San Giocondo è venerato come vescovo della diocesi di Bologna. Secondo il più antico catalogo dei vescovi bolognesi, l’Elenco renano, egli figurò al sedicesimo posto, tra Tertulliano e Teodoro II. Fu tradizionalmente collocato verso la fine del VI secolo.
Non si conservarono molte notizie storiche sulla sua vita. Tuttavia, la tradizione narra che, fin da giovane, egli sentì una profonda vicinanza a Dio e scelse la via del sacerdozio. Fu ordinato sacerdote a Bologna e, per le sue virtù, venne eletto vescovo della città.
Si tramanda che egli partecipò a concili e ricevette lettere di incoraggiamento da pontefici. Secondo alcune fonti, nel 496 papa Gelasio I gli scrisse per spronarlo a combattere i riti pagani e le eresie. Tuttavia, lo studio dell’Elenco renano dimostrò che tale datazione non poté riferirsi a lui, ma a un altro vescovo omonimo o a un errore cronologico.
La tradizione riferisce che San Giocondo morì subendo un martirio, benché non si conservarono testimonianze dirette dell’evento. Le sue reliquie risultarono venerate a Bologna già alla fine del XII secolo, come attesta la Vita di San Petronio.
Il suo nome venne inserito nel Martirologio Romano per opera del cardinale Cesare Baronio, e la sua festa liturgica fu fissata al 14 novembre.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Bologna san Giocóndo, Vescovo e Confessore.