San Giuseppe

San Giuseppe
autore: Guido Reni anno: 1635 titolo: San Giuseppe col bambino luogo: Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo
Nome: San Giuseppe
Titolo: Sposo della Beata Vergine Maria
Nascita: I sec. a.C., Betlemme
Morte: I sec. d.C., Nazaret
Ricorrenza: 19 marzo
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Solennità


S. Giuseppe, il più grande dei Santi che la Chiesa veneri dopo la SS. Vergine, era di stirpe reale, ma decaduta. La sua vita sublime rimase nascosta e sconosciuta: nessuno storico scrisse le sue memorie, ma della santità di lui abbiamo le più belle testimonianze nella Sacra Scrittura.

Iddio nei suoi arcani disegni aveva destinato Giuseppe ad essere il nutrizio del Salvatore Gesù Cristo, e sposo e custode della Vergine Madre.

Maria trovò in Giuseppe il compagno fedele che l'assistette, la consolò, la difese.

Il Vangelo ci fa vedere come da S. Giuseppe fosse ignorato il grande prodigio che lo Spirito S. aveva operato in Maria. Di fronte a questo fatto si trovò fortemente angustiato. E poiché tanta era la carità e la venerazione che egli nutriva per la sua santa sposa, aveva divisato in cuor suo di rimandarla occultamente. E già stava per eseguire il suo proposito, quando al Signore piacque rivelare per mezzo di un Angelo al suo servo fedele il grande mistero della Incarnazione.

E quando il desiderato delle genti, il figlio di Dio venne ad abitare fra gli uomini, S. Giuseppe, con la SS. Vergine, fu il primo ad adorarlo.

Quando il triste re di Giudea, Erode, ordinò che tutti i bambini del territorio di Betlemme al di sotto dei due anni fossero uccisi senza eccezione, Giuseppe, avvertito dall'Angelo in sogno, sorse prontamente, e presi Maria e il Bambino, fuggì in Egitto.

Morto Erode, S. Giuseppe fu avvertito nuovamente dall'Angelo di far ritorno, ed egli, premuroso, rimpatriò. Temendo però di Archelao, succeduto nel trono al padre Erode, fu da Dio avvertito di stabilirsi in Galilea. Si ritirò a Nazaret, dove ricco di meriti, si spense fra le braccia di Gesù e di Maria. Per questo S. Giuseppe è il grande protettore dei moribondi e dei padri.

PRATICA. Impariamo da S. Giuseppe la fedeltà a Dio.

PREGHIERA. Dio, che con ineffabile provvidenza, ti sei degnato eleggere il beato Giuseppe a sposo della tua Santissima Madre, fa' che venerandolo in terra qual nostro protettore meritiamo di averlo intercessore in cielo.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nella Giudèa il natale di san Giuséppe, Sposo della beatissima Vergine Maria, Confessore, il quale dal Sommo Pontefice Pio nono, secondo i voti e le preghiere di tutto l'Orbe cattolico, fu dichiarato Patrono della Chiesa universale.

* Negli anni in cui la solennità cade nella domenica di Quaresima la festa viene spostata il 20 marzo

SUPPLICA A SAN GIUSEPPE

Il grande Leone XIII, devotissimo di San Giuseppe, nella sua enciclica "Quamquam pluries" scrisse:
« Tutti i cristiani, di qualunque condizione e stato, hanno ben motivo di affidarsi e abbandonarsi all'amorosa tutela di San Giuseppe. In lui i padri di famiglia hanno il più alto modello di vigilanza e provvidenza paterna; i coniugi un perfetto esemplare di amore, di concordia e di fedeltà coniu­gale; i vergini il tipo e, nello stesso tempo il difensore dell'integrità verginale. I nobili, ponendosi innanzi agli occhi l'immagine di San Giuseppe, imparino a conservare la loro dignità anche nell'avversa fortuna; i ricchi comprendano quali sono i beni che occorre desiderare con ardente brama e radunare con impegno. »

DI SEGUITO IL TESTO:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

O amabile e glorioso S. Giuseppe, dolce custode del Figlio di Dio e sposo verginale dell'Immacolata, fiore dei vergini e delizia degli Angeli, in questo giorno a te particolarmente solenne noi ci uniamo alla Vergine Santa per ringraziare il Signore degli immensi tesori concessi all'anima tua privilegiata: "Non solo sei patriarca, ma principe dei patriarchi; più che confessore; in te sono racchiuse la dignità dei vescovi, la generosità dei martiri e le virtù di tutti gli altri Santi. Più perfetto degli Angeli nella verginità, eminentissimo in sapienza, compitissimo in ogni sorta di perfezione". O caro Santo, tra i grandi il più grande, lascia che il nostro cuore esprima a te tutte le lodi più belle e tutte le aspirazioni più sante. E per darti un segno del nostro tenerissimo affetto ti offriamo oggi il nostro cuore, perché tu lo deponga tra le mani del tuo Gesù, per purificarlo, per renderlo più disposto ai divini voleri, per consacrarlo al servizio della Chiesa.

