Euplo, citato nella nuova edizione del Martirologio Romano, è ricordato per il tumulto creato davanti al palazzo del governatore di Catania durante la persecuzione di Diocleziano.
Si dice che abbia gridato: «Sono un cristiano e sono pronto a morire per questo». Calvisiano, il governatore, ordinò che lo portassero al suo cospetto, ed egli si presentò portando un Vangelo. Alcuni fecero notare che era un libro proibito, così Calvisiano prese a interrogarlo.
Euplo rispose a ogni domanda con una sorta di santa sfrontatezza e il dialogo riportato negli Atti eli Euplo (e forse il personaggio stesso) è chiaramente costruito per divertire e istruire, grazie alle sue risposte argute e impertinenti.
Quando Calvisiano gli domandò se il libro fosse suo, Euplo rispose: «Come puoi vedere». Quando il governatore gli chiese chi gli avesse insegnato quanto andava dicendo, egli rispose: «Ho imparato tutto da Nostro Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio».
Euplo venne imprigionato e interrogato tre mesi dopo. Calvisiano gli chiese se aveva ancora gli scritti proibiti, e Euplo rispose: «Certo». Il governatore gli domandò dove li tenesse, ed Euplo replicò: «Dentro!». Calvisiano continuò: «Se li hai ancora, portali qui», al che Euplo ripeté: «Sono dentro!», indicando il suo cuore e mostrando in qual modo egli li custodisse e consultasse. Il governatore esasperato ordinò che fosse torturato lino a quando non avesse acconsentito a offrire sacrifici agli idoli, ma senza successo.
Gli venne offerta un'altra opportunità, in cambio della vita, ma egli rifiutò di rinnegare la fede e fu condannato alla decapitazione.
MARTIROLOGIO ROMANO. Catania, sant’Euplo, martire: secondo la tradizione, durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano, fu gettato in carcere dal governatore Calvisiano perché trovato con il libro dei Vangeli tra le mani; interrogato più volte, fu battuto a morte per aver risposto di serbare con vanto il Vangelo nel suo cuore.
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