San Simone di Crepy

San Simone di Crepy
Nome: San Simone di Crepy
Titolo: Monaco
Nascita: 1048, Crépy-en-Valois, Francia
Morte: 30 settembre 1082, Roma
Ricorrenza: 30 settembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione


Simone era ben conosciuto quando era in vita, e esistono molti elogi contemporanei delle sue qualità. Le informazioni su di lui si basano su queste fonti e su una Vita anonima scritta subito dopo la sua morte.

Nato nel castello di Crépy, vicino a Senlis, nel 1048, con il titolo di conte di Crépy-en-Valois, era imparentato con Matilda, moglie di Guglielmo di Normandia, detto "il Conquistatore" (1035-1087), alla corte del quale fu allevato dopo la morte della madre.

La sua famiglia, che affermava di discendere da Carlo Magno, era tra le più potenti di Francia, e alla morte di suo padre, Raoul III, nel 1072, divenne proprietario di vaste zone nel territorio di Amiens, Bar-sur-Aube, Crépy, e del Vexin. Filippo I di Francia (1060-1108), approfittando della giovane età del suo vassallo, tentò di annettere queste terre alle sue proprietà, ma Simone, con l'aiuto di Guglielmo, riuscì a contrastarlo, ma nonostante ciò, oltre al fatto di aver combattuto per Guglielmo contro Filippo per mantenere il possesso normanno del Vexin, la vera aspirazione di Simone era di diventare monaco.

Si narra che persuase la sua fidanzata, una delle figlie d'Ildeberto, conte d'Alvernia, a diventare monaca e pianificò la loro fuga dalle rispettive case proprio prima del matrimonio, fatto che non si sa se sia vero o no; ciò che è certo è che a un certo punto Guglielmo distrusse la speranza di Simone di intraprendere la vita monastica, chiedendogli di sposare sua figlia, Adele.

Non volendo comunicare di persona il suo rifiuto a Guglielmo, Simone partì per Roma nel 1077 con il pretesto di informarsi se la proposta di matrimonio fosse stata nei termini di legge (Adele era in un certo senso imparentata con lui) e di trattare alcuni affari di suo padre che erano rimasti in sospeso dopo la sua morte. Durante il viaggio si fermò all'abbazia di Saint-Claude a Condat nel Giura, dove ricevette l'abito monastico.

Anche se quest'evento precluse la possibilità del matrimonio, non rifiutò di ricevere parenti e amici che venivano a chiedergli consigli e a chiedergli di usare la sua autorità in loro favore. S. Ugo di Cluny (29 apr.) lo mandò presso il re di Francia per recuperare alcune terre che erano state sottratte al monastero; ebbe il ruolo di mediatore tra Guglielmo di Normandia e i suoi figli; inoltre durante la controversia sull'investitura appoggiò papa S. Gregario VII (25 mag.) nelle trattative con Roberto il Guiscardo: quando furono concluse con buone risultati ad Aquino nel 1080, Gregorio chiese a Simone di restare a Roma in veste di consigliere.

Nel 1082 Simone morì a Roma, dopo aver ricevuto gli ultimi sacramenti da Gregario stesso. Fu sepolto nella Basilica di S. Pietro, con epitaffio composto da Oddone di Chàtillon (futuro papa Urbano II, 1088-1099), e i resti furono successivamente trasferiti nell'abbazia di Saint-Claude.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma, san Simone, monaco, che, già conte di Crépy in Francia, rinunciando alla patria, al matrimonio e a tutti i suoi averi, scelse di ritirarsi a vita prima monastica e poi eremitica sul massiccio del Giura; chiamato spesso a intervenire come legato per riconciliare tra loro i principi in guerra, morì a Roma e fu sepolto presso san Pietro.

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