Padre nostro Ave, o Maria, Gloria al Padre.

O augusto Protettore delle nostre famiglie, tu che hai scoperto il prezioso tesoro del silenzio, del raccoglimento, della vita interiore, riporta nelle nostre case il valore dello spirito, la preoccupazione del divino e dell'eterno, la ricerca sincera e generosa della santità. Aiutaci a guardare il cielo, a fissare le nostre povere pupille in alto, verso l'azzurro e la pace. Così più puro fiorirà il nostro pane e la gioia scintillerà radiosa dai volti dei nostri figli.

Tu che sei il grande patrono dei lavoratori, fa che coloro che faticano quaggiù nelle officine, nelle fabbriche, nei cantieri, nei campi, nelle scuole, sappiano trasformare in dono divino il sudore quotidiano. Riporta nei poveri cuori di chi non pensa più al tuo diletto Signore, le virtù consolatrici della fede, della speranza e della carità.

Padre nostro, Ave, o Maria, Gloria al Padre

Ma uno sguardo pietoso volgi particolarmente, quest'oggi, al Papa, ai vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi, a tutti i cristiani, o fortissimo Protettore della Chiesa Universale. Tu che hai salvato Gesù dalle insidie di Erode, salvaci dal peccato che solo può rovinarci per sempre; salvaci dalle false attrattive di Satana che perverte senza pietà, soprattutto quando la tentazione è particolarmente maligna. In quel momento vieni in nostro aiuto con la tua potente intercessione, perché anche noi possiamo dire assieme alla grande tua devota: "Non ricordo di aver chiesto grazie a San Giuseppe senza essere stata esaudita".

Sono queste le grazie che ti chiediamo: di poter conservare sempre nel nostro cuore Gesù; di amarlo con tutta 'anima, con tutte le forze, per tutta la vita. Chi non conosce ancora la Chiesa, chi è lontano, chi si è allontanato, ritorni all'ovile, dietro il tuo soave richiamo! E a chi mai, se non a te, o dolcissimo Patrono dei moribondi, offriremo gli ultimi istanti della nostra vita? In quel momento, da cui dipende tutta l'eternità, da' uno Sguardo come sai fare tu a quel Bambino che tanto caramente stringi tra le braccia; e con la Vergine tua Sposa a noi vieni, o potente e pietoso S. Giuseppe.

Padre nostro, Ave, o Maria. Gloria al Padre

ICONOGRAFIA


L'iconografia di San Giuseppe, sposo di Maria e padre putativo di Gesù, è ricca di simboli e rappresentazioni che ne evidenziano il ruolo, le virtù e la devozione. Ecco una panoramica dettagliata degli elementi principali:


1. Attributi e simboli

  • Bastone fiorito: Secondo la tradizione apocrifa, il bastone di San Giuseppe fiorì miracolosamente per indicare che egli era il prescelto come sposo di Maria. Questo bastone è uno dei suoi attributi più riconoscibili.

  • Giglio bianco: Simbolo di purezza e castità, il giglio è spesso associato a San Giuseppe, specialmente nelle rappresentazioni che lo vedono accanto a Maria.

  • Strumenti da falegname: Essendo un carpentiere, San Giuseppe è spesso raffigurato con strumenti come la sega, il martello, la squadra o il compasso, simboli del lavoro manuale e della dignità del lavoro.

  • Bambino Gesù: San Giuseppe è spesso rappresentato mentre tiene in braccio Gesù Bambino o lo accompagna, sottolineando il suo ruolo di padre terreno e protettore.

  • Libro o rotolo: In alcune rappresentazioni, San Giuseppe tiene un libro o un rotolo, simbolo della sua saggezza e del suo ruolo di educatore di Gesù.


2. Abbigliamento

  • Vesti modeste: San Giuseppe è solitamente raffigurato con abiti semplici, spesso di colore marrone, verde o giallo, che riflettono la sua umiltà e il suo status di lavoratore.

  • Mantello: Indossa spesso un mantello, talvolta di colore blu o verde, che simboleggia la sua protezione sulla Sacra Famiglia.

