Beato Placido Riccardi

Beato Placido Riccardi
Nome: Beato Placido Riccardi
Titolo: Benedettino
Nome di battesimo: Tommaso Riccardi
Nascita: 24 giugno 1884, Trevi, Umbria
Morte: 15 marzo 1915, Roma
Ricorrenza: 25 marzo
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
5 dicembre 1954, Roma, papa Pio XII


Tommaso Riccardi nome di battesimo nacque a Trevi, un piccolo paese umbro. Suo padre produceva olio d'oliva e aveva un'attività di spezie, ebbe una grande fortuna, che gli permise di mettere suo figlio nel convento per nobili di Trevi, dove studiò scienze umane.

Nel 1865 andò a Roma per studiare Filosofia all'Angelica. Conosceva e ammirava i Domenicani e i Gesuiti, ma, poco attratto dall'apostolato attivo e ancor meno dall'agitazione della città, si presentò all'Abbazia Benedettina di San Paolo Fuori le Mura dove entrò nel 1866 e prese i voti Benedettini e il nome di Placido. Fin dall'inizio mostrò grande assiduità alla preghiera. Al contrario, aveva una grande ripugnanza per la lucidità di coscienza che contraddiceva completamente la sua indipendenza di carattere, tuttavia, lungi dall'essere ostinato alle sollecitazioni del padre padrone, rifletté, si umiliò e cercò allegramente di praticare questo poco attraente ascetismo.

Tornò a studiare Filosofia e successivamente Teologia, alla quale si dedicò con amore. Nel 1868 Placido Riccardi ricevette la tonsura e gli ordini minori dal suo abate, fu ordinato diacono nel 1870, tre giorni dopo che l'esercito piemontese era entrato a Roma. Non aveva completato il servizio militare, che lo portò ad essere arrestato come disertore e condannato a un anno di prigione a Firenze. Liberato lo stesso anno, fu inviato al 57° reggimento di fanteria di Livorno. Fu congedato a Pisa: l'esercito italiano perse un soldato, ma l'Abbazia di San Paolo ritrovò con gioia il suo monaco, ordinato sacerdote nel 1871.

Don Placido fu inizialmente impiegato nella scuola dell'abbazia. Guardare bambini turbolenti fu un calvario per un uomo miope che amava la pace e il silenzio. Il clima malsano di Roma finì per rompere la sua fragile salute, ebbe una crisi di malaria, che, nonostante alcuni antidolorifici, non si fermò mai completamente.

Il suo abate, però, si preoccupò di dargli un ufficio più consono ai suoi gusti: lo nominò assistente del maestro dei novizi, confessore delle monache di Santa Cecilia a Roma, poi, nel 1864, lo inviò come vicario abbaziale a le monache di San Magno D'Amelia. La comunità, abusando della debolezza di un'anziana badessa, si era un po' rilassata. Don Placido la prese molto male: non contento di moltiplicare le sue esortazioni pubbliche e private, entrò nei dettagli dell'osservanza, soppresse i discorsi inutili e le chiacchiere, e controllò attentamente il programma della giornata. Ben presto le sorelle mostrarono un fervore degno del loro eccellente insegnante.
La salute di Don Placido peggiorava ogni giorno di più e il suo abate lo mandò ad aiutarlo un monaco tedesco, che era anche considerato il superiore. I contadini di Sabine non avevano costumi delicati e cercarono di sbarazzarsi del carattere nobile, ponendo sopra la porta del santuario una trave che gli sarebbe caduta in testa una volta entrato, l'attacco fallì, ma la chiesa fu abbandonata dai fedeli. Don Placido fu molto addolorato nel vedere il suo lavoro annientato, la sua salute ne risentì e il suo disturbo intestinale peggiorò, al punto che gli era del tutto impossibile celebrare la messa.

Il 17 novembre 1912, mentre stava salendo una scala, un attacco di paralisi, accompagnato da convulsioni, lo gettò a terra e lo fece rotolare giù per i gradini di marmo. Le sue condizioni sembravano così gravi che l'estrema unzione fu somministrata immediatamente, tuttavia, sopportò la prova e fu riportato all'Abbazia di San Paolo fuori le mura.

