Maria aveva raggiunto l’età di tre anni, e i suoi genitori, secondo la promessa fatta, la portarono al Tempio per consacrarla al Signore.
Possiamo immaginare il loro dolore nel doversi separare da Colei che per tanto tempo avevano atteso, per cui tanto avevano sospirato e pregato, e che costituiva l’unica consolazione della loro vecchiaia. Ma la fedeltà al voto trionfò sull’amore naturale, ed essi si disposero al grande sacrificio.
Maria invece, sebbene ancora bambina, acconsentì con gioia alla volontà dei genitori, desiderosa di consacrarsi interamente al Signore e di vivere in mezzo alle vergini votate al servizio del Tempio.
Consolata da questo pensiero, Maria insistette perché si affrettasse la partenza verso il monte santo, sul quale sorgeva maestoso il Tempio di Gerusalemme. Quando giunse il momento, Maria si avviò verso la grande città. Appena scorse da lontano il luogo della sua nuova dimora, levò gli occhi al cielo e adorò Colui che un giorno si sarebbe incarnato nel suo seno.
Il Sommo Sacerdote, vedendola giungere, rimase estasiato: il suo volto più divino che umano, gli occhi limpidi e pieni di grazia, le labbra appena schiuse in un sorriso, le davano un’espressione angelica. Egli quasi non osava toccarla, ma alle preghiere dei genitori prese la fanciulla e la offrì al Signore, Dio d’Israele.
Così Maria, docile alla voce celeste, dimentica del mondo e della casa paterna, offrì al suo Divino Sposo il sacrificio più puro, più gradito e più perfetto che la Divina Maestà avesse mai ricevuto dopo quello della Croce.
Ritirata tra le mura del Tempio, la Vergine diede esempi di umiltà e modestia: sempre sorridente e gentile con le sue compagne, non faceva mai nulla che potesse arrecare loro dispiacere. La sua anima, assorta in Dio, trascorreva lunghe ore in preghiera e contemplazione.
Studiava con diligenza le Sacre Scritture, imparò a tessere la seta e altre stoffe per confezionare gli abiti sacerdotali e i paramenti del Tempio.
E così Maria, come una viola nascosta, trascorse circa undici anni nel raccoglimento e nella purezza del servizio divino.
PRATICA. Impariamo da Maria a consacrare le nostre forze al Signore e a servirlo con la massima fedeltà.