nella nuova cattedrale della città.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Pozzuoli in Campania, santi martiri Proculo, diacono, Euticio e Acuzio.
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