La "lingua incorrotta" di Sant'Antonio di Padova è una delle reliquie più venerate e misteriose della cristianità.
Il prodigio risale al 1263, quando, durante una ricognizione dei resti del santo, la sua lingua fu trovata intatta e fresca, nonostante fosse sepolta da 32 anni.
San Bonaventura da Bagnoregio, allora Ministro generale dei frati francescani, esclamò:
«O lingua benedetta, che sempre benedicesti il Signore e l’hai fatto benedire dagli altri, ora si manifestano a tutti i grandi meriti che hai acquistato presso Dio».
Questo evento straordinario ha conferito alla lingua di Sant'Antonio un significato simbolico profondo: rappresenta la potenza della parola di Dio e l'efficacia della predicazione del santo.
La reliquia è custodita nella Cappella del Tesoro della Basilica di Sant'Antonio a Padova, visibile ai pellegrini e oggetto di devozione.
Ogni anno, il 15 febbraio, si celebra la "Festa della Lingua", che commemora il ritrovamento della lingua incorrotta. In questa occasione, si svolgono solenni celebrazioni liturgiche e una processione con le reliquie del santo.
La lingua è conservata in un prezioso reliquiario in argento dorato, opera dell'orafo Giuliano da Firenze.
Oltre alla lingua, durante una ricognizione nel 1981, è stato rinvenuto anche l'apparato vocale del santo, anch'esso perfettamente conservato, confermando ulteriormente il carattere miracoloso di questi eventi.
Questo prodigio continua a suscitare meraviglia e devozione tra i fedeli, testimoniando la santità e l'efficacia della parola di Sant'Antonio.