Teotonio è oggetto di una biografia coeva che non riporta «miracoli eccezionali ma [...] nutre in ogni riga un reale e reverente affetto per il santo che commemora» (B.T.A.). Nacque in Portogallo, dove è molto venerato; essendo nipote di Cresconio, vescovo di Coimbra, fu destinato al sacerdozio ancora in giovane età. Dopo la sua ordinazione servì come sacerdote e quindi arciprete nella città di Viseu, dove la sua santa austerità unita alle qualità di predicatore conquistarono non solo l'intera città ma anche illustri personaggi provenienti da lontano, tra cui la regina e il consorte Enrico, conte di Portogallo. Nonostante le calde insistenze da parte loro, egli rifiutò sempre di accettare la guida di una diocesi.
Ogni venerdì Teotonio celebrava una Messa solenne per le anime del purgatorio, seguita da una processione al cimitero a cui partecipava l'intera popolazione della città, donando grandi somme di denaro in elemosina, che poi venivano distribuite ai poveri. Teotonio non teneva in nessun conto i ranghi sociali: quando la regina, ormai vedova, si presentò a Messa insieme al conte Ferdinando con il quale conviveva, Teotonio pronunciò una severa omelia contro i vizi e li obbligò a lasciare la funzione; in un'altra occasione la regina osò chiedergli di accorciare la celebrazione e il santo rispose che la Messa veniva celebrata per un sovrano più grande e che lei era libera di rimanere o andarsene. Pentita, rimase c alla fine chiese perdono. Interrompendo il proprio ministero, Teotonio fece un pellegrinaggio in Terra Santa e successivamente un secondo. Attorno a quel periodo si stava costruendo a Coimbra un nuovo monastero per i canonici regolari di S. Agostino e Teotonio decise di unirsi a loro; fu uno dei primi membri della comunità e subito fu scelto come priore, distinguendosi nell'incarico per l'insistenza con cui promosse la precisa e reverente recitazione degli uffici quotidiani. Nel 1139 il conte Alfonso Enrico (Alfonso I) mise fine al vassallaggio portoghese verso i re di Castiglia, assumendo il titolo di re del Portogallo, e nel 1143 dichiarò il paese feudo papale. Il fatto attirò il sostegno dei crociati che già nel 1147 lo avevano aiutato a riconquistare la maggior parte del paese occupato dagli arabi. Noto come il Conquistatore, Alfonso teneva Teotonio in grande considerazione e, attribuendo le sue vittorie alle preghiere dell'abate, fece molte donazioni al monastero; Teotonio a sua volta lo convinse a lasciare liberi i suoi prigionieri cristiani mozarabici.
Trascorse gli ultimi trent'anni della sua vita nel monastero di Santa Croce, di cui divenne abate, morendo a ottant'anni. Si dice che il re Alfonso, avendo saputo della sua morte, abbia esclamato: «La sua anima deve essere andata in paradiso ancor prima della sepoltura del suo corpo».
MARTIROLOGIO ROMANO. A Coimbra in Portogallo, san Teotonio, che si recò due volte in pellegrinaggio a Gerusalemme e, rifiutata la custodia del Santo Sepolcro, tornato in patria fondò la Congregazione dei Canonici regolari della Santa Croce.
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