La leggenda narra che Irene nacque a Nabância, oggi Tomar in Portogallo, da una famiglia modesta. I suoi genitori la mandarono in convento sotto il controllo di un tutore. Le uniche volte che usciva di casa erano solo per frequentare la Messa o pregare al santuario di San Pietro.
Il caso volle che un giovane nobile di nome Britald la vedesse in una delle sue rare uscite e si innamorasse perdutamente di lei. Ogni volta che andava in chiesa, il ragazzo era pronto a seguirla. Un giorno si fece avanti con la sua proposta di corteggiamento; tuttavia, Irene chiarì che non avrebbe mai voluto sposarlo. Quando Britald si ammalò di depressione, Irene si affrettò a fargli capire che il motivo del suo nubilato era che lei stessa si sarebbe data a Dio come una suora.
Nel frattempo, il suo tutore, un monaco di nome Remigio (o Remígio), si affezionò alla ragazza a tal punto da nutrire un sentimento d’amore. Al rifiuto della donna decise di non essere più il suo maestro. Quando gli chiesero il perché di questa scelta, egli rispose che aveva saputo che lei era in dolce attesa, riuscendo a somministrarle una bevanda che le fece gonfiare la pancia da sembrare incinta.
La notizia circolò presto in tutta la città, e alla fine anche Britald apprese della presunta infedeltà della sua amata. Infuriato, assunse un soldato mercenario per ucciderla. Quando Irene stava tornando a casa da una visita a un anziano storpio, l’assassino si avvicinò da dietro e la uccise con un solo colpo della sua spada.
Il suo corpo fu gettato nel fiume Nabão, che sfocia nel fiume Tago. In seguito fu recuperato dalle Benedettine vicino alla città di Scalabis. La leggenda dice che suo zio, l’abate Celio, ricevette da Cristo una rivelazione sulla vera storia della nipote e sulla posizione del suo corpo. I monaci le diedero una degna sepoltura e diffusero il suo culto.
Alla fine, tanto grande fu la reverenza verso la santa vergine che il nome della città di Scalabis fu cambiato in Santarém (“Santa Irene”).
Così, Irene è la santa patrona di Tomar e omonima di Santarém.
MARTIROLOGIO ROMANO. Presso Nadan, nel Portogàllo, santa Iréne, Vergine e Martire, il cui corpo fu onorevolmente sepolto nella città di Santarem, che quindi rimase insignita col nome della stessa Santa.