Santa Chiara

Santa Chiara
Nome: Santa Chiara
Titolo: Vergine
Morte: 11 agosto 1253
Ricorrenza: 11 agosto
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Canonizzazione:
1255, Anagni, Lazio, papa Alessandro IV
Luogo reliquie:Basilica di Santa Chiara
Sito ufficiale: www.assisisantachiara.it


Nacque Chiara nell'anno 1194 da nobili e ricchi genitori in Assisi, e fin da giovanetta dimostrò una grande pietà e devozione. In quegli anni la fama del suo concittadino Francesco cominciava ad allargarsi, e Chiara, decisa di consacrarsi al suo Signore, si presentò a lui per comunicargli il suo ardente desiderio di ritirarsi dal mondo. Francesco riconobbe in questa piissima giovane la chiamata di Dio e perciò la confermò nel suo proposito di consacrare a Gesù Cristo la sua verginità.

Venuto il giorno stabilito, Chiara fuggì dalla casa paterna e si portò alla chiesa di S. Damiano ove Francesco, assistito dai suoi monaci, le tagliò i capelli e la rivestì del ruvido saio di penitenza di cui egli era già ricoperto.

I suoi parenti, oltremodo irritati per questa sua risoluzione, tentarono in vari modi, anche colla violenza, di sottrarla al sacro ritiro, ma Chiara, colla grazia del Signore, superò ogni ostacolo.

Poco dopo si unirono a lei numerose vergini, e perfino sua sorella Agnese: tutte si esercitavano nell'orazione e nelle mortificazioni quotidiane della vita comune, di cui Chiara dava un sì chiaro esempio. Dormiva sulla nuda terra, qualche volta tormentandosi ancora nelle brevi ore di riposo con sarmenti o con duro legno che usava per guanciale. Portava sempre ai fianchi un aspro cilicio, digiunava tre volte alla settimana a pane ed acqua.

Devotissima del SS. Sacramento, passava lunghe ore innanzi all'altare, assorta in profonda meditazione. E Gesù la ricompensò di questo suo affetto anche col dono dei miracoli. Infatti avendo una volta i Saraceni tentato di invadere il suo monastero, Chiara, animata da fiducia nel Signore, quantunque inferma, prese tra le mani l'ostensorio e fattasi portare alla finestra minacciata del monastero tracciò sugli infedeli un gran segno di croce dicendo: « Ecco, o mio Signore, vuoi tu forse consegnare nelle mani dei pagani le inermi tue serve, che ho allevato per il tuo amore? Proteggi, ti prego, Signore, queste tue serve, che io ora, da me sola, non posso salvare ». Subito una voce, come di bimbo, risuonò alle sue orecchie dal Tabernacolo: "Io vi custodirò sempre!". La vergine, con il volto bagnato di lacrime, rassicurò le sorelle: "Vi do garanzia, figlie, che nulla soffrirete di male; soltanto abbiate fede in Cristo!". Una luce vivissima investì gli assalitori accecandoli, mentre una forza arcana rovesciava le scale e precipitava a terra i predoni.

S. Chiara era pure devota della passione di Gesù Cristo, che meditava versando copiosissime lacrime. Da questa devozione attinse tanto amore alla santa povertà che ricusò perfino le proposte fattele dal Papa Gregorio IX di una povertà più mitigata, ed ottenne per sè e per le sue suore quello che chiamò « il privilegio della povertà ».

Negli ultimi anni di sua vita, Chiara fu molestata da continue infermità e patimenti corporali, ma colla sua preghiera fervente ottenne dal Celeste Sposo una pazienza invitta, e fra i suoi dolori si dimostrò sempre contenta e serena.

Prima di morire fece testamento: non per lasciare beni temporali, ma bensì per lasciare alle figliuole del suo cuore la santa povertà come loro divisa, come loro difesa e come loro gloria, e a 60 anni di età, piena di meriti, nell'anno 1253 rese la sua bell'anima a Dio.

PRATICA. Mettiamo tutta la nostra confidenza in Gesù Eucaristico e saremo liberati da ogni male, specie dal peccato.

PREGHIERA. Esaudiscici, o Dio nostro Salvatore, affinchè, come ci allietiamo della festa della tua beata vergine Chiara, così veniamo ammaestrati nella devozione.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di santa Chiara, vergine, che, primo virgulto delle Povere Signore dell’Ordine dei Minori, seguì san Francesco, conducendo ad Assisi in Umbria una vita aspra, ma ricca di opere di carità e di pietà; insigne amante della povertà, da essa mai, neppure nell’estrema indigenza e infermità, permise di essere separata.