Era paralizzato sul lato destro, le sue gambe cedettero, poi si inarcarono e non riuscì nemmeno a sdraiarsi sulla schiena. Finito fisicamente, fece delle sue giornate una preghiera perpetua e non si lamentò mai né fece alcuna pretesa, solo attento a non infastidire o turbare chi si prendeva cura di lui. In questo periodo doloroso, ebbe la gioia di vedere frequentemente al suo fianco il giovane e fedele amico sant'Alfredo Ildefonso Schuster, che lo aveva condotto lungo i sentieri della perfezione monastica. Don Placido mostrò la sua fiducia nel discepolo scegliendolo come suo confessore. Don Schuster ottenne per il suo maestro il favore che poteva piacergli di più: san Pio X autorizzò la celebrazione di una messa, ogni settimana, nella cella degli ammalati. Don Placido morì dolcemente mentre Don Schuster lo guardava accanto.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma presso San Paolo sulla via Ostiense, beato Placido Riccardi, sacerdote dell’Ordine di San Benedetto, che, pur sofferente di continue febbri, malattie e paralisi, coltivò con instancabile dedizione l’osservanza alla regola e la preghiera, insegnando anche agli altri a praticarle.

Lascia un pensiero a Beato Placido Riccardi


Segui il santo del giorno:

Mostra santi del giorno:
Mostra santi
Usa il calendario:
Oggi 28 dicembre si venera:

Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe
Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe
Esempio santissimo
La festa della Sacra Famiglia fu introdotta nella liturgia cattolica solo localmente nel XVII secolo. Nel 1895 la data fissata per tale festa fu la terza domenica dopo l'Epifania, fu soltanto nel 1921...
Altri santi di oggi
Domani 29 dicembre si venera:

San Davide
San Davide
Re
Pastore, Re, Santo, Profeta e Poeta: questi sono i titoli di David. E la sua condizione è quella di peccatore, ma di peccatore pentito, lavato dal pianto sincero e amarissimo. Nessun'altra figura dell'Antico...
Altri santi di domani
newsletter

Iscriviti
Oggi 28 dicembre tornava alla Casa del Padre:

San Francesco di Sales
San Francesco di Sales
Vescovo e dottore della Chiesa
Francesco nacque l'anno 1567 nel castello di Sales, diocesi di Ginevra, da Francesco, conte di Sales, e da Francesca di Sionas. Fin dai primi anni mostrò spiccata inclinazione al bene, e una grande...
Altri santi morti oggi
Oggi 28 dicembre si recita la novena a:

- Santissimo Nome di Gesù
Considera anima divota, come il SSmo Nome di Gesù, non è un nome inventato dagli uomini, ma bensì da Dio, che volle significarlo per mezzo dell'Arcangelo Gabriele, come attesta S. Luca: Vocatum est nomen...
- Re Magi
O Santi Magi che viveste in continua attesa della stella di Giacobbe che doveva ammirare la nascita del vero Sole di giustizia, otteneteci la grazia di vivere sempre nella speranza di veder spuntare su...
- Santa Caterina Labouré
O Vergine Immacolata, che predili­gendo gli umili hai voluto essere la Madre della piccola Zoe Labouré versando su di lei fin dall'infanzia le più preziose grazie, ottieni anche a noi...
- Maria Santissima Madre di Dio
Madre di Dio, Consolatrice dei bisognosi! Guarda, o Signora, il dolore del mio cuore e vedi le ferite della mia anima. Ti porto le mie preghiere: non privarmi dell’intercessione onnipotente nel giorno...
Le preghiere di oggi 28 dicembre:

PREGHIERA DEL MATTINO A DIO PADRE Ti ringrazio, Padre, per questo nuovo giorno. Aiutami a viverlo in amicizia con te e con il prossimo. Donami la forza per affrontare gli impegni che mi...
Preghiera alla Santa Famiglia O Gesù Redentore, che passaste la vostra vita nella povera casa di Nazaret, santificando quella Famiglia che doveva essere l'esemplare di tutte le Famiglie...
TI ADORO Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno. Perdonami il male oggi commesso...