"Lo Sposalizio della Vergine" di Raffaello (1504)

Lo Sposalizio della Vergine
titolo Lo Sposalizio della Vergine
autore Raffaello anno 1504

Questo dipinto, conservato alla Pinacoteca di Brera a Milano, rappresenta il momento in cui San Giuseppe riceve il giglio fiorito, simbolo della scelta divina come sposo di Maria. San Giuseppe è raffigurato come un uomo maturo, con un bastone fiorito in mano, mentre riceve l'anello nuziale. La scena è ricca di simbolismi, tra cui il giglio e il tempio sullo sfondo.

"La Natività" di Giotto (1303-1305)

La Natività
titolo La Natività
autore Giotto anno 1303-1305

Parte degli affreschi della Cappella degli Scrovegni a Padova, questa opera mostra San Giuseppe accanto alla mangiatoia, in atteggiamento di contemplazione. San Giuseppe è rappresentato come un uomo anziano, con barba e capelli grigi, seduto in disparte rispetto a Maria e Gesù Bambino. Il suo ruolo è quello di protettore e custode.

"San Giuseppe e il Bambino Gesù" di Guido Reni (1635)

San Giuseppe e il Bambino Gesù
titolo San Giuseppe e il Bambino Gesù
autore Guido Reni anno 1635

Questo dipinto, conservato al Museo del Prado di Madrid, raffigura San Giuseppe mentre tiene in braccio Gesù Bambino. San Giuseppe è rappresentato come una figura paterna affettuosa, con un'espressione dolce e protettiva. Il giglio bianco e gli strumenti da falegname sono spesso presenti in simili rappresentazioni.

"La Fuga in Egitto" di Caravaggio (1597)

Riposo durante la fuga in Egitto
titolo Riposo durante la fuga in Egitto
autore Caravaggio anno 1597

Questo dipinto, conservato alla Galleria Doria Pamphilj a Roma, mostra San Giuseppe mentre guida Maria e Gesù durante la fuga in Egitto. San Giuseppe è raffigurato come una figura forte e protettiva, con un bastone da viaggio in mano. La scena sottolinea il suo ruolo di guida e custode della Sacra Famiglia.

"San Giuseppe falegname" di Georges de La Tour (1642)

san Giuseppe Falegname
titolo san Giuseppe Falegname
autore Georges de La Tour anno 1642

Questo dipinto, conservato al Louvre di Parigi, mostra San Giuseppe al lavoro nel suo laboratorio, mentre Gesù Bambino gli illumina il volto con una candela. San Giuseppe è rappresentato come un artigiano laborioso, con strumenti da falegname e un'espressione concentrata. La luce della candela simboleggia la presenza divina di Gesù.

"La Sacra Famiglia" di Michelangelo (1506)

Tondo Doni
titolo Tondo Doni
autore Michelangelo anno 1507

Conosciuta anche come "Tondo Doni", questa opera, conservata agli Uffizi di Firenze, raffigura la Sacra Famiglia con San Giuseppe in primo piano. San Giuseppe è rappresentato come una figura robusta e protettiva, mentre solleva Gesù Bambino per consegnarlo a Maria. La sua posizione centrale sottolinea il suo ruolo di padre terreno.

"San Giuseppe con Gesù Bambino" di Bartolomé Esteban Murillo (1670-1680)

San Giuseppe col Bambino
titolo San Giuseppe col Bambino
autore Bartolomé Esteban Murillo anno 1670

Questo dipinto, conservato al Museo del Prado di Madrid, mostra San Giuseppe mentre cammina con Gesù Bambino, tenendolo per mano. San Giuseppe è raffigurato come una figura paterna amorevole, con un giglio bianco in mano e un'espressione serena. La scena trasmette un senso di protezione e guida.

"La Morte di San Giuseppe" di Francisco de Zurbarán (1638)

La Morte di San Giuseppe
titolo La Morte di San Giuseppe
autore Francisco de Zurbarán anno 1638

Questo dipinto, conservato al Museo de Bellas Artes di Siviglia, rappresenta San Giuseppe sul letto di morte, circondato da Gesù e Maria. San Giuseppe è raffigurato come un uomo anziano, con un'espressione serena, mentre riceve conforto da Gesù e Maria. La scena simboleggia la "buona morte" sotto la protezione divina.

"San Giuseppe col Bambino" di El Greco (1597-1599)

San Giuseppe col Bambino
titolo San Giuseppe col Bambino
autore El Greco anno 1600

Questo dipinto, conservato al Museo del Prado di Madrid, mostra San Giuseppe mentre tiene in braccio Gesù Bambino. San Giuseppe è rappresentato come una figura spirituale e protettiva, con un'espressione intensa e devota. Il giglio bianco e il bastone fiorito sono spesso presenti nelle opere di El Greco.

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