Da non confondere con Fintan di Taghmon (+ 635; 21 ott.), il nostro Fintan nacque a Leinster e fu educato da S. Columba di Tirda-Glas. Viene presentato da un'antica litania come discendente di Eochaid; tutte le fonti, tra cui anche il Félire di Oengus (un tentativo di scrivere un martirologio in forma poetica), mettono in risalto l'eccezionale austerità della sua vita: di lui infatti è stato detto che si sia nutrito solamente di pane d'orzo e di alcune erbe e che abbia sempre bevuto acqua torbida. Da alcuni il suo ascetismo fu considerato eccessivo. Stabilitosi come eremita a Clùain Ednech nel Leix fu circondato da un numero sempre crescente di discepoli al punto che l'insediamento si trasformò in un grandioso monastero in cui vivevano così tanti monaci che «non è possibile contarli per via della moltitudine».
Le sue Vite riportano numerosi miracoli, secondo la miglior tradizione irlandese, e si soffermano anche sulle austerità che praticava, caratteristica più comune alla tradizione orientale. Così come avvenne per S. Brigida (1 feb.) e per altri santi, i miracoli non sono tuttavia raccontati come prodigi fini a se stessi, ma mirano al contrario a sottolineare la dolcezza e la cortesia del santo: tali qualità emergono anche da episodi narrati nelle Vite, come per esempio il perdono accordato a coloro che partivano come peregrini senza chiedere il suo permesso, oppure l'indulgenza dimostrata nel mitigare l'austera regola di vita per quei monaci che non riuscivano a praticarla (eremiti locali avevano osservato che la dieta da lui prescritta, aggravata del lavoro manuale, era molto di più di ciò che la carne e il sangue sono in grado di sopportare). Quando alcuni predoni gli portarono le teste dei membri di un clan rivale che essi avevano ucciso, Fintan diede loro sepoltura nei pressi del monastero perché la vicinanza della parte più importante del loro corpo a un luogo di preghiera si rivelasse per loro vantaggiosa nel giorno del giudizio.
Si dice che nei momenti di preghiera fosse circondato da un'aureola di luce abbagliante; secondo una versione della Vita di Fintan, composta probabilmente nel 1225, S. Columba (9 giu.) disse «ad un giovane uomo di nome Colmano», desideroso di fare ritorno in Irlanda, di «recarsi da quell'uomo beato che io vedo ogni sabato notte stare tra gli angeli davanti al tribunale di Cristo. Il giovane stupito disse: "Chi è questo santo e che tipo di uomo è?" S. Columba rispose: "È un uomo della tua razza, santo e bello, rosso in volto e con occhi splendenti, di scarsa capigliatura e canuto". E il giovane: "Non conosco nessun uomo che corrisponda a questa descrizione nella mia provincia eccetto S. Fintan". Allora S. Colmano ricevette da S. Columba il congedo e la benedizione e ritornò con gioia in Irlanda».
MARTIROLOGIO ROMANO. Nel monastero di Clúain Ednech in Irlanda, san Fintáno, abate, fondatore di quel cenobio e celebre per austerità di vita.
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