È impossibile parlare dei primi secoli del Cristianesimo senza ricordare con particolare affetto il nome di S. Elena, della quale si rinvengono notizie contrastanti presso gli storici. Nata a Roma da genitori pagani verso il 250, dimostrò subito eccellentissime doti di ingegno e di bontà d'animo. Divenuta grandicella, per la sua delicatezza e per la sua modestia, piacque al giovane ufficiale Costanzo Cloro, che la volle in sposa, e la condusse con sé in Dardania, dove egli era nato e possedeva delle terre. Altri studiosi vogliono sia nata a Drepanum in Bitinia nel golfo di Nicomedia (attuale Turchia); città rinominata in seguito Helenopolis ("città di Elena") in suo onore, dal futuro figlio Costantino, il che ha causato anche l'incerta e successiva interpretazione dell' indicazione di Drepanum come luogo di nascita di Elena stessa.
Nella città di Naisso, nacque da Elena nell'anno 272
Costantino, il grande imperatore che avrebbe data la libertà al Cristianesimo. Cloro assieme a Galerio vennero nominati Cesare dal Senato per ordine degli imperatori Diocleziano e Massimiano, ma Cloro dovette legalmente ripudiare la sua sposa Elena nel 293 per volere di Diocleziano e sposare Teodora, la figliastra dell'imperatore Massimiano, allo scopo di cementare con un matrimonio dinastico l'elevazione di Costanzo a Cesare di Massimiano all'interno della Tetrarchia. Di fatto
Elena fu lasciata libera di vivere tranquillamente col figlio Costantino nella quiete della loro villa nell'Illiria.
Quantunque ammirabili e singolari fossero le virtù di Elena durante il governo dell'imperatore suo marito, tuttavia non erano che virtù umane, non essendo ancor cristiana. La grazia però del battesimo non era più lontana. Infatti Costantino suo figlio, proclamato imperatore nel 306, dopo la morte di Costanzo, la chiamò subito presso di sé, conferendole il titolo prestigioso di
Augusta, e facendole conoscere il vero Dio. È impossibile dire con quanto fervore Elena si mise a far opere di pietà, quantunque fosse in età di circa sessant'anni; cercò in ogni modo di ricuperare il tempo perduto, edificando coi suoi esempi la chiesa di Dio, che suo figlio cercava di dilatare colla sua autorità.
Avendo Elena largamente a sua disposizione i tesori dell'impero, se ne servì per fare abbondanti elemosine, e per arricchire di vasi e arredi sacri le chiese della cristianità. Dopo il Concilio di Nicea, l'imperatore Costantino si diede con grandissimo slancio a far costruire templi e basiliche al vero Dio, specialmente in Terra Santa. La piissima Elena si assunse l'incarico di curare le costruzioni di Palestina a nome del figlio, recandosi essa stessa sul luogo. Partì per Gerusalemme l'anno 326: e quel viaggio non fu che una continua effusione di elemosine ch'essa andava spargendo a larghe mani ovunque passava e a chiunque ricorreva a lei. Giunta a Gerusalemme, fece tosto gettare a terra il tempio di Venere che era stato edificato sul Calvario dai pagani, che avevano così voluto profanare il luogo della morte e della risurrezione di Gesù. Qui essa scoprì e ritrovò il
Santo Sepolcro ed il legno della
Santo Croce.
Per trovare la Croce Elena si recò sul Golgota e qui, durante gli scavi, vennero trovate svariate croci, il che non deve stupire considerando che il
Golgota era appunto un luogo di esecuzioni. Per capire quale fosse la Croce su cui fu ucciso il Signore si decise di adagiare dei malati su quelle Croci. Si verificarono delle guarigioni attraverso una e una sola di esse: era chiaro che la Croce del Signore fosse quella. In processione, col Vescovo di Gerusalemme, la Croce su cui Gesù era morto fu portata nella cattedrale della città.
Dopo questo, Elena si trattenne ancor un po' a Gerusalemme per vedere iniziata la sontuosa basilica fatta da lei erigere sul Santo Sepolcro; indi, ordinate le costruzioni di altre chiese sul luogo della nascita e della Crocifissione di Gesù, si preparò per il ritorno. Prima di partire da Gerusalemme volle servire a tavola ella stessa le Vergini che erano ricoverate nel monastero da lei fatto costruire. Ritornata a Roma, il Signore la chiamò a godere il premio delle sue fatiche e delle sue elette virtù. Spirò tra le braccia del figlio Costantino l'anno 329.
