Canonizzazione: 2 maggio 1878, Roma, papa Leone XIII
Nostriano fu il XV vescovo di Napoli, combatté l'arianesimo e il pelagianesimo nella sua diocesi. Nell'ottobre del 439, Cartagine cadde nelle mani dei vandali del re Genserico, una grande folla di ecclesiastici dovette lasciare la loro patria. Spogliati di tutto, furono imbarcati su navi molto precarie, alcuni riuscirono miracolosamente a salvarsi e raggiungere le coste napoletane, furono accolti con grande affetto dal Vescovo Nostriano. Tra questi c'erano i Santi Gaudosio di Napoli e Quodvultdeus di Cartagine. Quest'ultimo, mentre era a Napoli, smascherava la propaganda pelagiana "non lontano da Napoli" Floro, anch'essa intrisa di manicheismo. Pare che si fosse stabilito a Miseno, poiché predicava e praticava cose illecite, rivendicando i meriti e le virtù di San Sosio di Puzzuoli, martire venerato in quella città.
De promissionibus et praedictionibus Dei, che viene attribuito a San Quodvultdeus, si narra che il vescovo di Napoli abbia inviato il sacerdote Herius e altri sacerdoti per arrestare ed espellere il predicatore eretico.
Nostriano costruì le terme ad uso del clero e dei fedeli. Morì dopo 16 anni di episcopato a Napoli e fu sepolto nella chiesa di San Gennaro all'Olmo.
MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione di san Nostriano, vescovo di Napoli.
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