PATRONA DELLA TELEVISIONE

Era una notte di Natale, tutta la comunità del convento fondato da Chiara d’Assisi, sotto l’orientamento di frate Francesco, si riunì nella cappella per la celebrazione, eccetto la Santa, prostrata dalla malattia nel letto della sua cella. Molto triste per non poter stare vicino alla comunità in quel giorno, Santa Chiara si mise a pregare il Bambino Gesù, manifestandoGli il suo dolore.

Quando le altre religiose tornarono dalla loro fondatrice, questa raccontò loro dettagliatamente tutto quanto era successo durante la celebrazione. Di fronte allo stupore delle religiose, Santa Chiara spiegò che Dio le aveva concesso la grazia di vedere proiettate sulle pareti della sua cella le scene della cerimonia, nello stesso istante in cui esse si svolgevano nella cappella. E non fu questa l’unica volta. In occasione della morte di San Francesco d’Assisi, lo stesso dono mistico la fece assistere ai riti funebri del suo fratello.

ICONOGRAFIA


Santa Chiara di Assisi
titolo Santa Chiara di Assisi
autore Giovanni Battista Moroni anno 1548


Santa Chiara viene raffigurata solitamente, con il saio nero e marrone dell’ordine delle Clarisse, scalza o con dei sandali. La tonaca è raccolta in vita da un cordone, con tre nodi, simbolo dei tre voti di povertà, umiltà e penitenza. Indossa un velo nero o bianco in riferimento alla sua verginità. In mano regge un giglio, simbolo di purezza, oppure un ramoscello di olivo o di palma; spesso mostra l'ostensorio o il pane, altre volte un libro, simbolo della Regola, oppure una lanterna, a indicare il nome Chiara, luminosa.

Nel dipinto di Moroni Santa Chiara è appoggiata ad un’alta balaustra e regge un prezioso ostensorio che allude all'episodio della fuga dei Saraceni che avevano assediato Assisi, mentre con l'altra mano tiene il giglio.

Santa Chiara
titolo Santa Chiara
autore Piero Casentini anno Contemporaneo


Santa Chiara
titolo Santa Chiara
autore Giotto anno 1317


Santa Chiara
titolo Santa Chiara
autore Ambito veronese anno secolo XIX


titolo Santa Clara con Custodia
autore Andrés Sánchez Gallque anno 1600


Diverse sono anche le raffigurazioni di Santa Chiara nel momento in cui allontana i saraceni con l'ostensorio suo strumento prediletto.

S. Chiara scaccia i saraceni
titolo S. Chiara scaccia i saraceni
autore Domenico Fiasella anno 1667


Santa Chiara scaccia i saraceni
titolo Santa Chiara scaccia i saraceni
autore Francesco Giordano anno 1727


Anche col serafico padre Francesco sono molte le riproduzioni dove spesso li vedono in contemplazione dinanzi il crocifisso o assieme alla Vergine.

SS. Francesco e Chiara dinanzi al Crocifisso
titolo SS. Francesco e Chiara dinanzi al Crocifisso
autore Ambito Italia Centrale anno 1630-80


Madonna che porge il Bambino a S. Chiara
titolo Madonna che porge il Bambino a S. Chiara
autore Felice Torelli anno XVII sec.


Tra le rappresentazioni pittoriche infine, si distingue “La morte di Santa Chiara” di Bartolomé Esteban Murillo. L’artista immortala l’ultimo momento terreno della fondatrice delle Clarisse, distesa sul letto, con il volto pacificato e lo sguardo rivolto verso l’eternità. Attorno a lei si raccolgono frati francescani e consorelle, in un’atmosfera di intensa partecipazione spirituale. Particolarmente suggestiva è la presenza di giovani figure femminili vestite di bianco, con corone sul capo e palme nelle mani, simboli della purezza e della vittoria celeste. La composizione si sviluppa con un forte contrasto luministico: la parte sinistra, immersa in toni più scuri, sottolinea la gravità dell’evento, mentre la parte destra, rischiarata da una luce calda e avvolgente, allude alla gloria eterna che attende la santa.

Morte di Santa Chiara
titolo Morte di Santa Chiara
autore Bartolomé Esteban Murillo anno 1646

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