Quando S. Beda (25 mag.) terminò di scrivere la sua Storia ecclesiastica, nel 731, disse che la diocesi di York (Inghilterra) era governata da un certo vescovo Vilfrido. Al fine di distinguere questo Vilfrido dal suo più famoso omonimo, la cui festa cade il 12 ottobre, si fa riferimento a lui come Vilfrido il Giovane o Vilfrido II. Fu istruito presso l'abbazia di Whitby sotto la Regola di S. Ilda (17 nov.) e fu uno dei discepoli favoriti di S. Giovanni di Beverley (7 mag.), vescovo di York che lo nominò proprio cappellano.
Giovanni, invecchiando, si ritirò sempre più dai propri doveri pastorali e Vilfrido ne divenne, in pratica, coadiutore, quindi fu nominato suo successore. Giovanni morì nel 721 e Vilfrido divenne vescovo. Sfortunatamente si hanno poche notizie riguardanti la sua attività come capo dell'importante diocesi di York a eccezione del fatto che pare essere stato particolarmente interessato all'istruzione, mentre Beda dice solamente che fu uomo di «merito e santità eccezionali». In una poesia sui santi di York, Alcuino loda Vilfrido per ciò che aveva fatto per abbellire le chiese e per l'energia spesa in opere di carità.
Nel 732 si ritirò dal servizio effettivo, a guisa del suo predecessore, per passare gli ultimi anni in un monastero, dove morì nel 744. Il suo nome appare in un solo calendario antico e si hanno poche testimonianze dell'esistenza di un culto popolare a esso dedicato. Nel x secolo la chiesa di Canterbury e quella di Worcester sostennero di conservare le reliquie del più famoso S. Vilfrido (12 ott.): è probabile perciò che una di esse avesse, per errore, quelle del santo ricordato in questa data.
MARTIROLOGIO ROMANO. A York nella Northumbria, in Inghilterra, san Vilfrido, vescovo, che esercitò per quarantacinque anni con grande impegno il suo ministero e, costretto ripetutamente a cedere ad altri la sua sede, terminò in pace i suoi giorni tra i monaci di Ripon, dei quali era stato abate.
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