Gli storici non sono sempre concordi nel riferire la vita di Elena e i particolari della sua conversione alla religione ortodossa. Alcuni ne additano la causa ai motivi politici che avrebbero indotto lo stesso Costantino a spingerla a ciò, per riconquistare il favore da lui perso presso i popoli orientali dell'Impero.
PRATICA.
Facciamo elemosine per soccorrere poveri e promuovere il culto di Dio. PREGHIERA.
Concedi, o Signore, che ad imitazione della tua serva Elena disprezziamo i beni della terra, e ci dedichiamo tutti al tuo santo servizio e a procurare la tua gloria. MARTIROLOGIO ROMANO.
A Roma sulla via Labicana, santa Elena, madre dell’imperatore Costantino, che si adoperò con singolare impegno nell’assistenza ai poveri; piamente entrava in chiesa mescolandosi alle folle e in un pellegrinaggio a Gerusalemme alla ricerca dei luoghi della Natività, della Passione e della Risurrezione di Cristo onorò il presepe e la croce del Signore costruendo venerande basiliche. Iconografia di Sant’Elena (Helena Augusta)
Madre dell’imperatore Costantino, tradizionalmente associata al ritrovamento della Vera Croce a Gerusalemme.
Attributi iconografici principali
- La Croce: simbolo della Vera Croce.
- Corona imperiale o diadema: indica il rango di imperatrice.
- Vesti regali: manto, tunica preziosa, talora gemme e perle.
- I chiodi della Croce: talvolta mostrati come reliquia.
- Modello di chiesa: allusione al patrocinio di edifici sacri.
Opere celebri
titolo Sant'Elena
autore Cima da Conegliano anno c. 1495
Cima da Conegliano, “Sant’Elena” (1495, Washington). La santa è rappresentata frontalmente con la Croce, in atteggiamento solenne.
titolo Sant’Elena e Costantino ai lati della Croce
autore Cima da Conegliano anno 1501–1503
Cima da Conegliano, “Sant’Elena e Costantino ai lati della Croce” (1501–1503, Venezia). Madre e figlio sono raffigurati ai lati della Croce come testimoni imperiali della fede.
titolo Il sogno di Sant’Elena
autore Paolo Veronese anno 1570–1575
Paolo Veronese, “Il sogno di Sant’Elena” (1570–1575, Londra). La santa dorme e un angelo le mostra la Croce in sogno.
titolo Polittico di Sant’Elena
autore Michele di Matteo anno 1426–1436
Michele di Matteo, “Polittico di Sant’Elena” (1426–1436, Venezia). Ciclo pittorico che narra la scoperta e la prova miracolosa della Croce.
titolo Palma il Vecchio
autore Adorazione dei Magi con Sant’Elena anno 1525–1526
Palma il Vecchio, “Adorazione dei Magi con Sant’Elena” (1525–1526, Milano). La santa appare accanto alla scena evangelica, con la Croce come simbolo profetico.
titolo Leggenda della Vera Croce
autore Piero della Francesca anno 1452–1466
Al centro, dall'alto: - Morte di Adamo
- Adorazione del Legno Sacro e Incontro di Salomone con la Regina di Saba
- Battaglia tra Costantino e Massenzio
Lato sinistro, dall'alto:
- Sepoltura del Bosco
- Il sogno di Costantino
titolo Leggenda della Vera Croce
autore Piero della Francesca anno 1452–1466
Al centro, dall'alto: - Esaltazione della Croce
- Scoperta e prova della Vera Croce
- Battaglia tra Eraclio e Cosroe
Lato destro, dall'alto:
- La tortura dell'ebreo
- Annunciazione
Piero della Francesca, “Leggenda della Vera Croce” (1452–1466, Arezzo). Affresco che illustra la scoperta della Croce e i miracoli a essa legati.
titolo Statua di Sant’Elena
autore Andrea Bolgi anno 1630–1640
Andrea Bolgi, “Statua di Sant’Elena” (1630–1640, Roma). Grande scultura barocca che mostra la santa con la Croce nella Basilica di San Pietro.
Icona bizantina, “Costantino ed Elena con la Croce” (dal XII sec.). I due sovrani sono raffigurati frontalmente, affiancando la Croce come segno trionfale della fede.